15 cose che la gente crede di sapere su Ken il guerriero (e che sono sbagliate)

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Sapete cosa sono le leggende metropolitane? Sono vere e proprie bufale che, per un motivo o per un altro, nonostante vengano smentite di continuo, sembrano godere degli stessi poteri della mitologica Idra: più si pensa di averle eliminate e più si ripresentano. Spesso diventano talmente “forti” da sostituirsi alla verità storica (potrei fare l’esempio delle famose cinture di castità) o perlomeno da influenzare la cultura di massa.

Tutto questo cappello per dire che, con il nostro amato Ken, qualcosa del genere accade praticamente da sempre. Per tentare di sfatare alcuni falsi miti ho voluto quindi dedicare un post all’argomento, una specie di F.A.Q.  sull’opera più famosa di Buronson e Tetsuo Hara.

1 – È vero che Ryuga è un guerriero di Nanto?

No. Su questo personaggio, forse per renderlo molto enigmatico, gli autori sono stati davvero parsimoniosi con le informazioni, ma quel poco che ci hanno detto è molto chiaro: Ryuga utilizza il Taizan Tenro Ken ed è guidato da Sirio, stella che, notoriamente, rivaleggia in luminosità con quella Polare – che rappresenta l’Imperatore del Cielo – e che quindi simboleggia perfettamente la sua “indipendenza” rispetto a Hokuto, Nanto e Gento, che invece nascono proprio per difendere l’Imperatore.

(Cliccate per ingrandire)

L’unico legame che ha con Nanto è l’essere fratello di Julia e nient’altro. Tuttavia, chi sostiene che Ryuga appartenga ad una delle 108 discipline di Nanto, porta spesso a sostegno delle sue affermazioni il Gioco di Ruolo di Ken il guerriero, edito da Nexus negli anni ’90. Lì, in effetti, Ryuga viene presentato come guerriero di Nanto, ma la dura verità è che, in questo bellissimo GdR, la meticolosità nel creare il sistema di gioco è stata purtroppo inversamente proporzionale a quella profusa nel ricreare l’ambientazione. Di conseguenza è un GdR divertentissimo da giocare ma quasi totalmente inattendibile per ogni informazione riguardante l’opera originale.

2 – È vero che solo da noi il cartone è censurato mentre in Giappone il sangue è rosso?

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No. Qui tra l’altro sfatiamo un mito che, in generale, ci portiamo dietro all’incirca dagli anni ’90, periodo della prima grande invasione dei manga in Italia e del propsperare delle riviste di settore come Mangazine, Zero e Kappa Magazine. All’epoca si iniziavano a scoprire i pesanti tagli che Mediaset operava sugli anime – uno su tutti, Kimagure Orange Road (da noi “È quasi magia Johnny”), vittima di una vera e propria mutilazione – e questo generò non solo l’indignazione di molti appassionati, ma anche l’errato pregiudizio che ogni anime trasmesso da noi che non mostrasse apertamente scene di violenza o di sesso, fosse necessariamente vittima di censura. Al contrario, la verità è che ANCHE in Giappone esiste la censura per i prodotti destinati al mercato televisivo e Ken non faceva eccezione. La censura “creativa”, studiata da Masami Suda, diede quindi modo di portare sullo schermo un anime che altrimenti non avrebbe mai visto la luce. Qui in Italia, fatto salvo qualche taglio occasionale e di poco conto, Ken il guerriero è stato sempre trasmesso così com’era. L’unica volta che qualcuno ha provato a metterci le mani sopra è stato alla fine degli anni ’90, quando per un certo periodo la serie è andata in onda sull’allora neonata La7. Lì in effetti tante scene sono state tagliate, ma è stato un caso isolato. Alcuni sono comunque convinti che le cose non stiano così semplicemente perché gli è capitato di imbattersi in qualche scena del film d’animazione di Ken il guerriero, in cui la violenza è molto più esplicita che nell’anime televisivo.

3 – È vero che alcuni dialoghi italiani sono stati cambiati dopo i primissimi passaggi televisivi?

