Yuria Gaiden – Jibo no Hoshi (Manga – 2006)

(La Storia Parallela di Julia – La Stella dell’Amore Materno – ユリア外伝 – 慈母の星)

Pubblicato per la prima volta in Giappone tra il 2006 ed il 2007 sulla rivista Big Comics Superior, questo manga rappresenta un’inaspettata quanto discussa incursione del mondo di Hokuto nel genere Shojo. L’autrice, la talentuosa Akimi (vero nome Ayumi) Kasai, prende i nerboruti e virili protagonisti della serie che tutti conosciamo e li trasforma in slanciati fotomodelli pronti a contendersi l’amore dell’Ultimo Condottiero di Nanto.
Basterà per farci gridare al sacrilegio? Per scoprirlo, stavolta mi affiderò proprio alla sensibilità femminile, proponendovi la recensione scritta per noi dalla cara SparklingLu.

TRAMA E GIUDIZIO

– a cura di SparklingLu

Abbandonate ogni idea di muscoli, voi ch’entrate!
Se è testosterone in abbondanza quello che cercate, quest’opera, ahimé, non susciterà le vostre lodi. Al contrario, se saprete distaccarvi per qualche minuto (i pochi richiesti dalla lettura di questo breve manga), dall’immagine classica, dura, naturalmente associata all’universo di Hokuto No Ken, ci sono buone speranze che questa rivisitazione sia di vostro gradimento (poiché ha tutte le carte in regola per esserlo!).

I fatti in breve: il manga si compone di nove capitoli raggruppabili in due diversi blocchi narrativi, poiché due sono le diverse situazioni che si sviluppano all’interno di essi. Come personaggi centrali della prima parte (ossia i primi 3 capitoli) troviamo Julia, Ken e Saya, una bambina (protagonista della vicenda) il cui triste destino darà modo all’autrice di richiamare l’attenzione sul carico di sofferenza che grava sull’animo di Julia, capace di guardare nel futuro, ma impotente al cospetto del destino. Allo stesso tempo, la malattia della piccola offre la scusa per dare risalto a quello che è il sentimento che contraddistingue Julia, che la accompagna dalla nascita e che sarà poi il motore di gran parte degli eventi, vale a dire l’amore materno. Sarà il gran cuore di Ken ad alleviare l’animo della sua amata e a fare il modo che la piccola Saya viva serenamente i suoi ultimi momenti.

julia 1
Nella seconda parte (che interessa i capitoli dal 4 al 9), una nascente rivalità tra i giovani Shin e Juza, caricherà l’opera di un’energia (e un pizzico di ironia) sconosciuta ai capitoli precedenti. Assisteremo Julia alle prese con un allora appena conosciuto Shin, in viaggio verso il tempio di Nanto per ricevere la nomina di successore della scuola Nanto dell’Aquila Solitaria. I suoi atteggiamenti, fin da subito arroganti, non saranno graditi a Julia e ancora meno a Juza, molto protettivo nei confronti della ragazza. Quest’ultimo non mancherà di provocare il giovane Shin con toni canzonatori, così, una festa di compleanno celebrata a bordo di una nave, si trasformerà nel campo di battaglia dei due contendenti, la discordia dei quali sarà fonte di turbamento per l’animo di Julia.

julia 2

Per un’analisi più approfondita proviamo a mettere a confronto l’esposizione dei due momenti narrativi. Non è troppo difficile notare come a differenziare le due parti intervengano non solo il cambio di vicenda, ma (in maniera non radicale) anche i contenuti e i disegni. Infatti, mentre nel primo frangente l’ambientazione e i fatti narrati discostano notevolmente il lettore da quello che è lo spirito di Hokuto No Ken, in quello successivo, la rivalità tra i giovani guerrieri di Nanto arricchirà l’opera di suspense, ma soprattutto la riavvicinerà a quelle che sono le tematiche del manga di origine. Tuttavia, rimarrà sempre un certo distacco di fondo dalle atmosfere classiche, per cui ribadisco la necessità di porsi verso quest’opera in uno stato mentale aperto alla novità, di essere comprensivi verso la mancanza di muscoli (dato che si parla di una gentil donzella!!) e in particolare di stare attenti a non giudicare il valore del prodotto esclusivamente dalla sua stretta dipendenza da Hokuto no Ken, ma tenendo conto anche della sua capacità di adempiere al suo scopo, ossia esaltare – in questo caso – la figura di Julia. Soprattutto in quella prima parte che di primo acchito sembra meno interessante, l’artista assolve il suo compito, dando ampio spazio ai turbamenti interiori del Sesto Guerriero di Nanto.

