Riverdale incontra Ken il guerriero in “Archie VS The World”

Probabilmente è uno degli omaggi più folli ma al tempo stesso più divertenti che Hokuto No Ken abbia mai ricevuto. Stiamo parlando di “Archie VS The World“, one-shot a fumetti la cui uscita è prevista il 18 gennaio 2023 negli States.

Copertina di Jed Dougherty

La trama, neanche a dirlo, vedrà i ragazzi della ridente cittadina di Riverdale catapultati in un futuro post-apocalittico in cui Archie Andrews, eroe della storia e maestro di una tremenda arte marziale assassina, dovrà affrontare 32 pagine di pura azione per sconfiggere il suo acerrimo rivale Reggie ed ottenere il controllo di un’ambita fonte d’acqua, il bene più prezioso!

E mentre (giustamente) le citazioni a Mad Max si sprecheranno, il team creativo ci tiene a specificare che nella storia troveranno posto anche Sabrina Spellman – che da noi è famosa soprattutto per la sitcom “Sabrina, vita da strega” e per una sua più recente rivisitazione horror prodotta da Netflix – e Josie and the Pussycats, che molti di noi “vecchi” ricordano sicuramente per via dell’omonimo cartoon di Hannah e Barbera.

Variant di Aaron Lopresti

Personaggi ormai iconici nella cultura pop americana, Archie ed i suoi amici nascono nel 1942 e, nel corso di ben 80 anni di ininterrotta storia editoriale, sono stati protagonisti di molteplici rivisitazioni ed adattamenti.

Pur non avendo mai raggiunto da noi la stessa celebrità che gli viene tributata in patria, questa spensierata combriccola si è fatta comunque conoscere in Italia attraverso il cartoon The Archie Show (trasmesso nei primissimi anni ’80 con il titolo Archie e Sabrina), poi negli anni’ 90 con la serie, sempre a cartoni animati, The New Archies (ribattezzata Zero in condotta). È tuttavia negli anni recenti che questi personaggi sono saliti maggiormente alla ribalta grazie a Riverdale, la serie TV che li ha spogliati dell’innocenza per renderli protagonisti di un racconto drammatico, pieno di omicidi e morbosi segreti che ha ben poco da spartire con l’originale.

Tornando ad Archie VS The World, il team creativo è composto da Aubrey Sitterson (trama), Jed Dougherty (disegni), Matt Herms (colori) e Jack Morelli (lettering), gli stessi nomi coinvolti nel precedente Jughead the Burgarian, episodio apparso nel one-shot The Best Archie Comic Ever! e che vedeva il miglior amico di Archie (quello che qui conosciamo come “Mostarda”) calato in un universo alla Conan il barbaro.

Sembra che proprio lo strepitoso successo di quello speciale abbia spinto l’editore a rimetterli insieme per questa folle corsa nel deserto postatomico. Non è infatti la prima volta che il fumetto si presta a crossover inaspettati (tipo Archie VS Predator, per dirne uno) o alle reinterpretazioni più disparate, ma gli autori dicono che sarà la storia più pazza di sempre, creata anche per celebrare 8 decadi di pubblicazione e tutti coloro che hanno dato il loro contributo al suo intramontabile successo.

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Ken il guerriero Gusto Fragola – Arriva in Italia la parodia che ha conquistato il Giappone

Dopo lo strepitoso successo riscosso in madrepatria, il dissacrante Hokuto No Ken Ichigo Aji (Hokuto No Ken Gusto Fragola), si appresta ad invadere anche il Bel Paese. Accadrà  a novembre, per mano di Planet Manga, che ce lo fa sapere tramite l’ultimo numero di Anteprima.

Chi segue questo sito e, in generale, il mondo di Hokuto, dovrebbe già conoscere questo manga. Disegnato da Yukito Imouto su testi di Takeshi Kawada, Gusto Fragola ha iniziato la sua corsa nel 2013, durante il trentesimo anniversario di Ken il guerriero. La storia vede Souther, goloso di milkshake alla fragola (da cui il titolo dell’opera), dare continuo sfoggio delle sue manie di protagonismo tirando in mezzo tutto il resto del cast della serie originale in gag che definire assurde è un mero eufemismo. Souther, infatti, non è l’unico svitato della combriccola e, tra uno Shin con un amore inconfessabile, un Jagi incompreso, un bambino stalker armato di pugnale, improbabili videoclip, avventure ad 8 bit e tanto altro, le risate sono assicurate (a patto che non siate abituati a prendere Ken troppo sul serio, s’intende).