Sembrerà assurdo ma, a volte, la memoria gioca brutti scherzi. E questo è uno di quei casi. Alcuni infatti dichiarano di ricordare perfettamente delle frasi – che avrebbero udito da bambini, quando guardavano Ken nei suoi primi passaggi sulle TV locali – che sarebbero poi state cambiate nelle successive repliche. Chiaramente, essendo che stiamo parlando di un doppiaggio che veniva fatto in maniera sbrigativa e – per usare un eufemismo – con pochissimi mezzi, la sola logica basterebbe già  a suggerire l’ovvia risposta, ma per fugare in via definitiva anche il più infinitesimale dubbio, ho girato la domanda direttamente al mitico Alessio Cigliano, voce storica del nostro Kenshiro. Ecco la sua risposta:

risposta alessio cigliano

4 – È vero che esiste una terza serie del cartone che non è mai arrivata in Italia?

No. La serie animata storica di Ken il guerriero si ferma in Giappone esattamente nello stesso punto in cui si è fermata in Italia: alla morte di Kaioh. Esistono però altre storie, SOLO nel manga originale, successive alla saga della Terra degli Shura, che non sono mai state trasposte in animazione e in cui, tra le altre cose, compare Ryu, il figlio di Raoh.

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Ken il guerriero vol. 24 – dicembre 1998 – Edizione Star Comics

5 – È vero che è Julia la madre di Ryu, il figlio di Raoh?

No. Come lo stesso Buronson ha confermato in un’intervista per il trentennale di Ken il guerriero, né lui né Hara avevano in mente di dare una madre particolare a Ryu, né vi è alcun indizio che possa minimamente far pensare il contrario. Si tratta, come spesso accade, di mere speculazioni nate sui forum e nulla più.

madre di ryu

(Estratto dall’intervista a Buronson del 2013)

6 – È vero che Raoh era più forte di Ken ma si è lasciato battere di proposito?

Assolutamente NO. Raoh e Kenshiro, come lo Yin e lo Yang, come la Tigre e il Dragone, sono uguali, complementari ma contrapposti. Potrei dilungarmi per ore su questo discorso ma, per farla breve, benché di pari forza (vedere l’esito del loro primo scontro al villaggio di Mamiya), entrambi hanno bisogno di apprendere qualcosa dall’altro. E se Raoh si trova man mano a riscoprire i sentimenti che aveva tentato di seppellire sotto la maschera di Re del Pugno, Kenshiro impara quella determinazione necessaria ad affrontarlo e vibrare il colpo mortale nel loro ultimo scontro. Entrambi lottano senza risparmiarsi e senza concessioni (da notare che, a livello marziale, sarebbe un disonore per l’avversario se uno dei due si facesse sconfiggere di proposito) e, alla fine, dopo aver dato tutto sé stesso, Raoh muore dichiarando di non avere il minimo rimpianto. Potrebbe mai dichiarare una cosa del genere sapendo di lasciare il mondo nelle mani di qualcuno che gli è inferiore? Chiaramente no, e infatti egli stesso a rendersi conto della superiorità di Ken.

Ken il guerriero vol. 16 - Aprile 1998 - Edizione Star Comics

Ken il guerriero vol. 16 – Aprile 1998 – Edizione Star Comics

7 – È vero che Toki, se non si fosse ammalato, sarebbe stato il successore di Hokuto?

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Ken il guerriero vol. 6 – 2013 – Edizione Planet Manga

Questo è ciò che sembra affermare Kenshiro, ma non ci sono evidenze che dimostrino che quello che dice non sia altro che un pensiero nato dall’affetto e dalla stima (ma anche un certo senso di colpa) verso quel fratello maggiore dalla “tecnica perfetta” che tanto ammirava. Interessante il fatto che, a sostegno di quello che dice, egli porti infatti una descrizione della bravura di Toki piuttosto che un flashback in cui Ryuken affermi di volerlo designare come successore, quindi quello che dice va inteso non come un dato di fatto ma, come è possibile leggere nella stessa pagina, un’opinione comune tra tutti gli altri candidati al ruolo, altrimenti, piuttosto che dire “Perfino quell’infame di Jagi ne riconosceva il talento”, limitando quindi di fatto l’affermazione alla ristretta cerchia dei fratelli di Hokuto, ci sarebbe stato scritto “Perfino il maestro Ryuken ne era convinto” o qualcosa del genere. Insomma, in poche parole Raoh, Jagi e Kenshiro guardavano a Toki come un esempio delle qualità che avrebbe dovuto avere il successore di Hokuto e quindi ritenevano che Ryuken avrebbe scelto lui se non si fosse ammalato, ma questo non significa che le cose sarebbero andate davvero così.

