Asam (アサム)
Anziano maestro del Daijō Nanken, Asam ha il merito di aver edificato il Regno di Sava in un luogo un tempo noto come “Terra Abbandonata da Dio”, strappandolo dalle mani delle tribù barbare che lo popolavano.
Per mantenere al sicuro la gente di Sava è costretto a dare continue dimostrazioni di forza e a celare il male incurabile che lo consuma, conscio che, se tale segreto venisse rivelato, i barbari delle regioni confinanti si lancerebbero immediatamente all’invasione. Ciò che lo tiene ancora in vita è la sua immensa determinazione, unita alla speranza che i suoi tre figli maschi Kai, Bukou e Satora, riescano a smettere di competere tra di loro e uniscano le loro forze per il bene del paese, dimostrandosi suoi degni eredi. Egli stesso si incolpa della costante rivalità tra i tre principi: fin da bambini li ha infatti sempre cresciuti riservando un’attenzione quasi maniacale a che venissero educati e trattati tutti in alla stessa maniera ma, in questo modo, non hanno mai imparato a cedere il passo.
Nonostante l’età e la malattia, Asam resta un guerriero di una potenza devastante, capace sferrare colpi la cui sola forza d’urto è in grado di lacerare le carni e spezzare le ossa degli avversari, uccidendoli all’istante.
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Kai (カイ)
Primogenito di Asam, è nato sotto la stella dell’Imperatore Rosso (赤帝). Similmente agli altri suoi fratelli attende con ansia che il padre gli ceda la guida del Regno di Sava, ignaro della malattia che lo sta uccidendo e dello sconforto che prova nel vederli rivaleggiare in ogni cosa, fino al punto di mettere anche a rischio le vite degli uomini dei loro rispettivi eserciti personali.
Grazie all’incontro con Kenshiro, tuttavia, Kai ha modo di comprendere sia i sentimenti del padre che la vanità della sua costante ed infantile competizione con Satora e Bukou, ai quali scopre di essere legato da un sentimento così forte da offrire la sua stessa vita in cambio della loro e viceversa. Ricongiuntosi con Asam, ormai in fin di vita dopo aver attaccato e sterminato di persona gli eserciti nemici, viene colpito mortalmente alle spalle da una lancia scagliata da un superstite e muore poco dopo, ma non prima di aver dato al padre la gioia di vederlo riunito con i suoi fratelli.
Nel manga non viene mostrata alcuna delle tecniche di Kai, ma il fatto che inizialmente tenti di affrontare Kenshiro a mani nude potrebbe indicare che sia più addentro nei segreti del Daijō Nanken rispetto a Satora e Bukou.
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Bukou (ブコウ)
Nato sotto la stella dell’Imperatore Blu (青帝), Bukou è il secondogenito di Asam. Anch’egli orgoglioso e non disposto a cedere, sembra possedere un carattere anche più impetuoso degli altri fratelli, che lo porta spesso ad esagerare tanto nelle parole quanto nelle azioni.
Comunque, dietro tanta spacconeria si nasconde un uomo buono che, aperti gli occhi dopo aver subito una sonora batosta da Kenshiro ed aver compreso i sentimenti di Asam, non esita un solo attimo a gettarsi addosso al guerriero di Hokuto pur di dare a Kai l’opportunità di colpirlo.
Dopo la morte del padre e del fratello maggiore, Bukou è determinato a lasciare il regno nelle mani di Satora, ma questi, intenzionato a sua volta ad allontanarsi, lo colpisce di sorpresa e fugge via, forzandolo ad accettare la guida del paese. Mentre versa calde lacrime di commozione, osservando il fratello minore che si allontana, Bukou giura solennemente che dedicherà la propria vita al Regno di Sava.
Lo stile di combattimento di Bukou sembra rispecchiare il suo carattere privo di mezze misure e le sue tecniche sono:
- Daijō Nanken Hiken Ginryū Jin(大乗南拳秘拳銀流陣 – Colpo Segreto della Scuola del Sud del Mahāyāna: Posizione della Corrente Argentea): Un attacco sferrato per mezzo di una lunga catena nascosta in una mazza ferrata. Più che colpire il bersaglio, l’obiettivo sembra essere quello di agganciarlo per poi proseguire con la Hōha Saman Goku.
- Hōha Saman Goku (包破鎖万獄 – Morsa delle Mille Catene Stritolanti): Una serie di catene che vengono lanciate contro la vittima allo scopo di avvilupparla ed immobilizzarla completamente per prepararla al “colpo di grazia”, ovvero la Gōyū Kōsha Ken.
- Gōyū Kōsha Ken (拷熊甲捨拳 – Tecnica della Tortura dell’Orso a Mani Nude): Un colpo che, almeno apparentemente, sembra essere un violento pugno diretto al volto dell’avversario. Nel manga la tecnica viene fermata da Kenshiro prima che possa andare a segno.
Satora (サトラ)
Terzogenito di Asam, nato sotto la stella dell’Imperatore Giallo (黄帝), Satora è un ragazzo spavaldo e risoluto, incapace però di comprendere l’assurdità della continua competizione con i suoi fratelli fino a quando non incontra Kenshiro. Dopo questa profonda presa di coscienza, lascia il Regno di Sava nelle mani di Bukou e si allontana, deciso a ricongiungersi con l’unica donna che abbia mai amato, la principessa del Regno di Blanca Ruseri, a sua volta una ragazza coraggiosa e saggia che per prima lo aveva messo in guardia dal suo carattere non disposto alla rinuncia, giungendo al punto di respingerlo con la promessa che lo avrebbe aspettato fino a quando non fosse veramente cambiato.
Giunto a Blanca, Satora scopre che la famiglia Reale è stata destituita e l’amata Ruseri è letteralmente tenuta segregata da Baran, un avversario al di fuori della sua portata che richiederà l’intervento di Kenshiro e dell’Hokuto Shinken per essere sconfitto.
Satora è esperto della Daijō Nanken Sō Dōi Dachi (大乗南拳双同異太刀 – Lunghe Lame Contrapposte della Scuola del Sud del Mahāyāna), una tecnica di combattimento basata sull’utilizzo di una naginata a due teste.
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