In aggiunta, in ogni volume è presente almeno un episodio “spin off”, disegnato da Yukito, riguardante la storia di un personaggio della saga. L’esistenza di tali episodi, a causa dell’imprecisione con cui spesso sono state date le notizie in merito ad essi (anche da siti molto accreditati e di larga diffusione), ha finito per generare parecchia confusione tra gli appassionati, molti dei quali ancora incerti su quanti ne siano effettivamente e come, dove e quando siano stati e/o vengano pubblicati. Per questo motivo ho pensato di fare un piccolo schema riassuntivo.

Il primo volume di Hokuto No Ken Ichigo Aji contiene, oltre alle varie gag, l’episodio Heart of Meet, dedicato appunto ad Heart. Altri due brevissimi episodi, sempre nelle stesse pagine, sono dedicati a Club, Diamond e Spade (questi però disegnati da Yukito Imouto e non da Yukito).

18 pagine del scondo volume sono dedicate a Souther Gaiden, il racconto dell’infanzia del Sacro Imperatore, dall’adozione da parte del maestro Ogai fino al suo primo incontro con gli altri adepti del Nanto Rokuseiken.

Nel terzo volume viene dato spazio a RedBlue, che narra del primissimo incontro tra Hyui e Shuren, dei Nanto Goshasei.

La difficile infanzia di Fudo, anch’egli membro dei Nanto Goshasei, ci viene raccontata in Scrap Mountain, l’episodio speciale incluso nel quarto volume.

L’ambiguo ed affascinante Yuda è invece l’assoluto protagonista di Ultimate Desire, un breve viaggio alle origini del personaggio, incluso nel quinto volume.

Nel sesto volume si parla invece dell’infanzia di Shin e della sua amicizia con Kenshiro. Succede nelle 16 pagine dell’episodio speciale  Right on King. Nello stesso volume trova posto un brevissimo crossover con la parodia di Evangelion.

Il settimo volume contiene non uno ma due episodi speciali (benché entrambi molto più brevi degli altri). In Golden Guy si parla di Falco e del giorno in cui si batté con Soria, mentre in USA – Ultimate Sadistic Action, il protagonista è un giovane e spericolato Ain. Nello stesso volume è presente un brevissimo crossover con Crows di Hiroshi Takahashi.

E per ora questo è quanto. Riuscirà Hokuto No Ken Gusto Fragola a replicare da noi il medesimo successo avuto in Giappone? Difficile a dirsi. Sicuramente si tratta di un manga molto particolare, indirizzato non solo a chi ha senso dell’umorismo, ma anche e soprattutto ad un pubblico in grado di comprendere le tante battute e gag spesso difficili da rendere con la stessa efficacia nella nostra lingua o da assimilare ai nostri usi e costumi, chiaramente diversi  da quelli di un giapponese medio. In tal senso fondamentale sarà il ruolo di chi curerà l’adattamento italiano. Planet Manga ne ha già combinate tante in passato e più volte l’ho fatto notare su questo sito, quindi un certo timore lo nutro, ma preferisco aspettare di averlo tra le mani prima di parlare.

E voi? Cosa ne pensate di questo manga e delle parodie sul mondo di Hokuto in generale? Scrivetelo nei commenti 😉

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Ringrazio Fabrizio “nannilo” Di Guida per la segnalazione

 

KEN IL GUERRIERO – I fan scelgono le “urla” per lo spettacolo teatrale

Scritto da Carmine Napolitano

Sull’account ufficiale di Twitter di “Hokuto no Ken – La leggenda dei crestoni di fine secolo“, la rappresentazione teatrale di cui vi abbiamo parlato recentemente e che sarà l’evento di apertura per le varie iniziative legate al 35° anniversario della serie, sono attualmente in corso le Danmatsuma Senkyo, ovvero, letteralmente, le votazioni per scegliere le “urla di morte” che i crestoni dovranno lanciare sul palco a settembre, quando il tutto andrà finalmente in scena a Tokyo. I fans giapponesi stanno quindi scegliendo le loro urla preferite fra “Tawaba”, “Hidebu” e “Abeshi”, che anche nell’edizione italiana possiamo sentire prima che i crestoni… esplodano.

