Masami Suda, il maestro di Hokuto

Come ogni anno anche oggi, 11 ottobre 2021, ci piace ricordare che in questa data, nel 1984, è andata in on da in Giappone la prima puntata dell’anime di Ken il guerriero. Ma stavolta la ricorrenza è molto particolare, non solo perché un paio di mesi fa è venuto a mancare Masami Suda, che della trasposizione animata del mondo di Hokuto è stato il principale artefice, ma anche perché siamo a 35 anni dall’uscita nelle sale cinematografiche del film animato di Ken, che del lavoro del maestro rappresenta l’apice, una vetta artistica che era e resterà irraggiungibile in eterno.

Un’occasione quindi per ricordare l’uomo attraverso la sua opera, una specie di dietro le quinte per il quale ho rispolverato alcune vecchie interviste unendo il tutto con informazioni inedite, utili a delineare meglio il contesto anche “storico” della nascita della serie animata.

UNA CORAGGIOSA SCOMMESSA

Nel 1984 il manga di Ken il guerriero, scritto da Buronson e disegnato da Tetsuo Hara, stava riscuotendo un successo che cresceva di settimana in settimana e faceva vendere come il pane Shonen Jump, la rivista che lo ospitava. Cosa ancora più importante da tenere a mente è il target di tale rivista, composto principalmente di bambini di età variabile tra i primi anni delle elementari fino agli ultimi delle medie. Non è quindi così strano che Fuji TV volesse farne un anime da mandare in onda alle 19:00, ovvero quella fascia pre-serale che in Giappone era dedicata proprio ai minori. Alla Toei il compito di realizzarla. Sì, ma come?

Fermo restando quello che abbiamo appena detto, ovvero che il manga era pubblicato su una rivista per pre-adolescenti, la violenza e le immagini forti che lo caratterizzavano non erano di certo qualcosa di così semplice da portare in TV. Perché mentre l’opera cartacea veniva acquistata e fruita privatamente, la diffusione pubblica di certi contenuti era tutto un altro paio di maniche. Certo, non erano mancate serie anche molto violente e crude (una su tutte, L’Uomo Tigre), ma Ken il guerriero andava parecchio oltre quel livello. Piaccia o meno, tutto il mondo è paese e anche in Giappone esisteva (ed esiste ancora) la censura televisiva come esistono le associazioni dei genitori. E se per produzione e regia è stata una sfida anche solo immaginare come impostare la serie, è specialmente il maestro Suda che, chiamato a definire l’aspetto dei protagonisti e dettare la linea da seguire nell’animazione degli episodi, si è trovato a dover sperimentare nuove tecniche e nuovi approcci.

“[All’epoca] l’animazione giapponese era ancora caratterizzata da opere nel complesso piuttosto semplici, prive di una chiara elaborazione nel disegno, nelle ombreggiature e via dicendo” ci raccontava il maestro nel 2011. “Perciò, a quel tempo s’incominciò ad andare un po’ a tentoni nella ricerca di qualcosa di davvero innovativo. Parlando della questione con il regista Ashida decidemmo di focalizzare la nostra attenzione su una composizione generale che avrebbe trasceso qualsiasi canone fino ad allora acquisito e di porre enfasi su una energia travolgente, ben sapendo che forse saremmo stati sommersi da critiche alle quali eravamo preparati.
Eppure, contrariamente a quanto ci eravamo aspettati, la nostra opera venne accolta senz’alcuna critica, anzi ricordo con piacere che fummo sostenuti in maniera decisiva dai più piccoli e dai giovani in generale. Personalmente provo una profonda soddisfazione per quel che riuscimmo a fare in quel periodo”.

LE TECNICHE

Così, quasi a ricalcare quella che sarà poi la storia di Shuken e della nascita dell’Hokuto Shinken, il maestro Suda si trova a dover “codificare” nuove tecniche che permettano di esprimere su schermo la straordinaria potenza dei protagonisti della serie senza però contravvenire ai limiti imposti. Una delle prime geniali intuizioni, presente fin dalla sigla iniziale, è la “censura creativa” delle sagome scure dei nemici che esplodono in una fontana di sangue bianco.

L’idea è del regista Toyoo Ashida, ma è Suda l’unico in grado di realizzarla, riuscendo a creare scene d’impatto giocando su un semplice contrasto di luci e sulla deformazione dei corpi.

C’era poi da trovare il metodo per dare il giusto senso di velocità alle scene d’azione. In un anime, ogni secondo è diviso in diversi fotogrammi (da 8 a 24, a seconda dei casi) ma ripetere lo stesso fotogramma per più di una volta, come si era fatto fino a quel momento, rendeva le scene troppo lente rispetto a come le immaginava Suda. Anche qui, dietro suggerimento di Ashida, il maestro provò una tecnica totalmente nuova: ogni singolo fotogramma doveva essere diverso dal precedente. Solo così era possibile ottenere il giusto senso di ritmo e potenza.

Un altro segno distintivo di Ken il guerriero come anime è il livello di dettaglio nel numero di tratteggi, specie quelli che definiscono le espressioni dei protagonisti. “Per rendere a tutti i costi l’impatto dell’azione ho dovuto escogitare il trucco delle linee che solcano il viso dei personaggi principali, proprio per esaltarne la forza. All’inizio erano contrari a questa soluzione, a causa dell’eccessivo lavoro che avrebbe comportato, in seguito però ne sono rimasti tutti soddisfatti. Comunque ho dovuto studiare tutti i personaggi in modo da dare il tono più maschio e virile possibile alla serie. Forse è proprio questo il lato che in Hokuto No Ken mi piace di più.”

Ancora, per dare un ulteriore senso di potenza alle scene, fondamentale fu l’espediente di variare a dismisura la grandezza dei nemici, cosa che divenne un altro marchio di fabbrica di tutta la serie.

In generale, portare Ken in animazione trasformò gli studi che se ne occupavano in veri e propri laboratori in cui venivano forgiati e sperimentati metodi innovativi che avrebbero poi influenzato il settore negli anni a venire. Come ad esempio ebbe modo di dire lo stesso maestro Suda: “… anni fa si era certamente capaci di rappresentare le emozioni nelle espressioni facciali, ma non era ancora stato codificato un procedimento per poter mostrare le stesse emozioni e gli stessi sentimenti attraverso il corpo. Sarà stato probabilmente quest’ultimo aspetto che avrà suscitato una forte impressione e attirato la gente. Oggigiorno, questo modo di rappresentare certe cose nell’animazione è la norma e viene sempre utilizzato…”

LA COMPETIZIONE

Come Kenshiro, Masami Suda non fu da solo nella sua impresa. Oltre al già citato regista Toyoo Ashida (che ci ha lasciato ormai già 10 anni or sono), il maestro poteva contare su un ambiente di lavoro pieno di entusiasmo e passione, ma anche di reciproca sfida. In che senso? Ebbene, per sviluppare gli episodi, Toei distribuiva il lavoro a diversi studi (che spesso lavoravano contemporaneamente ad altre serie). Solitamente la scadenza fissata per la consegna di ogni singolo episodio era di due settimane (se vi sembra tanto, tenete presente che ogni singolo fotogramma poteva richiedere da 30 minuti ad un’ora!) e questo spingeva gli addetti ai lavori a fare spesso gli straordinari ma, di conseguenza, anche ad affiatarsi di più e a confrontarsi. In questo clima, nacque spontaneamente una competizione tra i diversi studi, ognuno voleva fare sempre di più, cosa che in effetti portò la serie non solo a migliorare vertiginosamente nel corso del tempo, ma anche ad essere caratterizzata da uno stile fortemente disomogeneo non solo tra una puntata e l’altra ma anche all’interno dello stesso episodio. E se quest’ultimo aspetto all’inizio veniva visto come un problema, col senno di poi Ashida e Suda dovettero ammettere che invece era uno dei punti di forza della serie. Come detto in precedenza, infatti, l’idea era di creare qualcosa che fosse tutto tranne che ordinario. Dare al tutto una direzione artistica più omogenea avrebbe sì reso il risultato finale più armonico, ma avrebbe tarpato le ali a quel “caos” che, invece, soprattutto Ashida voleva evocare.

IL FILM

Quando nel 1985 si iniziò a progettare il film animato di Ken il guerriero, Toyoo Ashida e Masami Suda ebbero finalmente l’opportunità di fare davvero tutto quello che i limiti della produzione televisiva non gli permettevano. E se da un lato Ashida curò tutti gli storyboard, divertendosi a rimescolare quasi completamente la trama originale, dal canto suo il maestro Suda reclutò gli elementi più validi tra gli animatori della serie e si gettò con loro anima e corpo a creare quello che potremmo definire la sua personale Cappella Sistina, un capolavoro in cui tutto raggiunge livelli di epicità mai visti prima. Potremmo stare qui per giorni a parlarne (e se volete un’analisi più approfondita potete cliccare qui), ma basti pensare a come la realtà postatomica venga presentata in maniera ancora più brutale mentre i colpi di Hokuto e Nanto si mostrano in tutta la loro potenza micidiale e, a fare da contraltare al tutto, ci siano le bellissime sequenze di natura incontaminata che riprendono l’idea alla base delle sigle di chiusura della serie TV.

ADDIO, MAESTRO

In conclusione, dopo questa breve retrospettiva, che non basta di certo ad enumerare ogni singola cosa per la quale saremo sempre grati a Masami Suda, non mi resta che dargli un virtuale ultimo saluto, riconoscente anche a chi, nel 2013, mi ha permesso di stringergli la mano e ringraziarlo di persona per quello che ha creato. Magari un giorno ci rivedremo e ci faremo quella cena che non ci siamo potuti fare quella sera ma, nel frattempo, buon riposo, maestro.

KEN IL GUERRIERO – News in pillole giugno 2017

Come è già capitato altre volte, ecco un altro dei miei post riassuntivi con le ultime su Hokuto No Ken e dintorni. Partiamo allora dal sito ufficiale giapponese che, in vista del 35° anniversario, già da qualche settimana si è rifatto il trucco, mostrandoci un’interfaccia grafica nuova ed accattivante.

I contenuti sono tuttavia pressoché gli stessi, ma è simpatica la trovata, nella sezione dedicata ai personaggi, di inserire una graduatoria su quelli più cliccati.

Passiamo poi a due collaborazioni. La prima vede i personaggi del mondo di Hokuto invadere quello di Tanken Driland, un RPG per dispositivi mobili  sviluppato da GREE . Il gioco, che in Giappone gode addirittura di un adattamento manga ed 88 episodi anime, vede i partecipanti nei panni di cacciatori intenti a collezionare speciali carte con cui combattere mostri e impossessarsi dei loro tesori. Dal 7 al 15 giugno, Kenshiro e soci diverranno quindi un esclusivo set di carte, ognuna con le sue capacità speciali.

La seconda è invece con il Manga RPG Gangroad Joker, in cui i giocatori si battono per la conquista delle strade di Tokyo… sempre a colpi di carte. La durata di questa collaborazione va dal 12 giugno al 14 luglio ma, in entrambi i casi, parliamo comunque di app che (come al solito) non sono disponibili per il mercato occidentale.

E restando nell’ambito delle esclusive riservate agli abitanti di Giappolandia, è il caso di menzionare Manga Hot, una nuova app nata con l’intento di distribuire in forma digitale le diverse serie pubblicate su Comic Zenon.

Disponibile per dispositivi iOS e Android, Manga Hot si differenzia da altri servizi perché è totalmente gratuita. Sì, avete capito bene, tutto gratis. Quindi, a patto di sottostare a dei limiti di tempo e quantità, tutti gli utenti registrati potranno leggere sui propri smartphone e tablet i manga desiderati (fino al 4 giugno è stato possibile, per esempio, leggere per intero Hokuto No Ken ed Angel Heart). Nel catalogo saranno presenti anche i lavori dei partecipanti al Silent Manga Audition, il concorso internazionale lanciato da Coamix di cui tante volte abbiamo parlato su questo sito.

A seguire è doveroso segnalare l’esistenza di questa magnifica t-shirt di Raoh!

Se siete pratici con il nipponico idioma, potete ordinarla direttamente dallo shop online di Comic Zenon per circa 27 euro.

Ma parliamo un po’ di Fist of the North Star Ken’s Rage. Da quando ho pubblicato la news sui preparativi per il 35° anniversario di Hokuto No Ken, molti sono stati quelli che hanno espresso la speranza di un nuovo gioco della serie. Anche se Koei al momento tace, possiamo guardare al mercato giapponese e vedere che, proprio lo scorso marzo, la Sammy ha sfornato un nuovo pachinko dal titolo Pachinko CR Shin Hokuto Musou Mugen Touran.

