Buronson e la struttura del racconto

In questo articolo vorrei far notare quanta attenzione Buronson ha riversato nell’impostare la saga di Hokuto No Ken su una solida struttura, quella del romanzo. Da notare anche l’utilizzo quasi pieno delle funzioni di Propp (come vedrete più avanti).

STRUTTURA DEL ROMANZO

La narrazione si articola nei seguenti momenti:

1. SITUAZIONE INIZIALE o ESORDIO – si narra la situazione da cui prendono il via tutte le vicende

2. COMPLICAZIONE O ROTTURA DELL’EQUILIBRIO INIZIALE – avviene un fatto che interrompe o complica la situazione iniziale (ritrovamento di un manoscritto, morte di un personaggio…)

3. SVOLGIMENTO DELLA VICENDA – la vicenda si sviluppa attraverso eventi, che possono portare ad un miglioramento o a un peggioramento della situazione iniziale

4. CONCLUSIONE O EPILOGO – la vicenda termina

La storia, oggetto di narrazione, può essere reale, verosimile, o del tutto fantastica, inventata, è ciò permette di classificare il romanzo

IL NARRATORE

* Chi scrive il romanzo è l’autore.

Non sempre l’autore, però, coincide con il narratore.

* Il narratore è il personaggio, nel romanzo, che ha il compito di narrare gli avvenimenti.

Tali avvenimenti possono essere narrati in prima persona, attraverso le parole di un personaggio, che può essere il protagonista o un testimone…, ed allora si dice che il romanzo ha un narratore interno.

La vicenda può essere narrata anche in terza persona. Il narratore non appare nel testo, il racconto è apparentemente impersonale, nessuno dei personaggi pare avere una relazione con il narratore: in questo caso si parla di narratore esterno.

FABULA E INTRECCIO
struttura narrativa / tempo della narrazione

L’autore quando si accinge a scrivere una storia sceglie con quale ordine raccontare, quali notizie dare per prime e quali tenere da parte, per poi creare effetti particolari.

Se i fatti sono esposti rispettando l’ordine temporale di svolgimento, si ha la fabula.

Quando non si rispetta l’ordine temporale si ha invece l’intreccio. Raramente un autore narra gli eventi di una vicenda nella loro reale successione logica e temporale, pertanto con il termine intreccio si intende l’ordine con cui l’autore, lo scrittore dispone nella sua narrazione i fatti accaduti.

L’intreccio può essere:

* intreccio lineare – la storia narrata è una sola, quella del protagonista

* intreccio a incastro – prevede una storia principale, che ne contiene altre di minore importanza

* intreccio a storie parallele – consiste nel raccontare più vicende contemporaneamente, abbandonando ora una ora l’altra per riprenderle all’interruzione successiva.

IL PUNTO DI VISTA

L’autore decide anche il punto di vista, cioè la prospettiva da cui si osservano i fatti narrati.

* Il punto di vista è detto interno, quando la storia è vista attraverso gli occhi o il pensiero di un personaggio della storia.

* Se, invece, il narratore non veste i panni di un personaggio, ma l’angola di osservazione è fuori dalla scena, come se il narratore vedesse ogni cosa dall’alto, allora il punto di vista è esterno.

GLI INGREDIENTI DEL ROMANZO

LO SPAZIO

In un romanzo troviamo due tipi di luoghi:

1. Il luogo dove è ambientato il romanzo nel suo complesso: paesi esotici, città metropolitane… Le descrizioni di tali luoghi devono essere coerenti agli aspetti geografici, storici e culturali.

2. Il luogo dove è ambientata ogni singola sequenza: una stanza, un campo, il treno….

* In un romanzo la descrizione degli spazi ha una duplice funzione:

1. fare da sfondo all’azione – cioè evidenziare gli elementi naturali e storici che fanno da cornice agli eventi

2. creare l’atmosfera – cioè evidenziare gli elementi in grado di catturare e guidare le emozioni del lettore. Le descrizioni possono, ad esempio, interrompere il racconto in un punto critico, dopo sequenze ricche di movimento e di tensione, per rilassare il lettore; oppure, soffermarsi su pochi elementi per creare suspance…

* La descrizione può essere:

1. soggettiva – dove l’autore comunica significati, sentimenti, pensieri dei vari personaggi, che vanno oltre la sola osservazione dello spazio

2. oggettiva, più rara, in cui lo scrittore si sforza di non far trasparire sentimenti ed emozioni. Normalmente gli autori utilizzano la tecnica della narrazione oggettiva quando vogliono sottolineare che l’ambiente è irrilevante ai fini dell’azione oppure quando si vuole mantenere il distacco dal personaggio

* La descrizione è guidata dai sensi e a seconda dei canali di percezione più ricorrenti può essere:

1. a dominanza visiva

2. a dominanza olfattiva

3. a dominanza tattile

4. a dominanza uditiva

5. a dominanza gustativa

IL TEMPO

Il tempo della narrazione è quasi sempre assai ridotto rispetto al tempo reale; avvenimenti che si svolgono in mesi o anni possono essere ridotti in poche pagine e , a volte, anche solo in poche righe.

