KEN IL GUERRIERO Vol. 27 – Planet Manga – Recensione

volume-27Giunti all’ultimo volume del manga originale di Ken il guerriero mi accingo ad esaminarlo in un misto di sentimenti contrastanti. Un po’ di tristezza perché in fondo, anche se si è trattato di un lavoro non indifferente, mi sono divertito a sfornare questi approfondimenti settimana dopo settimana, contribuendo a tappare le falle del sempre precario adattamento nostrano. Un po’ di sollievo perché, al netto di ogni sorta di operazione nostalgia, quest’edizione s’è rivelata più un motivo di fastidio che un’occasione di festa per i fan, che di certo si aspettavano (e si meritavano) molto di più, tanto in termini estetici che di contenuti. Con la speranza che questa lunga serie di articoli possa comunque continuare a rivelarsi utile a tutti gli appassionati, vecchi e nuovi, per orientarsi meglio nell’universo di Hokuto, ricordo che tutte le recensioni dei volumi le trovate CLICCANDO QUI.   Ringrazio ancora una volta MusashiMiyamoto ed Enrico “Kenrico” Croce per il sostegno e vi auguro come sempre…
Buona lettura! 😉

ADDIO, MIEI CARI

In quest’ultimo volume si conclude, ovviamente, la breve vicenda del Regno di Blanca. Entra quindi in scena un ultimo attore…

re di blancaRE DI BLANCA (ブランカ王)

Padre della principessa Ruseri, è stato imprigionato da Baran assieme al resto della corte reale. Viene infine liberato proprio dall’usurpatore che, ravvedutosi in seguito al combattimento contro Kenshiro e l’incontro con Ryu, gli restituisce il regno ed ordina a tutti i membri dell’esercito di servirlo. Oltre a ciò, Baran decide di inscenare la propria cattura da parte del Re di Blanca e si lascia uccidere durante un’esecuzione pubblica per fare in modo che questi recuperi il proprio prestigio perduto. Fatto curioso, nonostante rivesta un ruolo di un certo peso, non solo non trova un nome, ma non gli viene concessa nemmeno una battuta nelle vignette in cui compare.

Con il sacrificio di Baran, Ryu ha ormai compreso il significato del farsi carico della tristezza, Kenshiro ritiene quindi di non avere altro da insegnargli e lo affida alle cure di Barga, sapendo che il resto del cammino del ragazzo verrà spianato dal sangue che gli scorre nelle vene, lo stesso del grande Raoh, suo padre.

Allontanandosi, Ken decide di recarsi alla tomba ove riposa l’amata Julia, ed è qui che inizia la vera storia conclusiva del manga, storia che più recentemente abbiamo potuto rivivere nel “famigerato” videogame Ken’s Rage 2 e in cui tornano in scena gli amici più cari del nostro eroe.

zoldoZOLDO (ゾルド)

Guerriero a capo di un gruppo armato, viene attaccato da Borge, che vuole vendicarsi per una vecchia ferita inflittagli vent’anni prima. Colto di sorpresa dall’avversario, dopo essere stato accecato e trafitto al petto nei punti indicanti le sette stelle di Hokuto, Zoldo viene crocifisso assieme al resto dei propri uomini come monito per Ken.

borgeBORGE (ボルゲ)

Disumano e vendicativo, in passato Borge ha cercato di eliminare Kenshiro per poter conquistare il potere, ma è stato da questi sconfitto ed accecato. Da allora vive solo e soltanto in attesa di poter sfogare tutto il proprio rancore su Kenshiro, preparandosi giorno dopo giorno al momento in cui lo affronterà di nuovo. Quel momento sembra essere giunto e Borge ha iniziato a seminare una lunga scia di cadaveri per attirare il nemico.