Se da un lato la cosa può sembrare scoraggiante, perché si ha come l’impressione che ormai Ken’s Rage abbia imboccato il tunnel senza fine dei pachinko e dei pachislot (questo dovrebbe essere il secondo o addirittura il terzo…), d’altro canto ci conferma che il titolo è tutto tranne che morto e sepolto. Questo significa che non è assolutamente da escludere un annuncio di Koei, magari già al prossimo Tokyo Game Show di settembre. Quindi restate sintonizzati. 😉

Chiudiamo con un paio di notizie che riguardano l’Italia. La prima a proposito della presenza di Masami Suda al Roma Cartoon Festival, cosa di cui abbiamo parlato poco tempo addietro.

Per tutti i fortunati che si sono aggiudicati un posto per l’autografo del maestro, l’appuntamento è per sabato 24 dalle ore 18:00 e per domenica 25 dalle ore 17:00 presso la stanza dedicata nell’Area Disegnatori. Per tutti gli altri, invece, ci sarà la possibilità di assistere ad un’intervista al maestro nell’Area Palco dalle ore 17:00 di sabato 24 giugno.

L’altra, invece, è relativa a Ikusa No Ko – Oda Saburo Nobunaga Den, l’ultimo manga del maestro Tetsuo Hara. La GOEN ha finalmente deciso – dopo più di 2 anni dal primo – di pubblicarne il secondo volume.

Con il titolo italiano “La Leggenda di Oda Saburo Nobunaga”, il manga dovrebbe (mai come in questo caso il condizionale è d’obbligo) spuntare sugli scaffali delle librerie specializzate a partire dal 17 giugno. Se ancora non conoscete quest’opera, potete cliccare qui e leggere la recensione del primo volume accompagnata da una bella intervista a Tetsuo Hara. Speriamo bene e speriamo soprattutto che il terzo volume non lo debbano leggere i nostri nipoti. 😂

– Ringrazio Carmine Napolitano per la collaborazione –

shortlink: http://wp.me/p1KoP8-883

 

Masami Suda ospite al Roma Cartoon Festival

Il maestro Masami Suda, papà della versione animata di Ken il guerriero, sarà ospite della prima edizione del Roma Cartoon Festival, evento che si terrà dal 23 al 25 giugno 2017.

Da questa mattina è possibile inoltre prenotarsi per incontrarlo e avere un suo autografo!
Per prenotarsi, occorre inviare una mail a info@romacartoonfestival.com specificando:
– NOME e COGNOME
– DATA DI NASCITA
– la preferenza del giorno SABATO o DOMENICA
Riceverete una conferma con un numero identificativo, che vi verrà richiesta il giorno dell’evento. Una email varrà SOLO per un nominativo, tutte le mail contenenti più nominativi non saranno accettate. Tutte le mail che non rispettano le specifiche sopra indicate non riceveranno una mail di risposta.
ATTENZIONE! Una volta ricevute 100 email non sarà più possibile prenotarsi!

E mentre aspettate di incontrarlo, potete sempre farvi un ripasso sulla sua lunga carriera nel mondo dell’animazione 😉

shortlink: http://wp.me/p1KoP8-86x

 

15 cose che la gente crede di sapere su Ken il guerriero (e che sono sbagliate)

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Sapete cosa sono le leggende metropolitane? Sono vere e proprie bufale che, per un motivo o per un altro, nonostante vengano smentite di continuo, sembrano godere degli stessi poteri della mitologica Idra: più si pensa di averle eliminate e più si ripresentano. Spesso diventano talmente “forti” da sostituirsi alla verità storica (potrei fare l’esempio delle famose cinture di castità) o perlomeno da influenzare la cultura di massa.

Tutto questo cappello per dire che, con il nostro amato Ken, qualcosa del genere accade praticamente da sempre. Per tentare di sfatare alcuni falsi miti ho voluto quindi dedicare un post all’argomento, una specie di F.A.Q.  sull’opera più famosa di Buronson e Tetsuo Hara.

1 – È vero che Ryuga è un guerriero di Nanto?

No. Su questo personaggio, forse per renderlo molto enigmatico, gli autori sono stati davvero parsimoniosi con le informazioni, ma quel poco che ci hanno detto è molto chiaro: Ryuga utilizza il Taizan Tenro Ken ed è guidato da Sirio, stella che, notoriamente, rivaleggia in luminosità con quella Polare – che rappresenta l’Imperatore del Cielo – e che quindi simboleggia perfettamente la sua “indipendenza” rispetto a Hokuto, Nanto e Gento, che invece nascono proprio per difendere l’Imperatore.

(Cliccate per ingrandire)

L’unico legame che ha con Nanto è l’essere fratello di Julia e nient’altro. Tuttavia, chi sostiene che Ryuga appartenga ad una delle 108 discipline di Nanto, porta spesso a sostegno delle sue affermazioni il Gioco di Ruolo di Ken il guerriero, edito da Nexus negli anni ’90. Lì, in effetti, Ryuga viene presentato come guerriero di Nanto, ma la dura verità è che, in questo bellissimo GdR, la meticolosità nel creare il sistema di gioco è stata purtroppo inversamente proporzionale a quella profusa nel ricreare l’ambientazione. Di conseguenza è un GdR divertentissimo da giocare ma quasi totalmente inattendibile per ogni informazione riguardante l’opera originale.

2 – È vero che solo da noi il cartone è censurato mentre in Giappone il sangue è rosso?

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No. Qui tra l’altro sfatiamo un mito che, in generale, ci portiamo dietro all’incirca dagli anni ’90, periodo della prima grande invasione dei manga in Italia e del propsperare delle riviste di settore come Mangazine, Zero e Kappa Magazine. All’epoca si iniziavano a scoprire i pesanti tagli che Mediaset operava sugli anime – uno su tutti, Kimagure Orange Road (da noi “È quasi magia Johnny”), vittima di una vera e propria mutilazione – e questo generò non solo l’indignazione di molti appassionati, ma anche l’errato pregiudizio che ogni anime trasmesso da noi che non mostrasse apertamente scene di violenza o di sesso, fosse necessariamente vittima di censura. Al contrario, la verità è che ANCHE in Giappone esiste la censura per i prodotti destinati al mercato televisivo e Ken non faceva eccezione. La censura “creativa”, studiata da Masami Suda, diede quindi modo di portare sullo schermo un anime che altrimenti non avrebbe mai visto la luce. Qui in Italia, fatto salvo qualche taglio occasionale e di poco conto, Ken il guerriero è stato sempre trasmesso così com’era. L’unica volta che qualcuno ha provato a metterci le mani sopra è stato alla fine degli anni ’90, quando per un certo periodo la serie è andata in onda sull’allora neonata La7. Lì in effetti tante scene sono state tagliate, ma è stato un caso isolato. Alcuni sono comunque convinti che le cose non stiano così semplicemente perché gli è capitato di imbattersi in qualche scena del film d’animazione di Ken il guerriero, in cui la violenza è molto più esplicita che nell’anime televisivo.

3 – È vero che alcuni dialoghi italiani sono stati cambiati dopo i primissimi passaggi televisivi?

Sembrerà assurdo ma, a volte, la memoria gioca brutti scherzi. E questo è uno di quei casi. Alcuni infatti dichiarano di ricordare perfettamente delle frasi – che avrebbero udito da bambini, quando guardavano Ken nei suoi primi passaggi sulle TV locali – che sarebbero poi state cambiate nelle successive repliche. Chiaramente, essendo che stiamo parlando di un doppiaggio che veniva fatto in maniera sbrigativa e – per usare un eufemismo – con pochissimi mezzi, la sola logica basterebbe già  a suggerire l’ovvia risposta, ma per fugare in via definitiva anche il più infinitesimale dubbio, ho girato la domanda direttamente al mitico Alessio Cigliano, voce storica del nostro Kenshiro. Ecco la sua risposta:

risposta alessio cigliano

4 – È vero che esiste una terza serie del cartone che non è mai arrivata in Italia?

No. La serie animata storica di Ken il guerriero si ferma in Giappone esattamente nello stesso punto in cui si è fermata in Italia: alla morte di Kaioh. Esistono però altre storie, SOLO nel manga originale, successive alla saga della Terra degli Shura, che non sono mai state trasposte in animazione e in cui, tra le altre cose, compare Ryu, il figlio di Raoh.

ryu

Ken il guerriero vol. 24 – dicembre 1998 – Edizione Star Comics

5 – È vero che è Julia la madre di Ryu, il figlio di Raoh?

No. Come lo stesso Buronson ha confermato in un’intervista per il trentennale di Ken il guerriero, né lui né Hara avevano in mente di dare una madre particolare a Ryu, né vi è alcun indizio che possa minimamente far pensare il contrario. Si tratta, come spesso accade, di mere speculazioni nate sui forum e nulla più.

madre di ryu

(Estratto dall’intervista a Buronson del 2013)

6 – È vero che Raoh era più forte di Ken ma si è lasciato battere di proposito?

Assolutamente NO. Raoh e Kenshiro, come lo Yin e lo Yang, come la Tigre e il Dragone, sono uguali, complementari ma contrapposti. Potrei dilungarmi per ore su questo discorso ma, per farla breve, benché di pari forza (vedere l’esito del loro primo scontro al villaggio di Mamiya), entrambi hanno bisogno di apprendere qualcosa dall’altro. E se Raoh si trova man mano a riscoprire i sentimenti che aveva tentato di seppellire sotto la maschera di Re del Pugno, Kenshiro impara quella determinazione necessaria ad affrontarlo e vibrare il colpo mortale nel loro ultimo scontro. Entrambi lottano senza risparmiarsi e senza concessioni (da notare che, a livello marziale, sarebbe un disonore per l’avversario se uno dei due si facesse sconfiggere di proposito) e, alla fine, dopo aver dato tutto sé stesso, Raoh muore dichiarando di non avere il minimo rimpianto. Potrebbe mai dichiarare una cosa del genere sapendo di lasciare il mondo nelle mani di qualcuno che gli è inferiore? Chiaramente no, e infatti egli stesso a rendersi conto della superiorità di Ken.

Ken il guerriero vol. 16 - Aprile 1998 - Edizione Star Comics

Ken il guerriero vol. 16 – Aprile 1998 – Edizione Star Comics

7 – È vero che Toki, se non si fosse ammalato, sarebbe stato il successore di Hokuto?

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Ken il guerriero vol. 6 – 2013 – Edizione Planet Manga

Questo è ciò che sembra affermare Kenshiro, ma non ci sono evidenze che dimostrino che quello che dice non sia altro che un pensiero nato dall’affetto e dalla stima (ma anche un certo senso di colpa) verso quel fratello maggiore dalla “tecnica perfetta” che tanto ammirava. Interessante il fatto che, a sostegno di quello che dice, egli porti infatti una descrizione della bravura di Toki piuttosto che un flashback in cui Ryuken affermi di volerlo designare come successore, quindi quello che dice va inteso non come un dato di fatto ma, come è possibile leggere nella stessa pagina, un’opinione comune tra tutti gli altri candidati al ruolo, altrimenti, piuttosto che dire “Perfino quell’infame di Jagi ne riconosceva il talento”, limitando quindi di fatto l’affermazione alla ristretta cerchia dei fratelli di Hokuto, ci sarebbe stato scritto “Perfino il maestro Ryuken ne era convinto” o qualcosa del genere. Insomma, in poche parole Raoh, Jagi e Kenshiro guardavano a Toki come un esempio delle qualità che avrebbe dovuto avere il successore di Hokuto e quindi ritenevano che Ryuken avrebbe scelto lui se non si fosse ammalato, ma questo non significa che le cose sarebbero andate davvero così.

8 – È vero, come afferma Toki, che un solo errore nell’esecuzione del “Colpo della Distruzione dell’Universo” avrebbe potuto distruggere l’intero universo?