Per quanto riguarda i disegni, il discorso si fa più intricato, in quanto questi hanno suscitato pareri discordanti. Per farla breve, esporrò quelli che ritengo essere gli elementi a favore del tratto della Kasai. Fin da subito entriamo in contatto con una certa eleganza e uno spiccato gusto estetico, che tuttavia non troverà la sua migliore espressione nella prima parte (soprattutto Kenshiro soffrirà della notevole semplicità del tratto) quanto nella seconda. In quest’ultimi 5 capitoli il disegno si impreziosirà di dettagli e del gusto della decorazione, elemento molto presente nelle opere di questa autrice, che sembra trovare sfogo nella nobile figura di Shin.

Lo stile può sembrare inadeguato se lo si giudica in relazione alle caratteristiche dell’opera principale; ciò nonostante, analizzandolo in relazione alla singola figura di Julia, tratto e soggetto si sposano alla perfezione, in quanto in entrambi risiede la forza nella delicatezza. Vedremo in questo manga una Julia, che nella sua fragilità, saprà dimostrare di possedere forza e coraggio… sentimenti che passeranno soprattutto per i suoi occhi. E proprio gli occhi saranno l’elemento attraverso il quale l’autrice farà parlare i personaggi, caricando i disegni di quella forza che altrimenti si perderebbe in questi tratti così raffinati.

CURIOSITA’ e CONSIDERAZIONI PERSONALI

I poteri di Julia

L’unica curiosità su quest’opera è legata alla capacità di Julia di prevedere il futuro. E’ bene ricordare che nel manga originale tale personaggio non ha mai posseduto alcun potere particolare se non la propria forza d’animo. Una forza derivante dall’amore per Kenshiro e per il prossimo e con la quale è stata capace di “sconfiggere” potenti guerrieri come Fudo e Raoh. Questo fattore, magari considerato irrilevante, in realtà era uno dei più rappresentativi e squisitamente simbolici all’interno del manga di Bronson e Hara.
Eppure, già a partire dal glorioso anime storico, si decise che questa donna così speciale doveva per forza avere un dono dal Cielo: nacquero così i suoi poteri pranoterapeutici, con i quali riusciva a guarire le persone solo grazie all’imposizione delle mani.
Nel 2006, volendo dedicare sia questo manga che un OAV al suo personaggio, accantonata l’interpretazione dell’anime (anche per motivi legali, perché tutto quello che è esclusivo dell’anime era ancora proprietà della Toei), si è voluto di nuovo pensare ad un dono speciale: ecco quindi la “voce del Cielo”.
A parere di scrive, togliendo il fatto che l’inserimento di questo potere è stato forse un escamotage per costruirvi attorno una trama inedita e quindi sorprendere anche i fan più accaniti, la realtà è che un po’ il personaggio ne esce svilito. Continuo a prefeire quella Julia che, ignara degli eventi, lotta e mette a rischio la sua stessa vita in nome dell’amore e dell’altruismo senza poter contare su nient’altro che la propria forza di volontà piuttosto che una donna tormentata da squarci di futuro ai quali non sa se opporsi o sottoporsi.


yuria gaiden itaEDIZIONE ITALIANA

Questo manga è stato pubblicato in Italia in volume unico da Planet Manga, a novembre del 2013, all’interno della collana “Ken la Leggenda”, con il titolo YURIA LA STELLA DELL’AMORE MATERNO.
E’ stato presentato in due diverse edizioni: normale, al prezzo di 4,50 euro, e con sovraccoperta, in esclusiva per le fumetterie e le librerie specializzate, al prezzo di 6,50 euro.
A parte questo, entrambe le edizioni presentano le medesime caratteristiche: 200 pagine in bianco e nero, formato 13×18,8, brossurate.

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