Clan delle Zanne (牙一族)
Molto numeroso e ben organizzato, quello del Clan delle Zanne è un gruppo di banditi di montagna agguerrito e fortemente motivato. I membri del Clan praticano il Kazan Gunrō Ken (Colpo del Branco di Lupi – 華山群狼拳), una tecnica di combattimento derivante dallo Xiàng Xíng Quán (Stile Imitativo – 象形拳) che prevede un attacco coordinato in superiorità numerica contro gli avversari.
Per ulteriori dettagli sul Clan, vedi la scheda completa nella sezione Bande ed Eserciti.
Grande Re delle Zanne (牙大王)
Capo supremo del Clan delle Zanne e maestro del Kazan-ryū, è un personaggio dalla natura profondamente perversa e vendicativa. Capace di piangere vere calde lacrime per la perdita dei membri del suo clan ad opera di Rei e Kenshiro, riesce tuttavia a massacrare nello stesso momento dei poveri innocenti (inclusi neonati e donne) per “mandarli a far compagnia ai suoi figli”.
Nel pianificare la sua vendetta non è comunque avventato, ma si mostra invece un attento stratega, facendo raccogliere informazioni sui suoi nemici e andando di persona a sottrarre Aili, sorella di Rei, dal suo attuale proprietario per poterla sfruttare contro il guerriero di Nanto.
Purtroppo, nonostante tutti i suoi meticolosi calcoli, il Grande Re non ha fatto i conti con la reale pericolosità delle tecniche segrete dell’Hokuto Shinken e del Nanto Seiken e, proprio quando crede di poter cantare vittoria, vede i suoi piani andare in fumo, trovandosi costretto a fronteggiare di persona la potenza vendicatrice di Ken.La sua principale tecnica di combattimento è la Kazan Kakuteigi (Lotta Corpo a Corpo del Monte Hua – 華山角抵戯), antico metodo di lotta libera, elaborato nel corso di violente competizioni all’ultimo sangue, chiamate Da Lei Tai, nate durante il periodo della Dinastia Song (960 – 1279 d.C.). Benché la giusta traduzione sia Lotta Corpo a Corpo, letteralmente il termine si potrebbe tradurre “Lotta delle corna che si scontrano”, stando probabilmente ad indicare le più antiche ed accreditate origini di questo stile in cui i partecipanti, accompagnati dalla musica, cozzavano tra loro indossando maschere con corna di toro. Chi utilizza quest’arte di combattimento riesce a temprare a tal punto il proprio fisico da poterlo rendere duro come l’acciaio.
Esiste un livello superiore di applicazione di questa tecnica chiamato Kazan Kōgai Kohō (Evocazione dell’Armatura d’Acciaio del Monte Hua – 華山鋼鎧呼法), in cui il praticante riesce a raggiungere una tale concentrazione da trasformare i muscoli di tutto il corpo in una vera e propria corazza impenetrabile ed indistruttibile.Curiosità: Originariamente, pur comparendo in diversi capitoli del manga, del personaggio non viene mai esplicitamente rivelato il nome. Quando il manga viene raccolto per la prima volta in tankobon, viene indicato semplicemente come Kiba Ichizoku Zokuchō (Capo del Clan delle Zanne – 牙一族・族長), mentre il nome Grande Re delle Zanne (Kiba Daiō) gli viene attribuito a partire dal 24° episodio dell’anime storico.
Bask (バスク)
Governatore di un capoluogo Imperiale, Bask si mostra particolarmente attivo nella repressione dei ribelli, mantenendo un ferreo controllo nelle strade, dove la Polizia Governativa ha potere di vita e di morte, e mettendo in scena continue esecuzioni pubbliche atte a scoraggiare ogni forma di rivolta.
Quando iniziano a giungere notizie della caduta dei capoluoghi limitrofi, Bask immagina che dietro tali eventi ci sia l’Armata di Hokuto e decide quindi di assestare un colpo ancora più duro ai ribelli, prendendo dalla strada una donna innocente con l’intenzione di giustiziarla pubblicamente facendola passare per Lin.
In realtà, come Bask ha modo di scoprire a sue spese, dietro l’improvvisa caduta delle città vicine c’è il ritorno di Kenshiro, il quale interviene durante l’esecuzione affrontandolo e uccidendolo nel giro di pochi minuti.
Esperto del Kazan-ryū, Bask combatte utilizzando il Kazan Gokuaku Sō (Artiglio del Carnefice del Monte Hua – 華山獄握爪) , un attacco in cui si getta contro l’avversario con la mano atteggiata ad artiglio roteando vorticosamente tutto il corpo per ridurre in poltiglia l’avversario. La traduzione “Artiglio del Carnefice” è un libero adattamento basato sul significato in senso stretto del termine Gokuaku (letteralmente “imprigionamento infernale”), che difficilmente avrebbe reso bene in italiano.
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