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No, per carità! Si tratta soltanto di uno degli innumerevoli errori del doppiaggio nostrano di Ken il guerriero. Tanto per cominciare il nome della tecnica è Hokuto Shinken Hi Ōgi Tenha No Kamae (北斗神拳秘奥義天破の構え – Segreto Occulto della Divina Scuola di Hokuto: Posizione della Distruzione del Cielo), ed è una posizione di guardia che precede la Hokuto Shinken Ōgi Tenha Kassatsu (北斗神拳奥義天破活殺 – Segreto della Divina Scuola di Hokuto: Potenza Distruttrice del Cielo), che rappresenta invece l’attacco vero e proprio. Ad ogni modo, come già si può evincere dal nome della tecnica, ciò che dice Toki è da intendere in senso metaforico e suona più o meno così: “Le sette stelle di Hokuto sono numi tutelari del Cielo e si dice che possano arrivare anche a distruggerlo se questi versa nel caos”. Ovviamente tutto fa riferimento al Cielo non in senso fisico ma in quanto dimora di tutti quegli astri che, secondo la tradizione orientale (da cui Ken il guerriero pesca a piene mani, ricordiamolo sempre), determinano il fato degli esseri umani. Souther dichiara con orgoglio di avere dalla sua la Stella della Sovranità e di percorrere quindi il sentiero del dominatore, ma Kenshiro è guidato da Hokuto, la costellazione che protegge l’ordine del Cielo e, di conseguenza,  governa sul fato stesso! Difatti, proprio quando Souther pensa di avere la vittoria in tasca, affermando che il suo corpo è l’evidente testimonianza che gli astri gli hanno concesso di dominare il mondo, Kenshiro gli mostra che il suo segreto è scoperto ed assume la particolare posizione di guardia, descrivendo con le mani le sette stelle di Hokuto, proprio per ricordargli chi governa davvero nei reami celesti. L’osservazione di Toki si colloca proprio in tale contesto, andando a sintetizzare quanto ho appena esposto in un’iperbole molto efficace che ricorda che, a dispetto di quello a cui Souther crede che il Cielo lo abbia destinato, la potenza di Hokuto è tale da arrivare a distruggere perfino l’intera volta celeste – a fare tabula rasa, come si suol dire – se gli astri decidono di ribellarsi all’ordine prestabilito.  

9 – È vero che Raoh e Kaioh avevano un terzo gemello di nome Diago che venne rapito alla nascita?

No. Tolto il fatto che Kaioh era più grande di Raoh, questo è un altro dei “danni” fatti dal GdR di Ken il guerriero. Come già detto, con un’attendibilità prossima allo zero, il GdR ricostruiva l’ambientazione dell’opera originale tentando anche di riempire dei vuoti narrativi della trama, ma non si limitava solo a questo. Per tentare di aggiungere nuove linee narrative utili a sviluppare avventure interessanti, gli autori del gioco si spinsero al punto di inventare di sana pianta sia la storia della nascita delle diverse scuole di lotta, sia eventi e personaggi mai nemmeno immaginati da Hara e Buronson. Nel caso specifico, prendendo anche vagamente spunto dagli episodi pilota di Ken, in cui i guerrieri Taishan giocano un ruolo importante, il gioco narra dell’esistenza di un ordine, La Mano Segreta, costituito da guerrieri Shura che miravano a conquistare il mondo prima dell’Olocausto Nucleare. Furono loro a costituire il Tempio Taishan per perseguire i loro scopi e furono sempre loro a rapire questo famigerato terzo gemello di Raoh e Kaioh. Nell’ottica di questa ricostruzione furono poi sempre loro, attraverso i Taishan infiltrati nelle strutture governative, a condannare il pianeta alla guerra atomica. Tutto questo, come ebbi modo di sapere direttamente da Marcello Missiroli, uno degli autori del GdR, serviva per creare un modulo d’espansione (che non venne mai realizzato) in cui Diago, cresciuto dai superstiti della Mano Segreta, sarebbe stato un potente avversario per i giocatori, potendo disporre non solo dello stesso sangue dei suoi fratelli, ma anche dei più arcani segreti della Scuola Shura.

10 – È vero che Kaioh avrebbe potuto uccidere Ken se non fosse intervenuto nessuno a portarlo via?

Ma neanche per sogno. Mi spiace per tutti i fanboy di Kaioh ma quello che avviene è molto chiaro e privo di zone d’ombra. Inizialmente, Kenshiro viene colto di sorpresa dall’immensa forza dell’avversario, le cui tecniche sono alimentate dal rancore che nutre verso Hokuto. Non c’è dubbio che Kaioh ce la mette tutta ma, quando finalmente il sangue della Dinastia Principale si risveglia nelle vene di Ken, basta la semplice emanazione del suo spirito combattivo (nonostante egli sia in stato di incoscienza) a sottomettere il nemico. Lo stesso Kaioh, dopo aver visto all’opera la vera forza del successore di Hokuto, si rende conto che non potrà mai batterlo e decide di architettare un diabolico piano per far sì che sia Hyoh (che ha lo stesso sangue) a lottare contro Ken, nella speranza che i due si uccidano a vicenda.

kaioh

Ken il guerriero vol. 22 – Giugno 2011 – Edizione d/books

11 – È vero che l’Hokuto si ispira all’arte marziale “x” o all’arte marziale “y”?

No. Non esiste nella realtà un’unica arte marziale che possa fregiarsi del merito di aver ispirato la famosa tecnica assassina di Kenshiro. Come ormai dovrebbero sapere anche i sassi, l’Hokuto Shinken è un’idea che venne in mente a Nobuhiko Horie e consisteva, inizialmente, in una vaga arte marziale capace di far esplodere i nemici. Di lì l’idea si è man mano sviluppata e, tanto Buronson quanto Hara hanno sempre affermato che lo spunto lo prendevano spesso da svariate arti marziali, senza alcun riferimento particolare, prediligendo però quelle più antiche.

12 – È vero che, in un’intervista, Sylvester Stallone ha dichiarato che gli sarebbe piaciuto interpretare Kenshiro?

Questa storia gira da almeno una decina d’anni eppure, fino ad ora, NESSUNO è stato in grado di fornire un link alla fonte della notizia o, quantomeno, di farci sapere a chi questa intervista è stata rilasciata o dove e quando è stata pubblicata. Di solito, quando mancano questi elementi, si parla di bufala, ma se un domani dovesse saltare finalmente fuori anche solo la scansione di un ritaglio di giornale con la fantomatica intervista, sarò lieto di ricredermi.

sylvester-stallone

13 – È vero che Ken il guerriero – le origini del mito si è concluso perché non vendeva bene?

No, per niente. In Giappone, quando un manga va male, si conclude nel giro di pochissimo tempo. Le origini del mito è andato invece benone: pubblicato settimanalmente per ben 10 anni (il doppio della serie storica!), attualmente conta già diverse ristampe in patria. È successo piuttosto che il maestro Hara, con l’aggravarsi del suo cheratocono, una particolare patologia degli occhi che si porta dietro da tanti anni, non riusciva più a sostenere i ritmi di pubblicazione settimanali. Insomma, voleva proprio appendere la matita al chiodo. Si decise allora di far combaciare la fine del manga con la chiusura della rivista sulla quale veniva pubblicato, Comic Bunch e, alcuni mesi più tardi, grazie all’insistenza di Nobuhiko Horie, Hara tornò con un nuovo manga, Ikusa No Ko, pubblicato al ritmo di un episodio al mese sulla neonata Comic Zenon.

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14 – È vero che Hara si è ispirato alle città italiane di Nanto e di Cento per i nomi delle due scuole che rivaleggiano con Hokuto?

Sarebbe bello ma purtroppo no, mi spiace. Nanto (南斗), in giapponese, significa letteralmente “Mestolo del Sud”, mentre Gento (元斗 – che si legge ghen-to e non cento), significa “Stella Primigenea”. La prima indica un’ asterismo di 6 stelle che si trova all’interno della costellazione del Sagittario, mentre la seconda è riferita alla Stella Polare.

15 – È vero che l’Isola dei Demoni è un’isola al largo delle coste del Giappone?

No. E non è nemmeno un’isola. Il termine con cui viene identificato il luogo in cui è nato l’Hokuto è “Shura No Kuni”, che tadotto in italiano è Terra degli Shura e rappresenta ciò che rimane della Cina postatomica. Anche in questo caso il GdR di Ken ha contribuito ad alimentare l’errore, creando  addirittura un’intera espansione dal titolo “L’Isola dei Demoni” e dando credito all’idea che si trovasse al largo delle coste giapponesi. La verità è, oltre che già intuibile dal manga originale, ribadita in maniera esplicita in Ken il guerriero – Le origini del mito, in cui l’episodio della partenza di Raoh, Toki e Kenshiro dalla Terra degli Shura è geograficamente localizzata (immagine sottostante).

terra degli shura

BONUS – È vero che Ken è il nome e Shiro il cognome?

Questa me la sono voluta tenere per ultima, come extra. Eppure, al 2016, c’è ancora chi scrive: “Io sono il più migliore fan di Ken Shiro !!111”. Tra l’altro ci sono versioni ancor più orripilanti come Ken Sciro o, peggio ancora, Chen Sciro (sempre rigorosamente staccate però, eh  😀  ). Ecco, a beneficio di tutti coloro che ancora non l’hanno capito, si scrive così:

KENSHIRO
(ケンシロウ)

kenshiro

Trailer per DD Hokuto No Ken 2 Ichigo Aji +

Rilasciato, sul canale Youtube di Comic Zenon, il trailer ufficiale di DD Hokuto No Ken 2 Ichigo Aji +, la “doppia” parodia anime di cui abbiamo parlato di recente e che debutterà sulle emittenti giapponesi a partire dal prossimo 6 ottobre.

Come detto in precedenza, entrambe le serie andranno infatti a braccetto in un unico appuntamento animato settimanale diviso in due parti: da un lato ci saranno tutti i buffi protagonisti dell’universo caricaturale di DD Hokuto No Ken a fronteggiare la sfida dell’Hokuto Academy, mentre dall’altra un Souther festaiolo intento a coinvolgere il resto del cast dell’opera originale nelle sue assurde trovate.

La sigla di apertura, Seikimatsu Sukūruu~ōzu, sarà interpretata dalla boy band nipponica Ars Magna, mentre quella di chiusura, Kesenai, Nanatsu No Hoshi, verrà affidata alle idol del gruppo Hōkago Princess.

Fatto interessante, nel trailer c’è un cameo di Ruby Nyan, protagonista dell’anime (tratto da una famosa serie di videogames) Yokai Watch, di cui Masami Suda, il “papà” della versione animata di Ken, è character designer.

Si tratta comunque soltanto di un tributo al mestro in quanto, interrogato in merito, dopo essersi fatto una risata per l’inaspettata citazione, ci ha confermato che non è coinvolto in questo progetto animato.

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SPECIALE: Masami Suda, leggenda dell’animazione

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Dal 30 Maggio al 2 Giugno 2015, il maestro Masami Suda sarà di nuovo in Italia, questa volta ospite di Etna Comics. Un’ottima occasione per fare un bel riepilogo
della vita di questo strordinario artista.

Nato il 16 settembre 1943 e originario della prefettura di Saitama, Masami Suda (須田 正己) è legato principalmente a Tatsunoko e Toei e si può considerare un vero veterano dell’animazione giapponese. Il maestro Suda è infatti oggi conosciuto come uno dei più grandi animatori mai esistiti. Infaticabile disegnatore, sempre pieno di lavoro, trova comunque il tempo per le sue passioni: il golf e le porsche. Nonostante tutto questo, si dimostra una persona modesta e di una gentilezza non comuni. Fin dall’infanzia era fortemente attratto dai manga e dal disegno in generale, anche a scuola era solito disegnare su ogni superficie scrivibile. Tra le sue prime fonti di ispirazione ci sono le serie di Osamu Tezuka, che lo spinsero a desiderare di entrare da grande nel mondo dell’animazione. Entrò a lavorare alla Tatsunoko fin dagli esordi della casa, nei primi anni sessanta. Qui iniziò ad apprendere i primi rudimenti di regia dell’animazione e character design. Parlando di questa fase della sua vita, in un’intervista tratta da Mangazine 25 del Luglio 1993, lo stesso Masami Suda dice: “E’ stata un’esperienza che mai potrò dimenticare, perchè c’era la possibilità di sperimentare veramente di tutto. Alla Tatsunoko c’era la possibilità di raggiungere il massimo dell’espressività affidandosi a un forte realismo grafico. Mi piaceva soprattutto il modo di lavorare di Tatsuo Yoshida, che stimavo moltissimo non solo come presidente, ma come artista”.

Masami Suda ha dalla sua parte la capacità di riuscire a modificare facilmente il proprio stile per adeguarsi al meglio ad ogni tipo di storia e, ovviamente, il suo talento non passa inosservato, tanto che un bel giorno vanno a fargli visita i membri dello staff esecutivo della Toei, che premono molto affinchè egli accetti la loro proposta. Suda accetta iniziando a collaborare con Toei da libero professionista. Diverse sono le opere di cui cura regia dell’animazione, character design e animazioni e, nel 1984, gli viene affidata un’impresa molto importante: portare su schermo le avventure di Kenshiro, protagonista del manga Hokuto No Ken che in quel periodo sta riscuotendo un successo enorme in madrepatria. Egli realizza quindi non solo la serie televisiva Seikimatsu Kyuseishu Densetsu – Hokuto No Ken (che noi ben conosciamo con il titolo Ken il Guerriero), ma anche il magnifico film animato del 1986, dove può esprimere ancor meglio il livello di dettaglio e realismo con il quale ha deciso di trasporre il manga in anime.