Alcune di queste espressioni, di cui la più famosa è sicuramente Hidebu, sono entrate nel linguaggio comune dell’epoca, proprio grazie a Ken. Si tratta di urla assolutamente senza senso, che suonano anche abbastanza ridicole (pensate un po al “D’oh” di Homer Simpson), inserite all’inizio quasi per gioco dal maestro Hara, anche per smorzare l’eccessiva crudezza delle esplosioni. Il sopracitato Hidebu, ad esempio, viene dalla storpiatura di “iteeeee”, che in italiano sarebbe tipo “ahiaaaaaa”, seguita subito da “bu”, che dovrebbe rappresentare il suono di un’esplosione. Assieme all’aspetto punkesco (in Giappone preferiscono il termine mohicani..), sono una delle caratteristiche degli sgherri di Hokuto No Ken e dell’opera stessa. Non si tratta però dell’unica caratteristica linguistica ad essere ben nota al pubblico. I personaggi di Hokuto no Ken hanno infatti un modo di parlare che è, alle orecchie di un giapponese, inconfondibile, ma di questo ne parleremo nel prossimo articolo.

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Hokuto No Ken Gusto Fragola – Prenotabile la nuova figure di Souther

“Non indietreggerò! Non mi prostrerò! Non avrò ripensamenti!”

Quella che è nota come una delle frasi più famose di Souther sembra essere ormai divenuta il motto di Takeshi Kawada, Yukito e Yukito Imouto, il team creativo di Hokuto No Ken Ichigo Aji (北斗の拳 イチゴ味 – Hokuto No Ken Gusto Fragola), il dissacrante manga parodistico che, da ben 4 anni, continua imperterrito a mietere successi in tutto il Giappone e che ha per protagonista proprio il Sacro Imperatore di Nanto. A riprova di tale e tanto consenso di pubblico, ecco spuntare una nuova figure di 23 cm realizzata da Embrace Japan e che sarà messa in commercio nel mese di settembre.

In quello che si preannuncia già come un prodotto tutto da ridere (nel senso buono, ovviamente), saranno inclusi tantissimi accessori come ad esempio 9 diverse teste utili a rappresentare smorfie, espressioni e paradossali situazioni presenti nel manga.

A queste si aggiungono 4 versioni sotituibili di mano destra (aperta, con fragola, con fungo e con lancia), un elmo di Raoh dalla misura sbagliata e l’immancabile maschera del Sacro Imperatore.

Elemento di spicco del set resta però il “bambino con il turbante”, personaggio secondario nell’opera originale e che invece è divenuto, sempre in questa fortunata parodia, un vero e proprio spauracchio degno di un film di Hitchcock! Se non ci credete, date uno sguardo a questo piccolo assaggio che ho allegato 😂

La figure, il cui prezzo si aggira sui 140 euro, è gia prenotabile online, anche su Amazon.co.jp,

– Ringrazio Carmine Napolitano per info e traduzione –

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Ken il guerriero e gli errori del doppiaggio storico (undicesima puntata)

Ed eccoci di nuovo qui, dopo alcuni mesi, ad analizzare insieme le prodezze del doppiaggio italiano storico di Ken il guerriero. Stavolta prometto che non dirò nulla sul fatto di accelerare la frequenza dei post perché poi, ogni volta che lo dico, succede sempre il contrario, quindi è meglio che sto zitto 😅. In ogni caso, se siete nuovi da queste parti, trovate l’elenco dei precedenti episodi cliccando QUI. Buona lettura 😉


EPISODIO 11
“I GUERRIERI

悪党ども!! 地獄のブルースを聞け!!
(Furfanti!! Ascolterete il Blues dell’inferno!!)