Inoltre i tempi della narrazione possono anche non avere la stessa successione dei tempi della storia. (vedi fabula e intreccio).

ordine tempi della narrazione = ordine tempi della storia = fabula

ordine tempi della narrazione =/= ordine tempi della storia = intreccio

Sul piano del discorso:

* descrizioni e riflessioni rallentano i tempi del racconto

* sommari e riassunti abbreviano i tempi del racconto

* nei dialoghi, il tempo reale coincide con quello narrativo

Il tempo si distingue in :

1. tempo esterno : periodo in cui è ambientata la vicenda e che influisce su tutti gli ingredienti della storia: l’ambiente, i personaggi, il linguaggio…

2. tempo interno : la durata della singola vicenda e che regola gli elementi “atmosferici” dell’ambientazione: luce/ombra, giorno/notte…

I PERSONAGGI

I personaggi sono gli “attori” del romanzo, sono cioè quelle figure che parlano ed agiscono sulla scena come persone umane, rivelando sentimenti, pensieri…

* Per descrivere le caratteristiche dei singoli personaggi, gli scrittori possono scegliere due forme:

1. la descrizione analitica, nome, cognome, età…

2. la descrizione “ritratto”, cioè una descrizione in grado di evidenziare i caratteri importanti , quelli che caratterizzano il personaggio: aspetto fisico, idee, comportamento…

Se la rappresentazione è basata su pochi caratteri, tratti distintivi, si dice che il personaggio è “piatto”, cioè si rifà a stereotipi fissi (es. la principessa o il principe delle fiabe); se la rappresentazione è più articolata dà luogo a personaggi ben modellati, personaggi con una personalità propria che si può modificare ed arricchire nel corso della storia.

Tra le tecniche di rappresentazione di un personaggio, le più diffuse sono:
A. lo stile libero, cioè ciò che il personaggio dice e pensa
B. il dialogo, sia in forma diretta che indiretta
C. il monologo interiore, cioè la trascrizione del pensiero come si forma nella mente del personaggio, in forma chiara e coerente.
D. il flusso di coscienza, cioè la trascrizione del pensiero del personaggio nel suo scorrere incessante di sensazioni, suoni, colori, non ancora ordinati

* In base alla loro importanza nel testo narrativo, i personaggi si possono distinguere in principali e secondari

* In base al loro ruolo nella narrazione, i personaggi si distinguono in:

1. protagonista, il personaggio che dirige l’azione narrativa

2. l’antagonista, colui che ostacola il protagonista

3. l’oggetto della contesa, movente e scopo dell’azione del protagonista

4. l’aiutante, il personaggio che fa “pendere il piatto della bilancia” da una parte invece che dall’altra

5. il destinatario, beneficiario dell’oggetto desiderato

LA LINGUA

Il linguaggio utilizzato dallo scrittore varia in base al tipo di romanzo, alla classe sociale di appartenenza dei personaggi, al periodo storico e al luogo dove è ambientata la vicenda.

(fonte: www.valsesiascuole.it/smsgattinara/…2/struttura.htm)

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Schema di Propp
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Lo Schema di Propp è il risultato dello studio sulle fiabe di magia del linguista e antropologo russo Vladimir Propp. Egli studiò le origini storiche della fiaba nelle società tribali e nel rito di iniziazione e ne trasse una struttura che propose anche come modello di tutte le narrazioni. Nel suo scritto Morfologia della fiaba, egli propose questo schema, identificando 31 sequenze (note anche come Sequenze di Propp) che compongono il racconto. Ogni sequenza rappresenta una situazione tipica nello svolgimento della trama di una fiaba, riferendosi in particolare ai personaggi e ai loro precisi ruoli (ad es. l’eroe o l’antagonista).

NOTA: Mi sono premurato di sottolineare le analogie più evidenti, ma se ne possono individuare altre.