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Parlando di quest’esperienza dice: “I problemi sono stati numerosi. Per esempio, una cosa particolarmente difficile da rispettare erano le pose che Kenshiro assume quando si atteggia di fronte ai nemici. Mentre nel fumetto c’è l’aiuto del formato diverso della carta, in televisione tutto si appiattiva. Per rendere a tutti i costi l’impatto dell’azione ho dovuto escogitare il trucco delle linee che solcano il viso dei personaggi principali, proprio per esaltarne la forza. All’inizio erano contrari a questa soluzione, a causa dell’eccessivo lavoro che avrtebbe comportato, in seguito però ne sono rimasti tutti soddisfatti. Comunque ho dovuto studiare tutti i personaggi in modo da dare il tono più maschio e virile possibile alla serie. Forse è proprio questo il lato che in Hokuto No Ken mi piace di più.”

Sia in quel periodo che negli anni ’90, il maestro Suda ha disegnato moltissime delle illustrazioni che si possono trovare sulle confezioni del merchandise relativo a Ken, così come le illustrazioni di molti dei manuali d’istruzioni dei videogames pubblicati per Famicom, Sega Master System e Super Famicom. Non bisogna comunque dimenticare che negli anni più recenti il maestro ha dato il suo contributo come direttore dell’animazione anche in due episodi della serie televisiva di Souten No Ken e nell’OAV Toki Den, dove ha collaborato a stretto contatto con Junichi Hayama, che egli stesso considera il suo unico vero erede.


L’intervista di 199X – Sette Domande al maestro Masami Suda! (2011)

masami suda

1) Recentemente, Hokuto No Ken è stato al centro di un restyling animato sia su grande schermo che in Home Video. Nonostante questo, la maggioranza dei fan continua a preferire il suo lavoro di più vent’anni or sono sulla serie TV e sul film del 1986. Quanto si sente gratificato da ciò? Pensa che i risultati ottenuti all’epoca e non ancora eguagliati oggi, siano frutto più della capacità di animatori e disegnatori o dei metodi di lavoro?

Parliamo di “Hokuto no Ken”, la serie Tv partita nel 1984. 27 anni fa l’animazione giapponese era ancora caratterizzata da opere nel complesso piuttosto semplici, prive di una chiara elaborazione nel disegno, nelle ombreggiature e via dicendo. Perciò, a quel tempo s’incominciò ad andare un po’ a tentoni nella ricerca di qualcosa di davvero innovativo. Parlando della questione con il regista Ashida decidemmo di focalizzare la nostra attenzione su una composizione generale che avrebbe trasceso qualsiasi canone fino ad allora acquisito e di porre enfasi su una energia travolgente, ben sapendo che forse saremmo stati sommersi da critiche alle quali eravamo preparati.
Eppure, contrariamente a quanto ci eravamo aspettati, la nostra opera venne accolta senz’alcuna critica, anzi ricordo con piacere che fummo sostenuti in maniera decisiva dai più piccoli e dai giovani in generale.
Personalmente provo una profonda soddisfazione per quel che riuscimmo a fare in quel periodo.

2) Quanto tempo dedicava nella realizzazione di un singolo frame? Su cosa si basava il passaggio dallo schizzo a matita, al disegno pulito a matita e infine al frame completo di ombreggiature?

Nel mio caso “amplifico” l’immagine attenendomi allo storyboard. Ad esempio, quando devo descrivere una scena d’azione, ne immagino i movimenti e faccio uno schizzo approssimativo.
Il processo successivo, ovvero il disegno originale, ha nella “postura” il suo elemento fondamentale. E questo fattore è reso ancor più importante dalla presenza dell’aura generata dai personaggi di Hokuto No Ken. Ciò che si fa dei personaggi, insomma, è sintetizzato in questi aspetti (Fra l’altro, a quel tempo si trattava di un procedimento utilizzato nell’animazione al quale nessuno aveva ancora pensato).
Di conseguenza, una volta stabilita la postura si aggiungevano le ombreggiature e, infine, bastava conferire un senso di solidità alla figura così realizzata.
Per ciò che riguarda il tempo richiesto per il disegno, occorrevano non più di 30 minuti per un singolo fotogramma. Magari mi ci voleva più tempo affinché l’immagine che avevo in testa divenisse chiara e ben delineata. (Ride)
Non restava che aspettare! (Ride)

3) Quali sono stati gli aspetti più difficili e d’interesse del suo lavoro come character designer della serie animata e del film di Hokuto No Ken?

Nel periodo in cui s’inizio la serie televisiva, il Kenshiro dell’opera originale era ancora giovane e non molto elaborato nei tratti, ma il personaggio acquisì gradualmente un senso di realismo e divenne sempre più complesso. Anche il character design di Kenshiro nella versione Tv non potè fare a meno di seguire questa linea; ciò garantì un maggior realismo alla figura e nel contempo risultò estremamente piacevole e intrigante. Certo, credo che per tutti i direttori dell’animazione sia stata una bella gatta da pelare… (Ride)

4) Nell’episodio 49 dell’anime le animazioni e i disegni si discostano totalmente dalla serie regolare e si vocifera, addirittura, che sia stata opera di un membro esterno allo staff (un postino -ride-). Come mai questa scelta? Lei è stato felice di questo (ad esempio vedere Ken con i capelli rossi -risata-) ?

Parliamo del sistema di produzione che vi era a quel tempo nella Toei Animation. Io ero il character designer della serie Tv e mi occupai dei personaggi, dei vari passaggi e così via, dall’episodio 1 all’episodio 6.
In seguito, ogni direttore dell’animazione metteva insieme le cose. Tuttavia, allora non vi erano così tanti animatori capaci di rendere il disegno con sufficiente realismo. Fra l’altro, lo studio di produzione incaricato dalla Toei per il lavoro ignorava l’intento e il senso dell’opera, agiva precipitosamente e in piena libertà e c’era anche un altro studio che si occupava dell’animazione. Non vi erano scadenze per la realizzazione e in tutto ciò, considerando il lavoro finito, vi erano opinioni discordanti dalle varie componenti. Insomma, la cosa non mi convinceva.

5) Come siete riusciti a trasporre personaggi così emotivamente potenti in animazione? Com’era l’ambiente di lavoro?

A conti fatti, penso che allora vi fosse una particolare attenzione verso l’espressività dei personaggi e il modo di manifestare le emozioni. 27 anni fa si era certamente capaci di rappresentare le emozioni nelle espressioni facciali, ma non era ancora stato codificato un procedimento per poter mostrare le stesse emozioni e gli stessi sentimenti attraverso il corpo. Sarà stato probabilmente quest’ultimo aspetto che avrà suscitato una forte impressione e attirato la gente.
Oggigiorno, questo modo di rappresentare certe cose nell’animazione è la norma e viene sempre utilizzato… (Risata)
L’ambiente di lavoro trasudava di passione e spesso era difficile tenere a freno tutto lo staff! (Ride)

6) La serie in tv ha sconvolto tutti i canoni conosciuti, sia di tratto che di effetti grafici! Come riuscivate a fare un qualcosa così anacronistico per gli anni ’80?

Gli anni ’80 sono stati il periodo dell’ “analogico”, perciò tutto dipendeva dal lavoro manuale.
Questo rese necessaria l’adozione di un nuovo metodo sperimentale per rappresentare una nuova visione del mondo, del tutto differente da quanto si era visto sino a quel momento. Ritengo che in tutte le sue parti sia stato possibile conseguire questo risultato attraverso continue prove ed errori, procedendo per tentativi insomma, con energia e impegno costanti.

7) Settima e ultima domanda (come le sette stelle di Hokuto).
Ha mai pensato alle differenze tra il mondo post-atomico di Ken ed il nostro? Negli studi ne discutevate?

In quel periodo in America vi era un film che aveva ottenuto un successo strepitoso: Mad Max.
E si sa bene che quella fu la base di partenza per Hokuto No Ken.

Il mondo post-atomico di Mad Max e, di conseguenza, Hokuto No Ken costituisce uno sfondo arido in cui si è probabilmente intensificato il senso della bellezza tragica e dell’eroismo. Invece, il Giappone degli anni ’80 si trovava all’apice della cosiddetta “bolla economica” e nel bel mezzo di un periodo di pace che rasentava l’apatia (ndt: ovvero, quel senso di rilassatezza, simile all’apatia e al torpore, derivante da un lungo periodo di pace e prosperità, denominato in giapponese con un termine specifico “heiwa-boke”); in quello stesso periodo, i ricordi della guerra passata si erano ormai affievoliti e ciò contribuì a creare un clima distensivo anche intorno all’opera, non c’erano grandi discussioni.
Ora ci sono ben altri problemi, come la questione dell’energia nucleare o il disastroso terremoto nel nord-est del paese, intorno ai quali sono scaturite polemiche e discussioni molto accese…


 La carriera di Masami Suda

Masami Suda in una foto dei primi anni ’80

Il mitico Masami Suda, oltre ad aver creato le prime leggendarie trasposizioni animate di Hokuto No Ken, opere che lo hanno reso molto celebre nel suo settore, ha partecipato a decine decine di altri progetti nella sua lunga e gloriosa carriera. Leggendo l’elenco dei lavori del maestro vi renderete conto ancor meglio di quanto egli sia una vera e propria colonna di sostegno per il mondo dell’animazione giapponese, avendo prestato il suo grandioso talento in produzioni che hanno davvero fatto la storia degli anime.

Buona lettura!

PRIMA DI INIZIARE – GLOSSARIO

Alcuni termini saranno di facile comprensione, mentre altri più specifici hanno bisogno di una piccola spiegazione prima di iniziare a leggere questo approfondimento.

  • Character design (キャラクターデザイナー): detto anche Chara design, è quella parte del lavoro che consiste nello studio grafico e nella caratterizzazione, in parte anche psicologica, dei personaggi della storia creati dall’autore. Attraverso una serie di prove grafiche dette settei, è chiamato a dare ai personaggi il massimo dell’espressività con il minimo dei tratti: deve occuparsi, quindi, di fissarne la fisionomia, le proporzioni tra le varie parti del corpo, le principali espressioni, l’atteggiamento e la postura, la pettinatura, l’abbigliamento, fornendo così una sorta di guida di riferimento il più semplice possibile da riprodurre per gli animatori che dovranno farli “muovere”.
  • Sakkan (作監): contrazione di sakuga kantoku (作画 監督 – direttore dei disegni), è la figura che supervisiona, controlla e corregge i disegni degli animatori. Egli ha soprattutto cura della resa dei movimenti nel complesso dell’azione. Le correzioni, il più delle volte, sono necessarie per riportare il tratto dei personaggi a quello fissato nei settei dal character designer, al fine di garantire l’uniformità di stile dei disegni. Spesso il sakkan può coincidere proprio con quest’ultima figura, e realizza anche molti dei disegni chiave (keyframe). Nell’ambito di una serie, soprattutto se particolarmente lunga, frequentemente si avvicendano anche più sakkan.
  • Genga (原画): L’animazione chiave, si occupa appunto di creare i disegni chiave (keyframe) della scena, disegni che vengono poi inviati al sakkan per le correzioni.
  • Dōga (動画): L’intercalazione è quella fase in cui vengono creati dei frame d’animazione che collegano due keyframe.
  • E-konte (絵コンテ): E’ un termine il cui significato è “continuità grafica”, ed è un documento di lavoro sostanzialmente fisso che restituisce in modo molto più preciso ciò che sarà l’animazione definitiva, scena dopo scena. Contiene dettagli ed informazioni quali il numero di frame per scena, gli effetti visivi e gli sfondi necessari, le inquadrature, i movimenti di camera, la dinamica e la composizione delle scene, tutti dati che servono ai disegnatori ed agli animatori per portare a termine il proprio lavoro in minor tempo.

Gli inizi della carriera: Gli anni della Tatsunoko Production

Masami Suda, che fin da bambino amava disegnare, a 24 anni decise di presentarsi alla Tatsunoko Production, azienda fondata il 19 ottobre 1962 dai mitici fratelli Tatsuo Yoshida e Ippei Kuri. All’epoca della nascita della società, in Giappone spopolavano i cartoons stranieri come Mickey Mouse e Popeye, i due fratelli decisero quindi di tentare di creare un’alternativa, “sogni per le famiglie di tutto il mondo”, come recita il motto dell’azienda. Quando Yoshida concesse un collocquio di lavoro al giovane Suda rimase molto colpito dal suo stile realistico e non ci pensò due volte ad assumerlo. Qui, sotto l’abile direzione di Ippei Kuri, iniziò la carriera del maestro…

Oraa Guzura Dado (1967 – 68) Serie TV

(Dōga)

Giunto anche in Italia con il titolo Il mio amico Guz (おらぁグズラだど – Hei, sono Guzura) è un anime per bambini il cui protagonista è uno strano essere piovuto giù dal cielo ancora dentro un’uovo. Guzura è un alieno dalla forma di rinoceronte rosa che viene trovato da una coppia di fratelli, portato a casa e cresciuto come uno di famiglia. In cambio, aiuta le persone in difficoltà usando la sua grande forza.