8 – È vero, come afferma Toki, che un solo errore nell’esecuzione del “Colpo della Distruzione dell’Universo” avrebbe potuto distruggere l’intero universo?

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No, per carità! Si tratta soltanto di uno degli innumerevoli errori del doppiaggio nostrano di Ken il guerriero. Tanto per cominciare il nome della tecnica è Hokuto Shinken Hi Ōgi Tenha No Kamae (北斗神拳秘奥義天破の構え – Segreto Occulto della Divina Scuola di Hokuto: Posizione della Distruzione del Cielo), ed è una posizione di guardia che precede la Hokuto Shinken Ōgi Tenha Kassatsu (北斗神拳奥義天破活殺 – Segreto della Divina Scuola di Hokuto: Potenza Distruttrice del Cielo), che rappresenta invece l’attacco vero e proprio. Ad ogni modo, come già si può evincere dal nome della tecnica, ciò che dice Toki è da intendere in senso metaforico e suona più o meno così: “Le sette stelle di Hokuto sono numi tutelari del Cielo e si dice che possano arrivare anche a distruggerlo se questi versa nel caos”. Ovviamente tutto fa riferimento al Cielo non in senso fisico ma in quanto dimora di tutti quegli astri che, secondo la tradizione orientale (da cui Ken il guerriero pesca a piene mani, ricordiamolo sempre), determinano il fato degli esseri umani. Souther dichiara con orgoglio di avere dalla sua la Stella della Sovranità e di percorrere quindi il sentiero del dominatore, ma Kenshiro è guidato da Hokuto, la costellazione che protegge l’ordine del Cielo e, di conseguenza,  governa sul fato stesso! Difatti, proprio quando Souther pensa di avere la vittoria in tasca, affermando che il suo corpo è l’evidente testimonianza che gli astri gli hanno concesso di dominare il mondo, Kenshiro gli mostra che il suo segreto è scoperto ed assume la particolare posizione di guardia, descrivendo con le mani le sette stelle di Hokuto, proprio per ricordargli chi governa davvero nei reami celesti. L’osservazione di Toki si colloca proprio in tale contesto, andando a sintetizzare quanto ho appena esposto in un’iperbole molto efficace che ricorda che, a dispetto di quello a cui Souther crede che il Cielo lo abbia destinato, la potenza di Hokuto è tale da arrivare a distruggere perfino l’intera volta celeste – a fare tabula rasa, come si suol dire – se gli astri decidono di ribellarsi all’ordine prestabilito.  

9 – È vero che Raoh e Kaioh avevano un terzo gemello di nome Diago che venne rapito alla nascita?

No. Tolto il fatto che Kaioh era più grande di Raoh, questo è un altro dei “danni” fatti dal GdR di Ken il guerriero. Come già detto, con un’attendibilità prossima allo zero, il GdR ricostruiva l’ambientazione dell’opera originale tentando anche di riempire dei vuoti narrativi della trama, ma non si limitava solo a questo. Per tentare di aggiungere nuove linee narrative utili a sviluppare avventure interessanti, gli autori del gioco si spinsero al punto di inventare di sana pianta sia la storia della nascita delle diverse scuole di lotta, sia eventi e personaggi mai nemmeno immaginati da Hara e Buronson. Nel caso specifico, prendendo anche vagamente spunto dagli episodi pilota di Ken, in cui i guerrieri Taishan giocano un ruolo importante, il gioco narra dell’esistenza di un ordine, La Mano Segreta, costituito da guerrieri Shura che miravano a conquistare il mondo prima dell’Olocausto Nucleare. Furono loro a costituire il Tempio Taishan per perseguire i loro scopi e furono sempre loro a rapire questo famigerato terzo gemello di Raoh e Kaioh. Nell’ottica di questa ricostruzione furono poi sempre loro, attraverso i Taishan infiltrati nelle strutture governative, a condannare il pianeta alla guerra atomica. Tutto questo, come ebbi modo di sapere direttamente da Marcello Missiroli, uno degli autori del GdR, serviva per creare un modulo d’espansione (che non venne mai realizzato) in cui Diago, cresciuto dai superstiti della Mano Segreta, sarebbe stato un potente avversario per i giocatori, potendo disporre non solo dello stesso sangue dei suoi fratelli, ma anche dei più arcani segreti della Scuola Shura.