Personaggi

Propp individuò 7 personaggi caratteristici delle fiabe:

* Eroe: protagonista che dopo aver compiuto un’impresa, trionferà; (Kenshiro)
* Antagonista: l’oppositore dell’eroe; (Raoh e tutti gli altri nemici della serie)
* Falso eroe: si sostituisce all’eroe con inganno; (Jagi, Kaioh)
* Mandante: chi spinge l’eroe a partire per la sua missione; (nel nostro caso il volere del Cielo per mezzo di Shin)
* Donatore: la guida dell’eroe, che gli dà un dono magico; (Toki)
* Aiutante: chi aiuta l’eroe a portare a termine la missione; (Rei, Shu, Orca ed altri)
* Persona ricercata: premio amoroso finale per l’eroe; (ovviamente Julia, sostituita da Lynn nella seconda parte dellla serie)

A volte il donatore può essere anche l’aiutante, come il mandante può essere anche antagonista a seconda, naturalmente, della favola.

Schema
Lo schema generale di una fiaba secondo Propp è il seguente:

1. Equilibrio iniziale (inizio)
2. Rottura dell’equilibrio iniziale (movente o complicazione)
3. Peripezie dell’eroe
4. Ristabilimento dell’equilibrio (conclusione)

Funzioni

Queste sono le 31 funzioni individuate da Propp :

1. Allontanamento: uno dei membri della famiglia si allontana da casa – es. il principe va in guerra
2. Divieto (o ordine): all’eroe viene imposto un divieto (“Hokuto e Nanto non devono mai scontrarsi” e anche “La Divina Scuola di Hokuto si tramanda ad un solo Successore per generazione”)
3. Infrazione:il divieto è infranto (Shin attacca Kenshiro/ Raoh, Jagi e Toki continuano ad utilizzare l’Hokuto)
4. Investigazione: l’antagonista fa delle ricerche sull’eroe
5. Delazione: l’antagonista riceve le informazioni
6. Tranello: l’antagonista tenta di ingannare l’eroe
7. Connivenza: l’eroe cade nel tranello
8. Danneggiamento (o mancanza): l’antagonista reca danno all’eroe (o viene a mancare qualcosa) – (Shin rapisce Julia)
9. Mediazione: il danneggiamento o la mancanza vengono resi noti
10. Consenso: l’eroe reagisce
11. Partenza:l’eroe parte
12. Funzione del donatore: il donatore mette alla prova l’eroe (Toki mette alla prova Kenshiro prima del suo scontro decisivo con Raoh)
13. Reazione:l’eroe supera la prova
14. Fornitura: il donatore dà l’oggetto magico all’eroe (gli insegnamenti di Toki: “trasforma la tua tristezza in rabbia”)
15. Trasferimento: l’eroe si trasferisce,o viene condotto sul luogo in cui si trova l’oggetto delle sue ricerche (Fudo conduce Kenshiro alla città di Nanto)
16. Lotta:l’eroe e l’antagonista ingaggiano direttamente la lotta
17. Marchiatura: all’eroe è impresso un marchio (c’è bisogno di specificare quale marchio viene impresso a Kenshiro?)
18. Vittoria: l’antagonista è vinto
19. Rimozione: l’eroe viene liberato dal danno o dalla mancanza iniziale (Kenshiro si ricongiunge con Julia)
20. Ritorno: l’eroe ritorna (Seconda serie)
21. Persecuzione: l’eroe è sottoposto a persecuzione (L’impero di Jako perseguita chiunque sia legato a Hokuto e Nanto, oltre a questo manda Soria e Falco ad eliminare Kenshiro)
22. Salvataggio: l’eroe si salva
23. Arrivo in incognito: l’eroe arriva in incognito a casa o in un altro paese (Terra di Shura)
24. Pretese infondate: il falso eroe avanza pretese infondate (Jagi pretende la successione/Kaioh vuole diventare l’unico erede di Hokuto)
25. Prova: all’eroe è imposto un compito difficile,una prova da superare
26. Adempimento:il compito difficile è eseguito
27. Identificazione: l’eroe viene riconosciuto (“L’uomo dalle sette cicatrici!!”)
28. Smascheramento: il falso eroe o l’antagonista viene smascherato
29. Trasfigurazione: l’eroe assume nuove sembianze
30. Punizione: l’antagonista viene punito
31. Lieto fine:l’eroe ottiene il premio finale;spesso si sposa o ottiene un regno

Non tutte le sequenze si possono trovare in tutte le fiabe, d’altro canto lo schema si può associare anche a racconti di altro genere: si pensi all’Odissea per quanto riguarda le ultime sequenze.

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