Mach Go Go Go (1967 – 68) Serie TV

(Disegni)

Tra le prime serie nipponiche approdate in America (con il titolo Speed Racer) e giunta anche da noi come “Superauto Mach 5”, narra le avventura del giovane Go Mifune, impegnato in rischiose corse automobilistiche. Gli avversari non sono dei più leali, ma egli può contare su numerose attrezzature speciali applicate al suo bolide.

Dokachin (1968 – 69) Serie TV

(Dōga)

Serie di 27 episodi che racconta le comiche avventure che vedono protagonisti il ragazzino preistorico Dokachin e la sua famiglia, accidentalmente trascinati nel nostro presente dagli esperimenti di uno scienziato sui viaggi nel tempo. Ce la faranno ad affrontare i ritmi frenetici e le nevrosi dell’età moderna?

Kurenai Sanshiro (1969) Serie TV

(Genga)

Più noto in Italia come Judo Boy (in realtà non aveva niente a che fare con il Judo…. ma vabbé…), questo storico anime della Tatsunoko vede protagonista il giovane Sanshiro, allievo della Scuola del Kurenai Jujitsu che, accompagnato dal piccolo Kenbo viaggia in cerca di vendetta nei confronti di un misterioso “uomo con un occhio solo” che ha ucciso suo padre. La serie, composta da 26 episodi, non ha mai avuto un vero finale.

Hakushun Daimaō (1969 – 70) Serie TV

(Disegni)

52 episodi compongono questo anime che in Italia è meglio conosciuto come Il Mago Pancione Etcì. Ganchan, un bambino delle elementari, trova uno strano vaso impolverato con disegnata una faccia. A causa della polvere il bambino starnutisce e dal vaso per magia esce un buffissimo genio con una grossa pancia e il nasone rosso di nome Daimaō, che ha il compito di esaudire tutti i desideri di colui che lo invoca con uno stranuto. Purtroppo però, anche se con tutta la buona volontà, le magie di questo (tra l’altro sposato e con prole) genio pasticcione non fanno altro che creare ancora più problemi…

Konchû Monogatari Minashigo Hutch (1970 – 71) Serie TV

(Dōga)

Le Avventure dell’Ape Hutch (みなしごハッチ), serie nota in Italia con il titolo “Le Avventure dell’Ape Magà”, narra del piccolo Hutch (sì, avete capito bene era un maschietto, non una femminuccia…), scampato per miracolo all’assalto del proprio alveare da parte delle vespe quando era ancora un uovo. Raccolto e cresciuto da una mamma bombo, un giorno scopre la verità sulle sue origini e decide di mettersi in viaggio per ritrovare sua madre, l’Ape Regina.

Kagaku Ninjatai Gatchaman (1972 – 74) Serie TV

(Genga, Dōga)

“Squadra Tecnologica Ninja Gatchaman” (科学忍者隊ガッチャマン) serie fantascientifica giunta anche in Italia nella versione americana (purtroppo pesantemente tagliata e rimaneggiata), con il titolo La Battaglia dei Pianeti. La storia è ambientata nel futuro, dove troviamo un mondo devastato dall’inquinamento ambientale e a corto di risorse energetiche. Per far fronte a questa emergenza, l’organizzazione scientifica mondiale chiamata ISO, studia un progetto per restituire alla terra il suo antico splendore, ma non sa che l’organizzazione terroristica Galactor trama per prendere possesso della ISO e comandare la terra. Questa è comandata dal perfido Generalissimo X, un alieno proveniente dal pianeta Spectra, che impartisce gli ordini al comandante Berg. Il Dr. Nambu della ISO viene a conoscenza di questo pericolo e forma una squadra di 5 guerrieri che, a bordo dell’astronave Phoenix, dovranno combattere contro i Galactor. Precursore degli anime dai toni forti, in Giappone ebbe un seguito incredibile. Pare che lo stesso autore, Tatsuo Yoshida, fondatore della Tatsunoko, si sia occupato della correzione dei disegni delle prime puntate!

Hurricane Polimar (1974 – 75) Serie TV

(Genga, Dōga)

Il giovane Takeshi, esperto di arti marziali ma dall’aria maldestra, entra in possesso di uno speciale casco in grado di rivestirlo di un polimero indistruttibile trasformandolo nell’eroe Polimar, fortissimo guerriero capace di cambiare forma e diventare un veicolo qualsiasi (trivella, moto, aereo, ecc…). I 26 episodi di questo vero e proprio cult, giunto anche in Italia nel 1979, vedono il protagonista alle prese con criminali di ogni tipo, anch’essi dotati di tecnologie avanzate, nelle strade dell’immaginaria città di Washinkyo, accompagnato dal suo fedele cane Danshaku, dall’inconcludente investigatore Kuruma e, soprattutto, dalla bella Teru.

Uchu No Kishi Tekkaman (1975) Serie TV

(Disegni)

Giunto anche in Italia nel 1979 con l’appropriato titolo “Tekkaman, il Cavaliere dello Spazio” (宇宙の騎士テッカマン) è un anime per la TV di 26 episodi. Alla fine del 21° secolo, la Terra è condannata dall’inquinamento. I superstiti devono trovare un nuovo pianeta dove sia possibile vivere. La spedizione è però ostacolata dagli alieni Waldaster e il giovane Joji Minami, in cerca di vendetta per la morte del padre, causata proprio dagli alieni, li affronta con il robot Pegas e indossando la fantascientifica armatura che lo trasforma in Tekkaman, mettendo a rischio la sua stessa vita. L’armatura è infatti ancora in fase sperimentale e, pur trasformandolo in un potentissimo cyborg, ha effetti limitati a 37 minuti e 33 secondi, oltre i quali il corpo umano rischia la morte.

Gowapper 5 Godam (1976) Serie TV

(Sakkan)

Serie per la TV di 36 episodi, prodotta dalla Tatsunoko e giunta anche in Italia nei primi anni ottanta. Il Popolo degli Abissi cerca in tutti i modi di conquistare la superficie. Fortunatamente cinque ragazzi risvegliano per caso il robot pensante (formato dall’unione di cinque diversi mezzi) Godam, creato appositamente dal professor Hoarai nella previsione dell’attacco nemico. I ragazzi, alla guida del possente robot, capace di assumere ben 4 forme differenti (Drago Volante, Tigre di Fuoco, Trivella e Aquila) lanciano quindi il contrattacco al popolo invasore. Per i cinque amici Yoko, Go, Godaemon, Daikichi e Norisuke resta però il problema di non farsi scoprire dai genitori!

Il salto di qualità: L’inizio della carriera da libero professionista

Un bel giorno del 1976, Masami Suda ricevette la visita dello staff esecutivo della Toei Doga (oggi Toei Animation), azienda che aveva iniziato a produrre anime per la TV nel 1963 con Okami Shonen Ken (Ken il ragazzo lupo) e all’epoca aveva numerose serie in produzione e necessitava di buoni animatori. Lo stesso Masami Suda, in un’intervista del 1993, dice al riguardo:“Un giorno lo staff esecutivo della Toei è venuto a casa mia e mi ha quasi forzato ad entrarci…”. A quel punto, Suda decise di diventare un libero professionista, senza legami con nesuno studio in particolare. Iniziò quindi a lavorare sì per la Toei, ma continuò anche a collaborare con la Tatsunoko e, in seguito, con diversi altri studi d’animazione.

Machine Hayabusa (1976) Serie TV

(Sakkan degli episodi 15 e 21)

Mitica serie animata di 21 episodi giunta anche in Italia con il titolo Falco il superbolide, vede protagonista Ken Hayabusa, pilota di un’auto da corsa con motori intercambiabili progettata da suo padre. A bordo del suo bolide, Ken sfreccia sui più improbabili circuiti automobilistici mondiali, sempre alle prese con gli sporchi trucchi dei piloti della Black Shadow, scuderia il cui unico scopo è eliminarlo. Le più assurde e spettacolari manovre ai limiti della fisica ne hanno fatto un cult...

Magne-Robot Ga-kin (1976) Serie TV

(Sakkan degli episodi 9, 17, 25, 31 e 36)

Giunto anche nel nostro Paese, Ga-kin il robot magnetico (マグネロボ ガ・キーン) è un anime di 39 episodi che narra della minaccia aliena costituita dagli Izariti e dei coraggiosi Takeru e Mai, che dotati di due robot messi a disposizione dal Dr. Kazuki, possono unirsi per dar vita al possente Ga-Kin e respingere gli invasori.

Candy Candy (1976 – 79) Serie TV

(Sakkan dei titoli di testa)

Non penso ci sia bisogno di presentare questo anime, famosissimo anche in Italia dove è giunto nel 1980. Non tutti però sanno che la serie, prodotta da Toei, è ispirata ad un romanzo del 1975. La protagonista, Candice White (soprannominata “Candy”), viene abbandonata ancora in fasce di fronte ad un orfanotrofio e l’anime segue passo per passo la sua vita, tra amori, delusioni, amicizie, tragedie e sfondi storici.

Chojin Sentai Balatack (1977) Serie TV

(Sakkan degli episodi 3, 12, 20, 25 e 29)

Gli Shaizack, extraterrestri originari della della stella Y, rapiscono madre e fratello del giovane Yuji al fine di impedire al padre di portare a termine la creazione di una macchina del tempo. Coadiuvato dal padre e con l’aiuto degli amici Franco, Mack, Yuri e Tekky, il ragazzo combatte gli alieni pilotando il robot componibile Balatack. I cinque piloti sono dotati di poteri ESP che permettono loro di guidare psionicamente il gigantesco automa e con grande coraggio e tenacia riusciranno ad avere la meglio nei confronti dei loro avversari, riportando la pace sulla Terra.

SF Saiyuki Starzinger (1978 – 79) Serie TV

(Character design e Sakkan degli episodi 1, 8, 16, 23, 31, 39, 47 e 64)

Ideata da Leiji Matsumoto e giunta anche in Italia con il titolo Starzinger, questa serie TV della Toei è la versione fantascientifica dell’antico racconto cinese Viaggio in Occidente (Saiyuki). La Principessa Aurora deve essere condotta sul Grande Pianeta per riequilibrare le energie dell’universo. Tre cavalieri cyborg, Jan Kugo, Hakkai e Gorjo, la proteggono dalle creature dei diversi pianeti che, a causa degli scompensi energetici, stanno gradualmente diventando sempre più aggressive e violente. Ai 64 episodi della prima serie se ne aggiungono altri 9 prodotti con il titolo SF Saiyuki Starzinger 2 nel 1979, in cui inaspettatamente la Principessa Aurora richiama i suoi tre cyborg per affrontare un gruppo di demoni. In questi episodi Jan Kugo viene potenziato con nuovi circuiti che gli permettono di diventare gigantesco.

Kagaku Ninjatai Gatchaman 2 (1978 – 79) Serie TV

(Animazione dei titoli di testa)

Seconda parte della serie iniziata nel 1972 che vede la squadra dei tecno-ninja Gatchaman affrontare di nuovo la minaccia del Generalissimo X e dei Galactor. Questa fase è incentrata sul difficile reinserimento nel gruppo di Joe il Condor, creduto morto nel corso dell’ultima battaglia della serie precedente, che torna trasformato in un cyborg. Diversamente dalla serie precedente, questa giunge in Italia con il titolo “Gatchaman, la Battaglia dei Pianeti” direttamente dal Giappone, senza subirne quindi le stesse pesanti modifiche ed ottenendo quindi un adattamento più fedele.

Jean Valjean Monogatari (1979) Special TV

(Character design, Genga)

La Storia di Jean Valjean (ジャン・バルジャン物語), special televisivo di 69 minuti prodotto da Toei, narra del protagonista de “I Miserabili” di Victor Hugo. Nella Francia del 1815, un ex carcerato, grazie alla comprensione di un sacerdote, si ricrea una vita e aiuta i poveri come può, assumendo la falsa identità di Monsieur Madeleine e celando il suo reale passato. Ma sul suo capo ancora pende un ordine di cattura...