Dati tecnici

  • Prima TV (J): 20 dicembre 1984
  • Supervisione artistica: Kiyotaka Kantake
  • Sceneggiatura: Hiroshi Toda
  • Sakkan: Shizuo Kawai
  • Fondali: Senri Sagawa
Sinossi

Una richiesta d’aiuto porta Kenshiro a prestare soccorso agli abitanti del villaggio da cui proviene Bart. Ancora una volta le vite degli innocenti sono messe a repentaglio a causa dell’acqua e della crudeltà di chi ne brama il possesso, esseri che però non sanno di aver già firmato la propria condanna a morte…


Cominciamo subito con una doverosa premessa: in questo episodio non c’è in realtà nulla di davvero così eclatante da segnalare. Gli errori trovati sono quelli classici tipo “sette cicatrici” identificate come “sette stelle” e “KING” reso semplicemente come “Re”. Di queste cose ne ho parlato nelle precedenti analisi e quindi eviterò di ripetermi. Per il resto non c’è nulla, del doppiaggio di questa puntata, che pregiudichi in qualche modo la comprensione degli eventi. Questo non significa comunque che manchino le cose da segnalare o le curiosità. Partiamo ad esempio dal titolo italiano: “I guerrieri”. In effetti, per una volta, il titolo scelto nell’edizione nostrana è più adeguato di quello originale. Innanzitutto perché, a differenza del manga, nell’anime alla banda di Jackal è stato dato appunto il nome di “Warriors” (ウォリアーズ) e, in secondo luogo, perché ci permette di cogliere meglio l’omaggio alla pellicola di Walter Hill “The Warriors” (da noi “I guerrieri della notte”) del 1979.

Un film che, specialmente in Giappone, non poteva certo passare inosservato, visto che andava ad incastrarsi, manco a farlo apposta, nell’allora crescente fenomeno degli Yankī e dei Bōsōzoku, ovvero quella sottocultura di delinquenza giovanile (avente le sue radici nel Giappone post-bellico) che fu poi resa popolare nel corso di tutti gli anni ’80 e ’90 attraverso manga, anime e videogiochi, compreso appunto Hokuto No Ken.

Tornando all’episodio vero e proprio, tutto inizia con questo bimbo con le pezze al culo…

… che starebbe già per spatasciarsi al suolo dopo un salto nel vuoto…

… se non fosse per il provvidenziale intervento di …

BEPPE BERGOMI !!

Il successore della Divina Scuola dell’Inter afferra infatti per un pelo il piccolo vagabondo dalle tendenze suicide e gli offre pure da bere. Poi però, con nonchalance e senza proferire parola, alza i tacchi e se ne va, mollandolo di nuovo sul ciglio di un’autostrada postatomica. E mentre questa nobile figura si allontana in silenzio con la sua camminata figa, il piccolo si chiede:

“Chi sarà?”

Che, alla fine, andrebbe pure bene, ma che nell’originale sottolinea l’aspetto messianico delle vicende di Ken con un “che sia Dio?”.

Poco dopo ritroviamo il protagonista seduto al tavolo di un bar assieme a Bart e Lin. Tra gli avventori del locale ci sono però due bestioni che riconoscono in Kenshiro l’uomo sulla cui testa è stata messa una taglia da KING.

Inutile dire che Kenshiro è sempre molto diplomatico in questi casi…

Comunque, prima che le cose si mettano troppo male, interviene “il capo dei Guerrieri”  (come recita il doppiaggio italiano, mentre in originale è “il grande Jackal”).

Il tipo, che è talmente un duro da tenere gli occhi aperti nonostante ci sia dentro il sapone, richiama subito all’ordine i suoi due scagnozzi e, dopo avergli rifilato una paternale sul non mettersi mai contro chi è più forte di loro, rimescola ad entrambi i connotati come se i loro volti fossero due palline di pongo.

Nel mentre, il piccolo vagabondo che Ken aveva eroicamente lasciato a morire nel mezzo del nulla entra nel bar e viene riconosciuto da Bart, che gli si avvicina preoccupato. Taki, questo il nome del bambino, si è infatti allontanato dal villaggio  in cui un tempo risiedeva lo stesso Bart per poter trovare uomini capaci di perforare un durissimo strato di roccia sotto il quale si cela una sorgente d’acqua.