10 – È vero che Kaioh avrebbe potuto uccidere Ken se non fosse intervenuto nessuno a portarlo via?

Ma neanche per sogno. Mi spiace per tutti i fanboy di Kaioh ma quello che avviene è molto chiaro e privo di zone d’ombra. Inizialmente, Kenshiro viene colto di sorpresa dall’immensa forza dell’avversario, le cui tecniche sono alimentate dal rancore che nutre verso Hokuto. Non c’è dubbio che Kaioh ce la mette tutta ma, quando finalmente il sangue della Dinastia Principale si risveglia nelle vene di Ken, basta la semplice emanazione del suo spirito combattivo (nonostante egli sia in stato di incoscienza) a sottomettere il nemico. Lo stesso Kaioh, dopo aver visto all’opera la vera forza del successore di Hokuto, si rende conto che non potrà mai batterlo e decide di architettare un diabolico piano per far sì che sia Hyoh (che ha lo stesso sangue) a lottare contro Ken, nella speranza che i due si uccidano a vicenda.

kaioh

Ken il guerriero vol. 22 – Giugno 2011 – Edizione d/books

11 – È vero che l’Hokuto si ispira all’arte marziale “x” o all’arte marziale “y”?

No. Non esiste nella realtà un’unica arte marziale che possa fregiarsi del merito di aver ispirato la famosa tecnica assassina di Kenshiro. Come ormai dovrebbero sapere anche i sassi, l’Hokuto Shinken è un’idea che venne in mente a Nobuhiko Horie e consisteva, inizialmente, in una vaga arte marziale capace di far esplodere i nemici. Di lì l’idea si è man mano sviluppata e, tanto Buronson quanto Hara hanno sempre affermato che lo spunto lo prendevano spesso da svariate arti marziali, senza alcun riferimento particolare, prediligendo però quelle più antiche.

12 – È vero che, in un’intervista, Sylvester Stallone ha dichiarato che gli sarebbe piaciuto interpretare Kenshiro?

Questa storia gira da almeno una decina d’anni eppure, fino ad ora, NESSUNO è stato in grado di fornire un link alla fonte della notizia o, quantomeno, di farci sapere a chi questa intervista è stata rilasciata o dove e quando è stata pubblicata. Di solito, quando mancano questi elementi, si parla di bufala, ma se un domani dovesse saltare finalmente fuori anche solo la scansione di un ritaglio di giornale con la fantomatica intervista, sarò lieto di ricredermi.

sylvester-stallone

13 – È vero che Ken il guerriero – le origini del mito si è concluso perché non vendeva bene?

No, per niente. In Giappone, quando un manga va male, si conclude nel giro di pochissimo tempo. Le origini del mito è andato invece benone: pubblicato settimanalmente per ben 10 anni (il doppio della serie storica!), attualmente conta già diverse ristampe in patria. È successo piuttosto che il maestro Hara, con l’aggravarsi del suo cheratocono, una particolare patologia degli occhi che si porta dietro da tanti anni, non riusciva più a sostenere i ritmi di pubblicazione settimanali. Insomma, voleva proprio appendere la matita al chiodo. Si decise allora di far combaciare la fine del manga con la chiusura della rivista sulla quale veniva pubblicato, Comic Bunch e, alcuni mesi più tardi, grazie all’insistenza di Nobuhiko Horie, Hara tornò con un nuovo manga, Ikusa No Ko, pubblicato al ritmo di un episodio al mese sulla neonata Comic Zenon.

souten no ken

14 – È vero che Hara si è ispirato alle città italiane di Nanto e di Cento per i nomi delle due scuole che rivaleggiano con Hokuto?