Kagaku Ninjatai Gatchaman F (1979 – 80) Serie TV

(Sakkan degli episodi 9 e 41)

Questa terza serie (giunta anche in Italia nel 1986) vede per l’ultima volta Ken l’Aquila, Jun la Rondine, Joe il Condor, Ryu il Gufo e Jinpei la Rondine alle prese con l’irriducibile Generalissimo. In una devastante battaglia che, nel corso dei 48 episodi che compongono la serie, sconvolge l’intera Terra, finalmente i Gatchaman giungono allo scontro conclusivo, ma il prezzo da pagare per la pace sul pianeta sarà molto alto: la loro stessa vita!

Gli anni ’80: Il periodo della consacrazione

Iniziano gli anni che vedranno il maestro impegnato in numerosissime produzioni anche contemporaneamente, anni di duro lavoro ma ricompensati dal grande successo riscosso soprattutto grazie all’anime TV e al film animato su Hokuto no Ken

Time Patrol-Tai Otasukeman (1980) Serie TV

(Genga)

Quarta serie delle Time Bokan (Yattaman, Zendaman, ecc…), è giunta anche in Italia con il titolo I Predatori del Tempo. Stavolta i protagonisti sono i membri della Pattuglia del Tempo, che ha il compito di vigilare costantemente sulla storia e sui tentativi di sabotaggio di loschi criminali. Formula ormai collaudata per il classico divertimento offerto dalle serie delle Macchine del Tempo.

Ganbare Genki (1980 – 81) Serie TV

(Sakkan)

Serie nota anche al pubblico italiano con il titolo Forza Sugar, vede protagonista il piccolo Genki, orfano di madre, che vive assieme al padre, un pugile. Un giorno questi muore in seguito ad un combattimento e il bambino decide di iniziare ad allenarsi per vendicarlo. L’anime segue quindi gli anni della crescita di Genki ed i suoi duri allenamenti, in vista dello scontro finale con il responsabile della morte di suo padre…

Tondemo Senshi Muteking (1980) Serie TV

(Sakkan)

Strano ibrido prodotto da Tatsunoko, sembra miscelare elementi supereroistici simili a quelli del precedente Hurricane Polimar con la demenzialità delle situazioni e dei nemici tipica delle Time Bokan Series. Un alieno di nome Takoro, giunto sulla terra per catturare altri 4 criminali alieni, decide di farsi aiutare da Lin, un ragazzino di 12 anni al quale concede il potere di trasformarsi nell’eroe Muteking. La serie è giunta anche in Italia nei primi anni ’80.

Tera E… (1980) Film d’animazione

(Character design, Sakkan)

Tradotto letteralmente “Verso la Terra…” (地球へ・・・) narra di un futuro imprecisato in cui gran parte della popolazione della Terra viene trasferita su un lontano pianeta al fine di risolvere i problemi dell’inquinamento e del sovrappopolamento. Su questo nuovo pianeta iniziano a nascere nuovi tipi di esseri umani dotati di poteri pshichici che vengono chiamati Mu. La società, spaventata da questo fenomeno, ben presto indice la pena di morte verso tutti coloro che presentano tali poteri. Uno di loro, Jomie, riesce a sfuggire alla condanna a morte entrando in contatto con un movimento ribelle. Con i compagni parte quindi verso la madre Terra…

Ōgon Senshi Gold Lightan (1981 – 82) Serie TV

(Animazioni dei titoli di testa)

Il Guerriero Dorato Gold Lightan (黄金戦士ゴールド・ライタン) è un anime di 52 episodi prodotto dalla Tatsunoko che può ritenersi a tutti gli effetti il vero precursore dei più famosi Transformers. Tutto inizia quando il piccolo Hiro trova per caso un accendino dorato e decide di tenerlo. Quando le forze aliene del Re Ibalda attaccano la Terra, l’accendino rivela la sua vera natura trasformandosi nel gigantesco robot senziente Gold Lightan.

Dr. Slump: Hoyoyo! Space Adventure (1982) Film d’animazione

(Genga)

Al Villaggio Pinguino è arrivata l’estate e la scuola ha chiuso i battenti cedendo il passo alle sospirate vacanze. Eppure gli alunni di questo stravagante paese non sono affatto allegri, perchè la loro amata maestra, la signorina Midori Yamabuki, ha improvvisamente abbandonato la scuola per tornare dai suoi genitori, che abitano su un altro pianeta! Più che di una fuga, però, si tratta in verità di un rapimento meticolosamente ordito dal più spregevole essere dell’universo, il tiranno Mashirito. Il sovrano galattico ha infatti deciso di sposarsi, scegliendo come sua consorte la bella maestra Midori. Inutile dire che il prode Dr. Slump si lancia in una missione di salvataggio insieme ad Arale, Gatchan e a tutti gli altri amici del Villaggio Pinguino, un salvataggio che si trasforma nella più esilarante e divertente delle avventure…

Future War 198X Nen (1982) Film d’animazione

(Character design, Sakkan)

Produzione sintomatica dell’inquietudine globale dei primi anni ’80 circa lo scatenarsi di possibili conflitti con l’impiego di armi nucleari, questo film della Toei è difficilissimo da trovare e racconta la tragica storia di un Wataru e Laura il cui amore verrà messo a dura prova dalla guerra. Il Dr. Bert Gane, uno scienziato americano, costruisce un satellite equipaggiato di laser capaci di intercettare e distruggere i missili a testata nucleare, nella speranza di impedire il verificarsi di una catastrofe mondiale. Purtroppo, quando il governo Russo lo rapisce gli USA reagiscono attaccando e distruggendo il sommergibile sul quale è tenuto prigioniero per evitare che i codici di attivazione dei laser cadano in mano ai nemici. La situazione inizia a diventare sempre più tesa e, mentre Laura, sorella del defunto Bert, trova rifugio e conforto tra le braccia di Wataru, inizia la corsa verso il conflitto. La situazione esplode definitivamente quando un pilota sovietico, a bordo di un segretissimo caccia chiamato Black Dragon, è costretto ad atterrare presso una base militare tedesca. Il suo governo, in maniera simile a quanto fatto dagli USA, invia subito un commando a sistemare la faccenda e fare in modo che la Germania non si impossessi del velivolo. A quel punto la reazione a catena è inevitabile e l’umanità si trova a fronteggiare il suo incubo peggiore…

Boku Patalliro! (1982 – 83) Serie TV

(Sakkan degli episodi 24, 28 e 47)

Tratto da un manga del 1979 (ancora oggi in corso di pubblicazione), questo anime narra le maliziose vicende di Patalliro, giovanissimo sovrano dell’immaginario regno di Malynera che, pur essendo un vero e proprio sgorbio, è convinto di possedere lo stesso fascino delle sue guardie del corpo…

Maho No Princess Minky Momo (1982 – 83) Serie TV

(Genga)

Serie animata della Ashi Production, La Principessa della Magia Minky Momo (魔法のプリンセス ミンキーモモ) è più nota in Italia come Il Magico Mondo di Gigì. La protagonista, principessa di un regno incantato, viene inviata sulla Terra per far tornare le persone a sognare ancora. Grazie al suo ciondolo magico, Momo può cambiare aspetto e aiutare chi è in difficoltà a risolvere i suoi problemi e ritrovare la speranza. Esponente del genere “Majokko” (Maghette), questo anime è basato su un manga a sua volta liberamente ispirato alla famosa fiaba di Momotaro.

Dr. Slump & Arale-chan Hoyoyo! Sekai Issuu Dai Race (1983) Film d’animazione

(Genga)

In questo divertentissimo film il Dr.Slump e Arale decidono di partecipare al Grand Prix Race (una gara automobilistica intorno al Mondo). I due personaggi sono però spinti da due diversi motivi a partecipare: Arale vuole partecipare per tirare su il morale a una vecchia automobile robotica depressa creata da Slump, quest’ultimo partecipa invece al solo scopo di poter fare il giro del Mondo assieme alla sua amata signorina Yamabuki, anche lei iscritta alla gara…

Ai Shite Knight (1983 – 84) Serie TV

(Animazione dei titoli di testa)

Anche questa serie non credo abbi bisogno di grandi spiegazioni, considerato che oltre ad essere giunta nel nostro bel Paese con il titolo Kiss Me Licia, ha avuto un successo tale da portare addirittura a produrre delle vere e proprie serie “live-action” nostrane (e apocrife, aggiungerei) con protagonista Cristina D’Avena. La trama, come recita la stessa sigla italiana è presto detta: Un giorno di pioggia, Hashizo e Giuliano (sì, il gatto si chiama proprio Giuliano anche in madrepatria…), incontrano Yaeko per caso. Poi Gou (fratello maggiore di Hashizo) finita la pioggia s’incontra e si scontra con Yaeko e così… il resto lo sapete no?

Dr. Slump & Arale-chan Hoyoyo! Nanaba Shiro No Hihou (1984) Film d’animazione

(Genga)

Anno 1929. L’intera popolazione mondiale è afflitta dalla povertà e soffre la fame. I furti compiuti dalla Banda Hoyoyo sono sulle prime pagine di tutti i giornali. Nessuno sa, però, che le numerose patate trafugate vengono puntualmente consegnate al reverendo Om per sfamare i bambini dell’orfanotrofio Pinguino, frattanto, il Conte Slump Norimaki ha appena recuperato sulle vette dell’Himayana la Pupilla dell’Arcobaleno, una pietra magica in grado di esaudire ogni desiderio. Inutile dire che una tale fonte di ricchezza attira l’attenzione della Banda Hoyoyo che si appresta a compiere la rapina…

Seikimatsu Kyuseishu Densetsu – Hokuto No Ken (1984 – 87) Serie TV

(Character design, Sakkan)

La prima mitica serie TV dedicata al Successore della Divina Scuola di Hokuto! Prodotta dalla Toei e composta di ben 109 episodi, narra della lunga lotta del protagonista in un mondo sprofondato nel caos postatomico in cui solo i più forti riescono a sopravvivere e ad imporre la loro legge. La seconda parte, Seikimatsu Kyuseishu Densetsu – Hokuto No Ken 2, andata in onda immediatamente dopo la prima, dal 1987 al 1988, vede Masami Suda a ricoprire sempre i ruoli di Sakkan e Character Designer. Vai alla scheda completa

The Littles – stagione 3 (1985) Serie TV

(E-konte)

Produzione dell’americana DiC Entertainment, questa serie ha per protagonisti degli esseri chiamati Littles che vivono nel loro minuscolo mondo parallelo a quello degli esseri umani, dai quali raramente vengono scorti. Tipico esempio di produzione occidentale affidata a studi di animazione giapponesi, vede il nostro Masami Suda occuparsi della definizione dei background, delle pose dei personaggi, delle inquadrature, dei colori, ovvero il passaggio preliminare all’animazione vera e propria.

Dr. Slump & Arale-chan Hoyoyo! Yume no Miyako Mekapolis (1985) Film d’animazione

(Genga)

Quinto film d’animazione per la sgangherata banda del Villaggio Pinguino. Stavolta il Dr. Senbee “Slump” Norimaki, Arale, Gatchan e tutta l’allegra brigata di personaggi creati da Akira Toriyama, devono vedersela con la misteriosa Mekapolis, la città dei sogni.