Kenshiro, fallito il tentativo di abbandono in autostrada, comincia a soppesare mentalmente diverse alternative per evitare di accollarsi un terzo marmocchio. E l’opportunità si presenta subito, appena Bart si rende conto che gli occhi del piccolo Taki sono stati danneggiati da una prolungata esposizione al sole del deserto. Ken, infatti, piglia la palla al balzo e gli tocca dei punti di pressione. Che tanto, oh, se per sbaglio invece di curargli la vista lo fai esplodere mica qualcuno sospetterà che l’hai fatto apposta, no?

Ma Kenshiro lo conosciamo, in fondo in fondo è un bonaccione…

“Ho solo trasmesso una giusta pressione al tuo nervo ottico. Adesso dovresti vederci di nuovo come prima”

Solo che l’adattamento italiano s’è perso per strada il nome del punto segreto, che è  Jōkai (浄界).

Comunque ormai Kenshiro s’è pigliato l’accollo e non gli resta altro da fare che riaccompagnare Taki al suo villaggio ed eventualmente dare una mano a risolvere la faccenda. Ma Jackal, dal canto suo, ha ascoltato tutta la conversazione e non vede l’ora di mettere le mani sulla sorgente, tanto che raduna all’istante tutta la banda…

“E’ arrivato il momento di divertirci un po’ miei guerrieri”

Ma in realtà la frase sarebbe: “Abbiamo trovato la nostra acqua, Warriors!”

Poco dopo, Kenshiro e i suoi piccoli scassapalle amici raggiungono l’insediamento e ci trovano una dolce vecchina che per poco non li accoppa tutti a fucilate: Zia Toyo.

Superata l’iniziale diffidenza, la nonna di American Sniper accoglie il gruppo e, dopo aver parlato del più e del meno, tutti vanno a dormire in attesa che sia di nuovo giorno. Anche Kenshiro sarebbe ben felice di farsi una meritata pennica, se non fosse che, nel cuore della notte, gli tocca alzarsi per andare a salvare il culo a quei due scemi di Bart e Taki, che hanno avuto la brillante idea di infiltrarsi in territorio ostile per prendere acqua da un pozzo ben sorvegliato…

Curiosità – La vera sorte di Taki

Come è risaputo, il manga originale è ben più crudo dell’anime nel rappresentare la violenza, specie quando essa è rivolta verso i minori. Nel caso specifico, il povero Taki, nel suo sconsiderato ma coraggioso tentativo di recuperare un po’ d’acqua, in realtà ci lasciava le penne.

Questo perché mentre Hara e Buronson hanno scelto, attraverso certe immagini, di simboleggiare un mondo talmente spietato da non risparmiare neanche i bambini, chiaramente con l’anime ci si è andati molto più cauti, perché già c’erano associazioni di genitori che protestavano per la versione cartacea, figurarsi se Toei si sarebbe mai arrischiata a riproporre le stesse cose solo per trovarsi poi costretta a cancellare una produzione che gli garantiva tanti introiti.

Avendo constatato di persona il pericolo ed il disagio a cui Taki e gli altri bambini sono sottoposti per la mancanza di una propria fonte d’acqua, Kenshiro decide finalmente di darsi una mossa e, dopo aver fatto un po’ di cinema a colpi di luci e suoni, spacca lo strato di roccia con solo pugno. Ma, come avevamo detto, Jackal non vede l’ora di poter mettere le mani sull’acqua ed è rimasto a distanza di sicurezza per poter seguire gli eventi ed attaccare al momento giusto e, ad alcuni subalterni impazienti di attaccare dice:

“Non dimenticate che da solo ha annientato completamente l’Armata di Dio. Questo non è il momento di subire la stessa sorte. La cosa più importante è mettere le mani su quell’acqua”

Frase che, come senso, non fa una piega, ma che in originale contiene una simpatica metafora : “Quello lì ha sconfitto da solo la God Army e Dragon. Perché correre rischi tentando di abbattere un elefante quando ciò che davvero conta è solo mangiarne la carne?”. Insomma, qualcosa che dice tutto sullo stile di vita di un personaggio che ha scelto come nome di battaglia quello di un animale che si nutre di carogne.

