Abbiamo finalmente potuto mettere le mani sull’episodio inedito di Hokuto No Ken disegnato da Tetsuo Hara e sceneggiato da Buronson. In realtà si tratta solo della prima parte dell’episodio, il resto verrà pubblicato nel prossimo volume di Comic Zenon, quindi mi riservo di parlarne più approfonditamente il mese prossimo, ma nel frattempo possiamo dare uno sguardo ad alcune immagini e riassumerne brevemente la trama.
NOTA: Le traduzioni in LAST PIECE sono nostre e servono solo alla comprensione della storia. Non esiste e non è prevista, al momento, un’edizione italiana dell’episodio.
“COLUI CHE SALE SUL MIO DORSO”
In questa prima parte, ci ritroviamo in un periodo che, molto probabilmente, precede di poco il ritorno di Kenshiro visto nella serie regolare. Bart e Lin sono cresciuti e impegnati a combattere contro le forze dell’Impero del Cielo.
Entrambi sentono la mancanza dell’unico uomo che potrebbe aiutarli, ma non sanno che quell’uomo è ormai divenuto l’ombra di se stesso…
Anche Re Nero non riesce a comprendere come Kenshiro sia potuto crollare in questo modo e, nel frattempo, stringe un legame d’amicizia con il giovane Shooza, figlio di Juza.
Le giornate trascorrono nella quiete più totale ma, come ci insegnano Buronson e Hara da ormai trent’anni, è proprio questo il momento in cui il male, nelle fattispecie incarnato dalle forze imperiali, decide di scatenarsi e seminare morte e distruzione. Niente di meglio per far tornare Kenshiro a combattere, direte voi, e invece…
Ken ha ormai perso la voglia di vivere. Non riesce più a reagire. Un Kenshiro inedito, che nessuno si aspettava, ma che sembra sopraffatto dal vuoto lasciatogli dalla morte di Julia e di quasi tutti i suoi amici e rivali. Anche Re Nero, con una certa dose d’irruenza, prova a scuoterlo da questo torpore, ma senza il minimo risultato.
La situazione, inevitabilmente, precipita: Il villaggio subisce l’assalto dell’esercito nemico e alcuni bambini vengono presi espressamente per essere portati via e giustiziati in modo da impartire una lezione ai poveri innocenti appena sottomessi. Ma Shooza e Re Nero non ci stanno…
Riusciranno il coraggioso ragazzo ed il formidabile destriero a sconfiggere i nemici? Come riuscirà Ken a riprendersi? Lo sapremo il mese prossimo…
“NANTO OF MEET”
Ma passiamo a Souther Gaiden, di cui avevamo accennato qualche tempo fa. Trattasi di un singolo episodio speciale, un vero e proprio flashback che avviene durante il combattimento finale tra Kenshiro e Souther sul mausoleo. L’argomento è la tristezza di questo potente guerriero e, nell’episodio, viene riesaminato ed approfondito quanto già conosciamo dalla serie originale per spiegarci come è nata. Difeso dalla madre fino a quando non è morta lei stessa dopo un attacco nemico, Souther pare infatti aver sempre nutrito un profondo senso di colpa per questo. Senso di colpa che non ha potuto far altro che crescere dopo aver uccisoil maestro Ogai, l’unica persona che l’abbia mai amato e che, in punto di morte gli ha confessato come la propria anima sarebbe vissuta nel suo pugno per sempre.
Divenuto giovanissimo maestro della propria arte, Souther si è trovato costretto ad affrontare Goorai, che non credeva nell’effettiva forza del ragazzo. Ucciso l’uomo di fronte agli occhi di Shu (che non ha potuto non riconoscere la bravura del giovane) e dei piccoli Rei, Yuda e Shin, da allora ha sempre portato dentro di sé il desiderio di sconfiggere la più potente arte marziale: non il Nanto però, ma l’Hokuto Shinken. Poiché il fine di Nanto è quello di essere superiore a chiunque. Dato, quindi, anche il profondo desiderio di rendere giustizia al pugno del proprio maestro, Souther decide di seppellire Hokuto tramite il suo mausoleo. Durante il duello con Kenshiro tutto questo gli torna alla mente e, poco prima dell’attacco disperato finale contro il suo avversario, viene avvolto dalla tristezza e si lancia in volo nelle braccia della morte.
Se con LAST PIECE preferisco attendere la conclusione, qui posso invece francamente dire che potevamo anche farne a meno. Il breve episodio incentrato su Souther semplicemente non ha motivo di esistere, in quanto non dice molto di più rispetto a quanto sappiamo già dal manga originale. E quel poco che dice, tra l’altro, è pure errato: perché Souther, ultimando il proprio mausoleo, ha sempre pensato di seppellire, simbolicamente, l’ultimo briciolo di umanità rimastagli, ovvero l’amore per il proprio maestro Ogai. Tutta la tiritera sul seppellirci l’Hokuto è venuta durante il combattimento contro Kenshiro. Per quanto si ritenesse invulnerabile rispetto alla tecnica dei punti di pressione e per quanto volesse di certo distruggere l’Hokuto, lo scopo del suo mausoleo era ben altro.
Se, quindi, a questa maldestra narrazione aggiungiamo uno stile grafico incerto e un po’ tirato via, possiamo tranquillamente affermare che di Souther Gaiden proprio non ce n’era bisogno.