Sarebbe bello ma purtroppo no, mi spiace. Nanto (南斗), in giapponese, significa letteralmente “Mestolo del Sud”, mentre Gento (元斗 – che si legge ghen-to e non cento), significa “Stella Primigenea”. La prima indica un’ asterismo di 6 stelle che si trova all’interno della costellazione del Sagittario, mentre la seconda è riferita alla Stella Polare.

15 – È vero che l’Isola dei Demoni è un’isola al largo delle coste del Giappone?

No. E non è nemmeno un’isola. Il termine con cui viene identificato il luogo in cui è nato l’Hokuto è “Shura No Kuni”, che tadotto in italiano è Terra degli Shura e rappresenta ciò che rimane della Cina postatomica. Anche in questo caso il GdR di Ken ha contribuito ad alimentare l’errore, creando  addirittura un’intera espansione dal titolo “L’Isola dei Demoni” e dando credito all’idea che si trovasse al largo delle coste giapponesi. La verità è, oltre che già intuibile dal manga originale, ribadita in maniera esplicita in Ken il guerriero – Le origini del mito, in cui l’episodio della partenza di Raoh, Toki e Kenshiro dalla Terra degli Shura è geograficamente localizzata (immagine sottostante).

terra degli shura

BONUS – È vero che Ken è il nome e Shiro il cognome?

Questa me la sono voluta tenere per ultima, come extra. Eppure, al 2016, c’è ancora chi scrive: “Io sono il più migliore fan di Ken Shiro !!111”. Tra l’altro ci sono versioni ancor più orripilanti come Ken Sciro o, peggio ancora, Chen Sciro (sempre rigorosamente staccate però, eh  😀  ). Ecco, a beneficio di tutti coloro che ancora non l’hanno capito, si scrive così:

KENSHIRO
(ケンシロウ)

kenshiro

31 risposte a “15 cose che la gente crede di sapere su Ken il guerriero (e che sono sbagliate)

  1. Bell’articolo. Purtroppo la censura c’è anche in giappone e negli ultimi anni si è fatta un po’ più pesante per quanto riguarda anime diretti a giovani, basti pensare al caso della sigaretta in ombra nella serie le bizzarre avventure di JoJo.

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  2. Oh, hai spaccato con ‘ste “curiosità”. Devo ammettere che, sì, molte le conoscevo ma l’esatta provenienza di Ryuga e l’Isola dei Demoni che non è un’isola, m’hanno sorpreso.

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  3. L’ultima era proprio ovvia. Le altre, avendo letto tutte le stampe del manga, non mi hanno impressionato eccetto una che non è che non condivido, mi ha mandato nel pallone: Raoh si lascia battere nel videogioco della psx, nel manga kenshiro sta uccidendo il figlio adottivo di Raoh mentre dice “l’unica cosa che poteva fare era quella di lasciarsi battere da me”. Però tu hai fatto un esposizione convincente ed ora sono nel pallone.

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  4. Kaio al primo scontro con si è dimostrato spaventosamente più forte di Kenshiro, che non conosceva le contromosse per batterlo. Solo leggendo la stele poteva batterlo, non bastava il Musou Tensei. Se non fossero intervenuti i pirati e Orc sarebbe morto, dopo essere stato torturato.

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      • quella scena che dici in cui Ken inconsciamente mette in ginocchio Kaio era solo una tecnica difensiva temporanea, e avviene dopo quel combattimento dove Kaio è sicuramente superiore a Ken.
        Ken non poteva scendere dalla croce ed eliminare Kaio era come un bambolotto in balia di Kaio. Poi Ken si è ripreso e potenziato grazie alla stele. Già non poteva battere Hyou figuriamoci Kaio. Non è che Ken si è lasciato massacrare apposta. Semplicemente Kaio era troppo superiore a lui nonostante il Mosou Tensei.
        Secondo la leggenda era Raoh che poteva battere i demoni, ma era una leggenda appunto. Kaio temeva le potenzialità di Hokuto come dice nella vignetta infatti, se Ken avesse acquisito le mosse della stele,o se Ken e Hyou si fossero alleati contro di lui, avrebbero potuto batterlo.
        Ma senza di essa non poteva vincere. Ken e Hyou sono stati valutati pari come forza e Kaio è più forte di Hyou. Anche Jukey e Han avevano detto che Ken non poteva battere Hyou e avevano ragione.
        La stele è un potenziamente ulteriore del Mosou Tensei. Un Musou Tensei di secondo livello.
        Dopo la stele Ken ha superato immensamente Kaio.