Nora (1985) 2 OAV

(Sakkan)

Liberamente tratti da un da un romanzo del 1977 di Satomi Mikuriya, questi due OAV narrano le fantascientifiche e comiche vicende di Nora, che in vacanza su un resort spaziale dovrà fare i conti con l’intelligenza artificiale che ne controlla l’infrastruttura. Pare infatti che il “cervellone” che gestisce l’intero impianto abbia iniziato a prendere coscienza e giocare brutti scherzi…

Seikimatsu Kyuseishu Densetsu – Hokuto No Ken – The Movie (1986) Film d’animazione

(Character design, Sakkan, Disegni)

Prodotto sempre dalla Toei ma con una cura per il dettaglio grafico e l’animazione infinitamente superiore all’omonimo anime per la TV, questo film ripercorre, modificandola profondamente, la trama di parte della prima serie. Vai alla scheda completa


Anime Sanjushi (1987 – 89) Serie TV

Anime Sanjushi(Sakkan dell’episodio 27)

Serie televisivadi 52 episodi molto nota in Italia con il titolo “D’Artagnan e i Moschettieri del Re”, è un adattamento molto (ma molto) libero del classico romanzo I Tre Moschettieri di Alexandre Dumas. Partito dal suo paese natale, il giovane D’Artagnan si reca a Parigi con l’intenzione di diventare moschettiere del re. La strada per raggiungere il suo sogno però, non sarà affatto facile e il protagonista dovrà affrontare mille avventure e ostacoli prima di riuscirci…

Uchū Kazoku Carlvinson (1988) OAV

(Genga)

L’equipaggio della Carlvinson trova per caso una neonata tra i resti di un incidente. Nei paraggi non sembra esserci nessuno della sua stessa specie, quindi i membri della banda decidono di crescerla finchè non riusciranno a trovare la sua gente. Le danno allora il nome Corona e diventano la sua sgangherata famiglia! L’allegro gruppetto vive tante avventure ma ben presto una trasmissione rivela che qualcuno sta cercando Corona

Sakigake!! Otoko Juku (1988) Serie TV

(Character design e Sakkan degli episodi 1, 7, 13 e 29)

Basato sull’omonimo manga di Akira Miyashita, tratta di una scuola completamente assurda, un istituto paramilitare che mira a forgiare i veri uomini giapponesi del domani, nel pieno rispetto delle tradizioni, insegnandogli a diventare forti nel corpo e nel cuore e sottoponendoli a massacranti esercizi ed allenamenti, oltre che allo studio delle materie scolastiche.
Gli insegnanti e il corpo docenti sono personaggi completamente deliranti: ex soldati della grande guerra che non vedono di buon occhio la modernità e ciò che arriva dall’Occidente.
Alla Otoko Juku, letteralmente “la scuola degli uomini”, gli studenti vengono puniti perché cantano “Thriller” di Michael Jackson sotto la doccia invece che l’inno nazionale giapponese, o perché portano gli slip invece dei fundoshi. Gli viene inoltre insegnato a portare sulla retta via la gente comune ormai schiava dell’Occidente, come gli effeminati ragazzi che portano gli slip o le ragazze di facili costumi che vanno dietro agli stranieri nei locali dei quartieri di divertimenti.
Tuttavia, gli studenti non si fanno piegare e spesso e volentieri sono loro a primeggiare sui loro strampalati insegnanti.

Himitsu No Akko-chan (1988 – 89) Serie TV

(Sakkan degli episodi 20 e 27)

Giunto anche in Italia con il titolo Un Mondo di Magia (ひみつのアッコちゃん – Il Segreto di Akko), è il remake dell’omonimo anime del 1969, anch’esso giunto nel nostro paese con il titolo Lo Specchio Magico. La protagonista, la Akko del titolo, è una bambina che possiede uno specchietto dotato di poteri magici che le permettono di trasformarsi nell’aspetto.

Ginga Eiyu Densetsu – prima stagione (1988 – 89) OAV

(Sakkan dell’episodio 26, conclusivo della prima stagione)

La Leggenda degli Eroi Galattici (銀河英雄伝説) è probabilmente la più lunga serie di OAV mai prodotti (anche se in seguito le varie serie hanno avuto il passaggio anche sulle TV Giapponesi) con ben 110 episodi pubblicati dal 1988 al 1997. Basata sui romanzi di Yoshiki Tanaka, questa produzione narra dell’epica guerra tra l’Impero Galattico e l’Alleanza dei Pianeti Indipendenti.

Dragon Ball Z: Ora no Gohan o Kaese!! (1989) OAV

(Genga)

Primo film dedicato a Dragonball Z, in Italia è stato pubblicato con il titolo “Dragonball Z – La vendetta divina” (ドラゴンボールZ オラの悟飯を返せッ!! – Dragonball Z – Ridatemi il mio Gohan!!). I protagonisti se la vedono con Garlic Jr. e i suoi scagnozzi, che per impossessarsi della sfera del drago che il piccolo Gohan porta sul berretto, hanno rapito il bambino. Per sconfiggerlo, Goku, Piccolo e Gohan dovranno unire le loro forze!

Tenkū Senki Shurato (1989 – 90) Serie TV

Shurato(Sakkan dell’episodio 36)

Anime televisivo di 38 episodi prodotto da Tatsunoko e basato sull’omonimo manga di Hiroshi Kawamoto, vede il protagonista, Shurato, combattere contro gli Asura, le forze del male, in un mondo parallelo al nostro grazie ad una prodigiosa armatura.

Gli anni ’90: Il boom planetario degli anime

Periodo di fervente produzione, vede il nostro Masami Suda collaborare a molte serie e film di successo, confermando ulteriormente (anche se non ce n’è bisogno) quanto sia fondamentale il suo contributo nel mondo degli anime in generale. Da segnalare in questo periodo l’interessante progetto Konpeki No Kantai ed il suo spin-off Kyokujitsu No Kantai, entrambi prodotti di altissimo livello.

Dragon Ball Z: Chikyū Marugoto Chō Kessen (1990) Film d’animazione

(Genga)

Terzo film ispirato a Dragonball Z, narra della battaglia di Goku e dei suoi amici contro Turles, un Saiyan sopravvissuto alla distruzione del suo pianeta natale ed intenzionato ad appropriarsi dei frutti dell’Albero della Vita, capaci di donargli il potere di distruggere Freezer e conquistare l’universo. Il film è stato pubblicato anche in Italia con il titolo Dragon Ball Z: La grande battaglia per il destino del mondo.

Hidari No O’Clock !! (1990) 2 OAV

(Sakkan)

2 OAV basati su un manga di Kaoru Shintani, raccontano la storia di Yuu Shinozaki che non riesce proprio a vivere sottostando all’orologio, a rispettare gli orari e le regole. Questo suo spirito libero lo mette in cattivi rapporti con i suoi genitori, i suoi insegnanti ed i suoi amici, finchè un giorno, dopo una giornata particolarmente stressante a scuola, decide di prendere la moto e andare via…

Cat Ninja Legend Teyandee (1990 – 91) Serie TV

(Animazione dei titoli di testa)

Noto in occidente come Samurai Pizza Cats e giunto anche da noi proprio nella versione americana, con il titolo Samurai per una pizza, questo anime è una produzione della Tatsunoko. I protagonisti sono Yattarō, Pururun e Sukashii, tre gatti che gestiscono una pizzeria a Little Tokyo. In realtà il loro lavoro è solo una copertura e, quando Little Tokyo è minacciata dai furfanti possono trasformarsi in ninja tecnologici per difenderla!

Dark Cat (1991) Film d’animazione

(Character design)

Film d’animazione horror, racconta la storia di Hyoi e Ryoi, due fratelli con l’oscuro potere di assumere sembianze feline. Dovranno utilizzare tutte le loro risorse per affrontare un misterioso essere demoniaco che ha attaccato la loro scuola per scoprire infine che dietro a tutto questo c’è il loro maestro delle arti oscure…

Soju Senshi Psychic Wars (1990) OAV

(Character design, Sakkan, Genga)

In questa produzione low-budget, il brillante chirurgo Ukyo Retsu si ritrova suo malgrado a dover viaggiare indietro nel tempo per combattere una battaglia antica di 5000 anni e salvare il Giappone dei suoi giorni dall’invasione di una razza di demoni intenzionati a soggiogare l’umanità.

Kaze No Na Wa Amnesia (1990) Film d’animazione

Il vento dell'Amnesia(Genga)

Tratto da un romanzo, questo film d’animazione è giunto anche in Italia con il titolo “Il vento dell’amnesia”. Nel 1997 un vento misterioso inizia a soffiare sul pianeta Terra e tutte le persone che ne rimangono esposte si ritrovano private della memoria. Ciò determina un’amnesia su scala mondiale che causa la regressione intellettiva dell’intera specie umana, riportandola a condizioni di vita primitive. In questo scenario si muove il vagabondo Wataru, che è riuscito a recuperare gran parte dei ricordi e delle conoscenze perdute…

Ore No Sora – Keiji Hen (1991 – 92) 2 OAV

(Character design)

Letteralmente “Il Mio Cielo – Il Capitolo del Detective” (俺の空 刑事編) è una serie di 2 OAV ispirati ad un manga di Hiroshi Motomiya. L’eroe, Ippei Yasuda, guidato dal suo forte senso di giustizia, decide di diventare detective della polizia piuttosto che ereditare la guida della Yasuda Group, la ricchissima azienda di suo padre.

Tenkū Senki Shurato Sousei E No Antou Vol.5 (1992) OAV

(Sakkan)

Quinto di 6 OAV dedicati alla serie TV Tenku Senki Shurato, il cui protagonista, il sedicenne Shurato del titolo, scopre di essere il prescelto di Tenku Kai un mondo mitologico parallelo al nostro. Sulla scia di Yoroiden Samurai Troopers e Saint Seiya, si sviluppa quindi questa serie che vede contrapposti coraggiosi guerrieri in mistiche armature a feroci e sanguinarie divinità. Gli OAV rappresentano un sequel della serie TV ed in particolare questo quinto episodio ha visto Suda alla regia dell’animazione.

Cooking Papa (1992 – 95) Serie TV

(Animazione dei titoli di testa degli episodi da 1 a 46)

Serie animata di ben 151 episodi basata su un manga del 1984 e ancora in corso di pubblicazione, vede protagonista un impiegato molto bravo in cucina, la sua famiglia e i loro amici e conoscenti alle prese con la vita quotidiana. Il tutto all’insegna dei buoni sentimenti e… della buona cucina. Sicuramente preferibile ai programmi della Clerici e della Parodi

Rokudenashi Blues 1993 (1993) Film d’animazione

(Character design, Sakkan)

Secondo film dedicato all’omonimo manga di Masanori Morita, “Il Blues dei buoni a nulla” (ろくでなしBLUES) vede protagonista Tyson Maeda, giovane studente leader del liceo Teikan a Tokyo e fortissimo praticante di boxe, farsi strada nella vita a suon di pugni. Egli sogna infatti di diventare un campione mondiale di boxe e questo lo porterà a sfidare tantissimi avversari.

(Genga)

In seguito ad una notte di tempesta, un cucciolo di plesiosauro arriva a turbare la tranquilla vita di Yosuke, un ragazzo giapponese trapiantato con il padre nella natura incontaminata delle isole Fiji. Un dinosauro sopravvissuto fino ai giorni nostri è certo un` importante scoperta scientifica, ma la sua esistenza rischia di compromettere un esperimento atomico deciso da varie nazioni perchè ne distruggerebbe l’habitat naturale. Si vengono quindi a scontrare interessi di vario genere, ma a prevalere su tutto sarà l’amicizia. Pubblicato anche in Italia da Yamato Video nel 2002 in VHS e DVD con il tiolo Coo che arrivò da un mare lontano (COO: 遠い海から来たCOO), Il film è ispirato ad un romanzo di Tamio Kageyama del 1988.

Konpeki No Kantai (1993 – 2003) 32 OAV

(Character design)

Letteralmente La Flotta del Profondo Blu (紺碧の艦隊), è una lunga serie di OAV basati su un romanzo di Yoshio Aramaki, che narrano di uno sviluppo completamente diverso della Seconda Guerra Mondiale inserendo elementi di fantascienza. La trama vede infatti l’ammiraglio Yamamoto, il 18 aprile del 1943, tornare misteriosamente indietro nel tempo poco prima che il suo velivolo danneggiato si schianti al suolo. Egli si sveglia quindi nel Giappone del 1905 e, presa coscienza della situazione, decide di mettere a frutto le conoscenze tecnologiche acquisite nel suo tempo per assicurare la supremazia del proprio Paese quando sarà il momento di impugnare le armi. La storia è molto interessante ed articolata, presentando molti fatti realmente accaduti che vengono stravolti grazie alla superiore tecnologia del Giappone e alla conoscenza stessa che Yamamoto ha di tali eventi. A partire dal 1997 la serie ha avuto uno spin-off dal titolo Kyokujitsu No Kantai (旭日の艦隊 – La Flotta del Sol Levante), conclusosi nel 2002 con ben 15 OAV all’attivo. Di questi OAV, oltre al character design, Masami Suda ha curato la regia dell’animazione per gli episodi da 1 a 8.

Metal Fighter ♥MIKU (1994) Serie TV

(Genga)

Anno 2061, il mondo impazzisce letteralmente per un nuovo sport: Il Neo Pro-Wrestling! Ai lottatori che decidono di salire sul ring è concesso l’uso di tecnologiche armature da combattimento e potenziamenti vari. La serie segue la carriera delle Pretty Four, il team di lottatrici formato dalle giovani Miku, Ginko, Nana e Sayaka, attraverso duri combattimenti e risate.

Samurai Spirits – Haten Kouma No Sho (1994) Special TV

(Genga)

Special televisivo ispirato alla serie di picchiaduro Samurai Spirits (in occidente Samurai Shodown) della SNK, vede protagonisti Haohmaru, Hanzo e tutti gli altri popolari guerrieri del videogame impegnati a combattere la malvagia Amakusa. Essi sono infatti le reincarnazioni dei sacri guerrieri traditi ed uccisi da lei 100 anni prima ed è ora giunto il momento della vendetta…

Shirayuki Hime No Densetsu (1994 – 95) Serie TV

(Genga)

Serie TV di 52 episodi co-prodotta da Tatsunoko e dall’italiana Mondo TV (ex- Doro), La Leggenda della Principessa Biancaneve (白雪姫の伝説) riprende e approfondisce la classica favola di Biancaneve e i Sette Nani. In Italia, la serie è stata trasmessa in contemporanea con il Giappone, con il titolo “Biancaneve”.