Tuttavia gli sgherri non sembrano convinti e, anzi, credono non solo di potersi appropriare del pozzo, ma anche di sistemare una volta per tutte l’uomo dalle sette stelle e poter intascare la taglia che pende sulla sua testa. E in effetti ci provano, solo che Kenshiro li riporta subito con i piedi per terra…

“COLPO DELL’ANNULLAMENTO TOTALE”

Per una volta ci pigliano anche con il nome della tecnica, che in giapponese è, infatti,  Hokuto Kyomu Shidan – (北斗虚無指弾 – Tocco Annullatore di Hokuto). L’unica curiosità al riguardo è che, nel manga, l’esecuzione della tecnica è differente, lasciando intendere che Kenshiro colpisca i punti segreti dei nemici senza toccarli direttamente, mentre nell’anime il contatto c’è e si vede. In ogni caso l’effetto è lo stesso, la perdita di memoria a breve termine da parte delle vittime.

“Avete visto? Il potere dell’Orsa è tremendo.”

… dice un soddisfatto Jackal ai suoi uomini. Chiaramente il potere dell’Orsa di cui vaneggia sarebbe l’Hokuto Shinken, ma ve lo scrivo giusto per ricordarvi che Hokuto e Nanto, in ben 11 puntate, ancora non vengono nominate mezza volta. 😂

Nel frattempo Kenshiro, con la scusa di portare i predoni in stato confusionale fuori dal villaggio, approfitta dell’occasione per squagliarsela alla grande mollando lì anche Bart e Lin. La sua giustificazione? Che se rimanesse in quel posto quei bambini sarebbero in costante pericolo per via dei continui attacchi da parte degli uomini di Shin. Va bene, ci crediamo, dai…

Jackal, che non aspettava altro, si lancia all’assalto con il resto della gang e in pochi secondi prende possesso del villaggio. Zia Toyo, che vorrebbe aprire un dialogo ma opta per tentare di aprirgli la testa con un colpo di fucile, sbaglia la mira ottenendo come unico effetto di far incazzare ancor di più il capo dei banditi. In pratica, a tipo 2 minuti da quando Ken ha messo piede fuori dall’insediamento abbiamo questa situazione:

“AHAHAHAH! E adesso un bel salto giù nel pozzo!”

Intanto facciamo un bell’applauso a Ken per la sua lungimiranza, poi vediamo meglio l’errore bello grosso che abbiamo qui. Per prima cosa la parte in cui si sente la risata del predone, in originale era invece riservata alle lamentele del povero Taki che, legato come un slame ed appeso a testa in giù, non può far altro che gridare: “Mi fa male!”. Il tizio poi, non lo vuole gettare in alcun pozzo (come si vede bene dall’immagine) ma lo espone al pubblico ludibrio dicendo all’incirca “Adesso ci divertiamo! Guardate!”.

Meno male che Ken, richiamato dallo sparo, ha deciso di tornare in tempo per la festa…

Questo spinge Jackal e i suoi scagnozzi a darsela a gambe a gran velocità, ma per essere sicuri di non essere inseguiti creano un terribile diversivo legando dei candelotti di dinamite a due poveri bambini che vengono fatti correre via in direzioni opposte. Kenshiro riesce a salvarne uno ma l’altro, ormai troppo distante, richiede l’intervento di zia Toyo, che dopo essere stata malmenata dai Warriors, usa le forze residue per raggiungere il piccolo, gettare via la dinamite e fare scudo con il proprio corpo dall’esplosione.

“Siamo tornati indietro appena abbiamo capito che stava succedendo qualcosa”

… dice Bart all’anziana ormai moribonda. E in effetti è vero, Bart e Lin erano andati a cercare Ken perché si erano accorti del suo allontanamento e sono tornati indietro assieme a lui quando hanno sentito lo sparo. Però la frase originale intendeva altro. Riferendosi al motivo per cui aveva lasciato il villaggio, Bart confessa a Zia Toyo i motivi che lo hanno spinto ad allontanarsi, dicendole: “Io volevo diventare qualcuno per poi tornare a prendervi”. La donna, confermando che aveva intuito tutto, muore allora fra le sue braccia e l’episodio si chiude con un Kenshiro determinato a rintracciare e sgominare Jackal e i Warriors.