Un ultimo volume che, purtroppo, chiude il cerchio in maniera molto meno epica di quanto un fan della serie si sarebbe aspettato. Una manciata di episodi che testimoniano l’ormai palese stanchezza degli autori: Buronson che tira via la trama con scelte magari poetiche ma anche (diciamoci la verità) un po’ ridicole se paragonate alle storie passate. Tetsuo Hara che, a sua volta, mostra spesso un tratto più frettoloso e, pur riuscendo ancora a dare grandi lezioni a mezzo mondo, privo della sua caratteristica intensità (che recupererà poi con l’inizio della pubblicazione del fantascientifico Cyber Blue). E così, mentre nelle ultime pagine “scorrono” i credits degli autori e dei mebri dello staff di Hara, diamo il saluto ad un guerriero che continuerà a combattere in eterno e che, in effetti, da almeno trent’anni non ha mai smesso di farlo, soprattutto nel cuore degli appassionati, mai stanchi di rivivere i momenti più epici, emozionanti, struggenti e memorabili di quell’immortale epopea che è Hokuto No Ken.

LE TECNICHE DI QUESTO VOLUME

  • Hakusō Myōken (白爪妙拳 – Misteriosa Scuola dell’Artiglio Bianco): Uno stile di combattimento basato sulle tecniche di spada. Nel manga non viene mostrato molto riguardo a questa scuola e, dal quel poco che si vede, sembrerebbe che i suoi punti di forza risiedano nell’inconsueta velocità d’esecuzione degli attacchi, talmente rapidi da dare l’illusione che la lama scompaia, e la micidiale precisione degli stessi.
    hakuso myoken
  • Tazu Kyōja Kon (多頭凶蛇棍 – Bastone del Feroce Serpente Spinoso): Lo stile di combattimento personale sviluppato da Borge nel corso degli anni. Si basa principalmente sull’utilizzo di lungo bastone snodato ricoperto di molteplici lame ed aculei in concomitanza con trappole e trucchi sleali di ogni tipo.

GIUDIZIO

Premessa: Il volume qui presente, togliendo la scelta di colori della copertina, a metà tra il pacchetto di caramelle gommose ed il detersivo per i piatti, non contiene errori simili a quelli visti nei precedenti. I dialoghi scorrono, non ci sono problemi di adattamento e, in definitiva, si giunge alla fine tranquillamente. Chiusa parentesi.

Ora mi tocca però tirare le somme sull’intera edizione e posso dire, con una certa dose di certezza, che se non tutte, almeno il 99% delle aspettative che avevo riguardo all’edizione Planet per il trentennale sono state tradite. Di tutto il macello che hanno saputo combinare l’unica costante positiva è stata la qualità della stampa. Punto. Il resto merita di finire nel dimenticatoio o di essere raccontato al massimo come leggenda nera alle generazioni future perché, in buona sostanza, con quest’edizione di Ken il guerriero, Planet Manga è stata capace di settare nuovi standard su come NON approcciarsi alla pubblicazione di un grande classico del fumetto giapponese.
È anche inutile che mi metta qui a rielencare di nuovo le varie perle disseminate lungo queste 27 settimane di pubblicazione, perché potete tranquillamente cliccare in ogni momento il primo link che trovate sotto questa recensione e scorrerle tutte, dalla prima all’ultima, in un delirio di traduzioni arbitrarie e adattamenti fantasisti. Non mi resta quindi che augurarmi (ed augurarvi) che un’ipotetica nuova edizione di Ken (chissà tra quanti anni) non cada nelle mani di Planet Manga e finisca invece in mano a persone realmente competenti.

Fino ad allora, che l’Hokuto sia con voi!

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3 risposte a “KEN IL GUERRIERO Vol. 27 – Planet Manga – Recensione

  1. ciao…facendo un confronto con le precedenti edizioni quale consiglieresti di acquistare come migliore qualità stampa, traduzione, grafica ecc..?

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    • Fermo restando che un’edizione “perfetta” di Ken il guerriero, in Italia, ancora non esiste, posso tranquillamente affermare che attualmente l’edizione Star Comics è imprescindibile per quello che concerne la coerenza dei dialoghi e delle traduzioni. L’edizione d/books resta invece per ora il massimo in fatto di qualità della carta e resa delle tavole.
      Comunque, il nostro amico Darkwil, del forum, ha in cantiere un raffronto tra le varie edizioni, quindi prossimamente risponderemo in maniera più articolata a questa domanda apparentemente semplice 😉

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