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      • Tutto sbagliato. Ken è stato sicuramente sopraffatto da Kaioh che ha approfittato del fatto che il suo sangue non si era ancora risvegliato, ma appena ciò è accaduto le cose si sono ribaltate. Se Kaioh fosse stato tanto superiore a Ken, perché architettare tutto il piano per farci combattere Hyoh? E come mai Ken dimostra di aver appreso benissimo come controbattere lo Spazio Oscuro ben prima di leggere la stele? E che vuol dire “la stele era un potenziamento del musou tensei”? Ma perché ribattete a cose CHIARAMENTE SCRITTE E VISTE nella serie con altre che vi siete inventati voi? Mah…

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  5. e perchè se Ken era superiore a Caio dopo il risveglio non è andato direttamente da Kaio senza vedere le scritte della stele? I pirati hanno salvato Ken da morte certa. E si sono sacrificati anche dopo per metterlo in fuga. Voleva farli scontrare per eliminare due nemici che alleati potevano batterlo. Era più comodo così per lui. Era il suo piano A, ma aveva un piano B (distruggere la statua della stele). Ormai per Kaio dopo che Ken era sopravvissuto il destino era segnato perchè Hyou recuperando la memoria non voleva più combattere contro Ken ma per Ken. Infatti è ciò che Kaio temeva, dopo non aver raggiunto ed non eliminato Ken è corso al palazzo della stele per tentare di distruggere la statua che avrebbe permesso a Ken di superare Kaio. Ken dopo il risveglio si era potenziato, aveva capito la lezione, ma non era ancora in grado di batterlo visto che non ha battuto Hyou indemoniato anzi Kaio ha valutato perfettamente il loro livello dicendo che si equivalevano. E Jukey voleva risvegliare la memoria di Hyou per permettere a Ken poi di leggere la stele oltre che non di farli combattere perchè si equivalevano e si sarebbero uccisi a vicenda. Kaio è più forte di Hyou e quindi di Ken poi recuperando la memoria Hyou perde l’indemoniamento.

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  6. Ma tu hai detto che Ken poteva salvarsi da Kaio senza che nessuno lo aiutava nel primo scontro. Ma come? I pirati e Ork hanno impedito a Kaio di finire Ken. Poi se non lo tiravano giù dalla croce non poteva nemmeno usare il colpo dell’evocazione dello spirito di hokuto con il quale ha sottomesso Kaio, ma anche se l’avesse usato quando era crocifisso avrebbe bloccato Kaio temporaneamente poi sarebbe svenuto Kaio si sarebbe ripreso e ucciso Ken.

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  7. Kaio dopo essere stato sopraffatto dallo spirito di hokuto si era preso un grande spavento e non se l’è sentita di affrontare Ken. Ma anche Ken non poteva affrontare subito dopo Kaio, dopo quella grande disfatta. Kaio ha preferito per comodità far combattere tra loro Ken e Hyo. Dopo ha tentato di rompere la statua. Poi non riuscendoci è corso dai suoi avversari furioso per eliminarli. Quindi ha ripreso fiducia forte della sua superiorità. Alla palude si è potenziato ulteriormente quindi senza stele Ken non poteva battere Kaio.

