Nel precedente articolo ho iniziato a parlare della nascita del filone postatomico descrivendo gli eventi che più diedero impulso a questo sotto -genere della letteratura apocalittica. Eppure, cosa che mi sono riservato di analizzare in questo secondo articolo, i romanzieri non dovettero attendere il 6 agosto del 1945 per iniziare a narrare di mondi postatomici. L’immaginario collettivo era già stato infiammato da scoperte come i Raggi X nel 1895, dalla radiattività nell’uranio, nel radio e nel polonio tra il 1896 e il 1898 e dalla già citata teoria di Einstein del 1905 sulla possibilità di convertire la materia in energia. L’idea di adattare tali scoperte all’uso in ambito militare si fece strada da subito nella mente degli scrittori. Proprio nel 1895, The Crack of Doom di Robert Cromie narrava di un gruppo di uomini la cui mente malata aveva pianificato di utilizzare un dispositivo ad energia atomica per invertire la Creazione, ma è nel 1914 che Herbert George Wells, nel suo racconto The World Set Free (da noi La Liberazione del Mondo) predice con decenni d’anticipo sia la Seconda Guerra Mondiale, sia l’utilizzo di un’arma che lui chiama Bomba Atomica! Da quel momento in poi, è un escalation di racconti basati su questo tema! Tra i tanti, vale la pena di citare Public Faces di Harold Nicholson, un romanzo del 1932 in cui l’Inghilterra impone il disarmo mondiale grazie al suo monopolio sulle bombe atomiche. Qui, tali armi sono anche più devastanti di quelle descritte da Wells: una sola bomba è capace di spazzare via la Florida, creare un maremoto che causa ottomila vittime, cambiare il corso della Corrente del Golfo e alterare permanentemente il clima! Altri titoli da citare, almeno nel titolo, sono: The Dark Frontier di Eric Ambler (1935) e The Doomsday Men di John Boynton Priestley (1938).
Quello che emerge da questi e altri racconti di fantascienza è che gli scrittori previdero meglio ogni orrore dell’era del nucleare diversi anni o decenni prima che si materealizzasse per davvero. Questo, in breve, portò ad approfondire nei loro racconti le eventuali conseguenze (positive o negative) per il futuro dell’umanità. Il romanzo di fantascienza ha anticipato la realtà, ma la realtà ha dato ulteriore impulso al genere…
Un fatto interessante, pur nella sua natura completamente razzista, fanatica e squallida è il Comic americano Bill Barnes: America’s Air Ace, il cui numero del Luglio 1942 presentava una storia dal seguente titolo:
“COME SPAZZARE I MUSI GIALLI VIA DALLE CARTE GEOGRAFICHE”
Nella storia in questione, la trama prevedeva la costruzione dettagliata e plausibile di una bomba ad Uranio 235 da scagliare contro il Giappone! Gli effetti, almeno questi implausibili, erano una serie di terremoti con conseguenti tsunami che avrebbero spazzato via l’intero paese del Sol Levante! In pratica un fantasioso delirio sul genocidio di una nazione rivale presentata con il pretesto di essere “basata su FREDDI FATTI SCIENTIFICI” come si legge in copertina! Fatti salvi gli effetti catastrofici, il racconto non si scostò poi molto da quello che avvenne nella realtà 3 anni più tardi (come abbiamo potuto leggere sempre nel precedente articolo)…
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