Curiosità – L’urlo di Bart

Mentre nell’anime Bart continua a chiamare Toyo “zietta” (Obachan) anche nel momento in cui muore, nel manga originale la scena è più struggente perché, incoraggiato da Ken, il ragazzo urla “MAMMA!!”, a sottolineare ancor di più quanto doloroso sia quel lutto. Diciamo che, in generale, quest’undicesimo episodio dell’anime è forse uno dei peggio adattati rispetto al manga da cui è tratto. La quasi totale mancanza di pathos che invece è riscontrabile su carta banalizza molto gli eventi, non rendendo minimamente giustizia alle intenzioni degli autori.

ALLA PROSSIMA PUNTATA !!


Ringraziamenti

MusashiMiyamoto e Kyosuke Masaki 82 per il loro contributo.

P.S.: nell’analizzare gli errori del doppiaggio storico ho ritenuto di dover segnalare solo ed esclusivamente quelli più eclatanti e/o ridicoli, perché diversamente sarebbe toccato fare una trascrizione ed un adattamento completi dal giapponese dell’intero episodio, cosa che avrebbe richiesto una mole di lavoro eccessiva.

KEN IL GUERRIERO – Souther, eroe gusto cola!

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Il Sacro Imperatore Souther regna anche nel mondo della cola!!

Dopo la birra di Ken, il 2017 del mondo di Hokuto si apre con una nuova collaborazione, denominata Hero Ha Cola-aji (Eroe gusto cola), tra la parodia Hokuto No Ken Ichigo-aji e Kirin Mets Cola, bibita gassata dell’azienda omonima. Acquistando infatti la bibita in questione, oltre a poter leggere il nuovo manga Hokuto No Ken Cola-aji, si potrà partecipare ad un Oogiri (un tipo di gioco giapponese) basato sulla serie e all’estrazione di diversi regali.

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Il manga in questione verrà serializzato a partire dal 6 gennaio per un totale di quattro uscite. Acquistando una Mets Cola da 480 ml, con l’utilizzo del serial number incluso, si potrà selezionare la storia di proprio interesse e leggerla.

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Raccogliendo poi i vari serial number si può partecipare all’estrazione dei premi, Il primo dei quali è il giubbotto indossato da Kenshiro (Il suo!! Il suo giubbotto di pelle!!). 50 pezzi in palio, 24 punti necessari. Il secondo premio è il plicometro/bilancia Tanita Innerscan Dual (quello che ci vuole a fine secolo). 100 pezzi in palio, 12 punti necessari. Un totale di 4 opzioni possibili.

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Infine, scrivendo semplicemente una battuta nello spazio apposito di questa pagina (cliccate) si può giocare all’Oogiri con Kendo Kobayashi e Akira Kawashima (due comici giapponesi) e le migliori sei verrano inseriti nel volume “Hokuto no Ken Cola-aji”. L’idea è quella di far dire ai vari personaggi frasi surreali, proprio come nell’opera originale*.

(NOTA) Hokuto no Ken è famoso perché i suoi personaggi usano un giapponese appunto surreale, che praticamente nessun giapponese usa mai nella vita reale (da qui le difficoltà nel tradurre l’opera). Questa particolarità è chiaramente molto più facile da percepire nell’opera in lingua originale che nei vari adattamenti.

L’account ufficiale del Seiteigun -Kouhoubu (Pubbliche relazioni dell’esercito del Sacro Imperatore) su Twitter ha già annunciato: “sudditi, correte subito tutti a comprare!”

Si ringrazia Carmine Napolitano per news e traduzione

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Suntory The MALT’S x Hokuto No Ken – Fatti una birra con Kenshiro!

Dal primo novembre è in corso in Giappone la campagna pubblicitaria che vede coinvolti Ken il guerriero e una nota marca di birra. L’iniziativa si chiama Hokuto No En by The MALT’S e prevede l’acquisto di una confezione da 6 birre sulla quale è riportato un codice QR da scansionare con il proprio dispositivo mobile per poter scaricare l’app omonima con cui scattarsi una foto, “trasformarsi” in un personaggio del postapocalittico mondo di Ken e brindare alla salute!

Ringrazio Carmine Napolitano per la segnalazione e la traduzione

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