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  8. Bell’articolo. Ma sull arte marziale a cui si sono ispirati per l hokuto shinken devo dire che sbagli. Non è una sola, è vero, ma il concetto dell hokuto shinken in soldoni è ripreso paro paro dal mitico (forse esistente) Dim Mak cinese, su cui vi potete documentare facilmente tramite Google (esistono anche documentari cinesi in merito) per quel che riguarda la maggior parte delle tecniche offensive di Hokuto, ovvero il sistema degli tsubo e il loro uso a fini distruttivi che oltretutto non è spiegato bene nell opera, ma nell ottica delle arti marziali cinesi e delle convinzioni e tecniche sul Chi trovano una facile spiegazione (in pratica i maestri di hokuto trasmettono una gran quantità di Chi attraverso i colpi in punti che presumibilmente coincidono con i punti dell agopuntura cinese, con conseguenze devastanti per l organismo), mentre per quel che riguarda le tecniche difensive si rifà al Chi Kung marziale tipo quello Shaolin della camicia di ferro. Esteticamente parlando, cioe il tipo di movimenti che Ken esegue (che poi sono peculiari suoi e molto diversi da quelli dei fratelli), lo spunto è palesemente il Jeet Kune Do di Bruce Lee e tutte le sue movenze cinematografiche. Così, tanto nel caso ineteressasse a qualcuno, aggiungo che anche le tecniche di Nanto sono ispirate dalle pratiche di Chi Kung marziale in quanto si basano palesemente come l Hokuto shinken sul controllo del chi, solo che Nanto utililzza il chi anziche a scopo difensivo per rendere resistente il corpo (camicia di ferro) a scopo offensivo, nelle mani (o piedi) per renderle armi mortali. Questo per dire che Rei non aveva i calli delle mani in titanio ne taglliava i nemici con l aria. Ovviamente queste sono teorie delle arti marziali cinesi che non è mai stato dimostrato siano vere, o che qualcuno sia mai riuscito ad applicarle, ma fanno davvero parte del bagaglio tradizionale del Kung Fu, che è palesemente (con l infinito numero di stili dai nomi pittoreschi ed altisonanti ispirati spesso all astrologia cinese) il riferimento delle arti marziali di Hokuto no ken che non hanno nulla a che fare con quelle Giapponesi.
    Vi suggerisco per chi ne è incuriosito di informarsi su John Chang https://www.innertraditions.com/the-magus-of-java.html un artista marziale/guaritore cinese su cui esiste anche un documentario in cui lui spiega come oltre a curare i pazienti “iniettando” chi attraverso le dita nei punti dell agopuntura cinese, fosse possibile (concentrando sugli arti o su oggetti il chi (detto wei-chi, cioe chi protettivo)) rendere questi impenetrabili e in grado di forare o attraversare qualsiasi oggetto, tipo fermare proiettili con le mani o forare un tavolo con un dito o con un pezzetto di legno. Ovviamente ripeto non sono mai stati fatti studi in doppio cieco su di lui, ma sono tutte teorie che fanno parte della tradizione marziale cinese.

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      • Si ok. Sei d’accordo quindi su cio che ho scritto che le arti marziali di HnK si ispirano al Kung Fu ed alla cultura cinese? Per me è evidente da molte cose: intanto nei falshback della scuola (tempio?) di ryuken indossano tutti abiti cinesi (mai visto qualcuno indossare un kimono) e lo stesso ryuken da vecchio veste come un monaco Shaolin. Poi usano il saluto cinese pugno nel palmo. Poi i nomi di molti stili di kung fu ricordano quelli delle arti marziali di HnK, un esempio che mi ha immediatamente fatto pensare ad HnK e lo stile di Kung Fu della “Mantide delle 7 stelle”. Poi il palese richiamo al Chi Kung e all Alchimia Interna Taoista. I continui richiami all astrologia cinese. E poi i movimenti, molti stili di Nanto ricordano alcuni stili di kung fu come Gru, Mantide, Serpente, Tigre. Secondo me non c’è riferimento alle arti marziali giapponesi, sempre tenendo a mente ovviamente, che le arti marziali di HnK sono tutte inventate dagli autori.

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      • A parte che Ryuken veste come un monaco buddhista giapponese, è evidente che molte ispirazioni vengano dalla cultura cinese perché la Cina fu la vera e propria culla delle arti marziali.

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  9. Che “l’Isola dei Demoni” sia effettivamente un’isola guarda che è possibilissimo in quanto proprio tra Shangai e Ningbo (guarda caso proprio le due città Cinesi cardine di Soten no Ken) vi è l’isola cinese di Zhoushan. Se proviamo a tracciare un’ipotetica rotta percorsa da Kenshiro dal Giappone alla Cina attraversando il mare, la prima landa di terra raggiungibile via mare è proprio l’isola di Zhoushan e non credo sia un caso che si trovi proprio al centro tra le due città cinesi in cui si svolge la storia di Soten no Ken.

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