Street Fighter II V (1995) Serie TV

(Genga degli episodi 2, 8 e 17)

Basato sulla famosissima saga di picchiaduro della Capcom, questo anime vede come principali protagonisti Ryu, Ken, Chun Li e Guile. Ovviamente non possono mancare personaggi del calibro di Vega, Balrog, Sagat, Dhalsim, Cammy, Fei Long ed altri, che compaiono nel corso dei 29 episodi che compongono la serie.

Slam Dunk (1995) Serie TV

(Sakkan degli episodi 7, 14, 19, 25, 32, 38, 45, 52, 59, 66, 74, 83, 90 e 97)

Trasposizione animata dell’omonimo manga di Takehiko Inoue, ha per protagonista Hanamichi, uno sfigato che viene continuamente scaricato dalle ragazze, le quali, puntualmente, finiscono per mettersi con i giocatori della squadra di basket. Per questo motivo Hanamici odia a morte il basket ma, un giorno, invaghitosi della bella Haruko, anche lei innamorata di un giocatore della squadra, decide di iscriversi anche lui per conquistarla…

The Hard BOUNTY HUNTER (1996) OAV

(Character design)

Tratto da un violento manga di Tetsuya Saruwatari, questo OAV narra le vicende di Hard, cacciatore di taglie di New York City. In questo campo la concorrenza è davvero spietata nella Grande Mela e il protagonista deve fare i conti con i suoi rivali…

Jigoku Sensei Nube (1996 – 97) Serie TV

(Sakkan degli episodi 1, 8, 15, 23, 36, 44 e 48)

Meisuke Nueno, (detto Nube), insegna nella scuola elementare della città di Domori. In verità egli è un esorcista il cui compito è difendere la città dai numerosi eventi soprannaturali che incombono quotidianamente. Per respingere tali minacce Nube ricorre al potere combattivo donatogli dal demone rinchiuso nella sua mano sinistra.

Shin Mach Go Go Go (1997) Serie TV

(Character design, Sakkan)

Remake dell’originale del 1967, in realtà presenta personaggi simili a quelli già visti, con gli stessi ruoli, ma con nomi e storie differenti. Il protagonista, Go Hibiki, decide di partecipare alle pericolose corse dove suo fratello parrebbe aver perso la vita. Alla guida della supertecnologica Mach 5, costruita da suo padre, si farà strada verso la vittoria e la verità…

Cutie Honey Flash (1997 – 98) Serie TV

(Sakkan degli episodi 32 e 37)

Nota anche con il titolo Cutie Honey F, questa serie televisiva è stata il tentativo della Toei di unire l’universo di Cutie Honey creato nel 1973 da Go Nagai (e già con altre animazioni alle spalle) con le dinamiche della serie TV su Sailor Moon, che da poco si era conclusa in Giappone. La protagonista di questa “versione edulcurata e rimaneggiata” dell’originale è Honey Kisaragi, studentessa della St. Chapel Academy. Nel giorno del suo 16° compleanno la sua vita diventa un incubo: il padre, il dr. Takeshi Kisaragi, scienziato ed inventore, gli viene rapito dalla Panther Claw, organizzazione criminale spaziale che vuol conquistare la Terra. In soccorso di Honey arriva il misterioso principe Tasogare che le consegna 2 oggetti a forma di cuore: un anello ed una collana. Grazie ad essi Honey può trasformarsi, pronunciando la formula “Honey Flash“, in Cutey Honey, la combattente della luce dell’amore!

Ramayana – Rama Ouji Densetsu (1998) Film d’animazione

ramayana(Genga)

Coproduzione animata tra India e Giappone, questo film narra la leggenda del Principe Rama di Ayodhya, saggio e potente guerriero, ritenuto l’incarnazione di Vishnu. Le sue eroiche gesta lo vedono come unico successore al trono del padre, il Re Dasharatha ma, a causa di un complotto ordito dall’invidioso fratello Bharata, il prode guerriero viene esiliato nella foresta assieme a Sita, la sua adorata consorte…

Yū☆gi☆ō (1998) Serie TV

(Sakkan degli episodi 7, 12, 19 e 25)

Si tratta della prima serie dedicata al manga di Kazuki Takahashi, assolutamente inedita in Italia. Difatti, la dinamica incentrata sul gioco di carte si sviluppa solo nelle serie successive, mentre in questa vengono presi in esame solo gli avvenimenti dei primi 7 volumi del manga originale, in cui il protagonista è alle prese con la ricostruzione di un misterioso puzzle dai poteri arcani…

Nessa No Haou Gandahra (1998) Serie TV

(Sakkan ep.23 e 26)

Serie TV di 26 episodi vede un essere sovrannaturale, chiamato Supremo Gandahra, svegliarsi e investire il mondo con violente tempeste di sabbia per trasformarlo in un immenso deserto. Gli unici che sembrano poterlo combattere sono la giovane Ema, un’aspirante cantante, ed il suo amico Yuki che, assieme ad altri componenti di una band, dovranno scoprire il segreto, celato nella musica, per poter sconfiggere il demone e salvare il pianeta.

Jikū Tenshō Nazca (1998) Serie TV

(Genga, Sakkan dell’episodio 5)

Letteralmente “I Movimenti Dimensionali di Nazca” (時空転抄ナスカ) è un anime di 12 episodi giunto anche in Italia. Basato sull’omonimo manga, narra di un giovane chiamato Kyoji che scopre di essere la reincarnazone di un valoroso guerriero Inca il cui compito è di contrastare i piani di altri malvagi guerrieri, anch’essi reincarnatisi, che vogliono portare l’umanità all’estinzione tramite l’apertura dei “cancelli dell’Illyatesse”, una porta verso il potere primigeneo della Terra e della creazione. Kyoji non è però da solo nel suo compito: anche i suoi amici Dan e Keita combattono al suo fianco.

Gekijô-Ban Poketto Monsutâ: Maboroshi No Pokemon: Rugia Bakutan (1999) Film d’animazione

(Genga)

Eh, vabbè, il lavoro è lavoro, anche quando si tratta di collaborare al secondo film d’animazione dei Pokémon… considerato che agli utenti di questo sito non credo interessino e che i fan sfegatati non abbiano bisogno che gli riassuma la trama, passo volentieri al prossimo titolo…

Alexander Senki (1999) Serie TV

(Sakkan)

Anime televisivo di 13 episodi basato su un romanzo di Hiroshi Aramata, che vede protagonista Alessandro Magno. Viene narrata la sua ascesa al potere e la sua avanzata verso la conquista del mondo allora conosciuto, ma un’oscura profezia sembra gravare sulla sua vita… La serie è stata pubblicata anche in Italia da Dynit e trasmessa su MTV.

Kamikaze Kaitou Jeanne (1999 – 2000) Serie TV

(Sakkan degli episodi 8 e 18)

Tratto dall’omonimo manga (giunto anche in Italia) di Arina Tanemura, questo anime per la TV vede protagonista la sedicenne Maron, che in realtà è la reincarnazione di Giovanna D’Arco. Il suo “incarico divino” è di combattere i demoni che si annidano in particolari dipinti e che rubano la bellezza di chi li osserva…

Il nuovo millennio

In questi anni il numero di collaborazioni del maestro si riduce rispetto al passato e purtroppo non tutte le produzioni a cui partecipa sembrano degne di riportare il suo nome nello staff. E’ il caso ad esempio di Gundou Musashi e, purtroppo, Souten No Ken, che se sulla carta avrebbero dovuto rappresentare dei grandissimi progetti, nella realtà si sono dimostrati dei flop. Nota positiva per i fan di Ken, il maestro ha dato il suo contributo nello splendido OAV Toki Den.

Time Bokan 2000: Kaitou Kiramekiman (2000) Serie TV

(Animazione dei titoli di testa)

Ottava serie della saga delle Time Bokan, stavolta vede i ruoli apparentemente invertiti: L’inafferrabile coppia di ladri chiamati Kiramekiman è costantemente inseguita da uno sgangherato trio di poliziotti che non riesce mai ad acciuffarli. In realtà i propositi dei Kiramekiman sono nobili: Compiono furti solo per sottrarre oggetti che metterebbero in pericolo il futuro…

Taiyou No Hou – El Kantare e No Michi (2000) Film d’animazione

(Disegni)

Prima produzione animata del movimento religioso Happy Science, è basata sull’omonimo libro (pubblicato anche in occidente con il titolo The Laws of the Sun) di Ryuho Okawa, il suo fondatore. La Coscienza Cosmica crea la razza umana sul pianeta Venere, un paradiso di saggezza, amore, e apprendimento. Tuttavia, l’assenza di lotta impedisce all’umanità di progredire verso la perfezione, per cui l’intera specie viene spostato sulla meno ospitale Terra, dove viene incoraggiata a cercare l’illuminazione attraverso un processo di continue reincarnazioni…

Salaryman Kintaro (2001) Serie TV

(Character design)

Kintaro Yajima, temuto e riverito leader di una gang di motociclisti di ben 10.000 membri, decide di mettere la testa a posto quando la moglie Akemi muore dopo aver dato alla luce Ryuta, il loro figlio. Sciolta la gang, Kintaro diventa un impiegato, ma il suo animo resta sempre quello di un tempo. In un ambiente in cui la manipolazione ed il servilismo la fanno da padrone, il protagonista si rivelerà un osso duro per tutti…

Ougon No Hou – El Kantare No Rekishikan (2003) Film d’animazione

(Sakkan)

Film d’animazione prodotto ancora dal movimento Happy Science. Nell’anno 2403, un giovane studente di nome Satoru riceve la visitata di una viaggiatrice del tempo proveniente dal futuro, una ragazza di nome Alisa. I due tornano indietro nel tempo per esplorare insieme il 21 ° secolo, quando un guasto li spedisce attraverso episodi apparentemente casuali di importanza religiosa e storica.

F-Zero Falcon Densetsu (2003 – 04) Serie TV

(Sakkan degli episodi 13, 21, 29, 37 e 44)

Basato sulla celeberrima ed amata serie di videogames della Nintendo, questo anime di 51 episodi narra della leggenda di Captain Falcon e degli altri protagonisti delal saga, che nell’anno 2201 si riuniscono da ogni parte della galassia per partecipare alle mortali gare automobilistiche chiamate F-Zero. Nell’anime viene introdotto un nuovo personaggio, Ryu Suzaku, che oltre a rivestire il ruolo di protagonista principale della vicenda si rivelerà risolutivo per lo scontro finale tra Falcon e Black Shadow!

VIEWTIFUL JOE (2004) Serie TV

(Sakkan degli episodi 1, 7, 13, 20, 28, 35, 41 e 42)

Anime di 51 episodi ispirato alla celebre ed omonima serie di videogames nata su Nintendo Gamecube per mano di Capcom, vede protagonista Joe, un comune ragazzo che può assumere l’identità del paladino Viewtiful Joe e utilizzare i suoi “poteri cinematografici” (tra i quali il mitico “bullet time” alla Matrix) contro i mostrusoi nemici provenienti dal mondo della celluloide!

Naikaku Kenryoku Hanzai Kyosei Torishimarikan Zaizen Jotaro (2006) Serie TV

(Character design, Sakkan generale e Sakkan dell’episodio 11)

Serie animata di 13 episodi vede protagonista l’Agente della Government Crime Investigation Zaizen Jotaro (内閣権力犯罪強制取締官 財前丈太郎), un ex-ufficiale di polizia a lungo creduto morto. Per indagare sui loschi affari tra Seijiro Matsuzaka, membro del Parlamento, e Keiichi Suzuki, presidente della società edilizia Ooshima Construction, Jotaro viene messo in grado di accedere a risorse illimitate e a poter agire al di sopra della legge, sfruttando metodi ben poco ortodossi per fermare la corruzione.

Gundou Musashi (2006) Serie TV

(Character design)

Ideato da Monkey Punch (l’autore di Lupin III), questo anime di 26 episodi narra le avventura del giovane Musashi Miyamoto, praticante del gundo, un’arte marziale basata sulle armi da fuoco, che si muove in un’immaginario Giappone feudale. I suoi avversari sono i demoni conosciuti come Ayakashi… Minata da un budget molto basso, la serie è purtroppo considerata una delle peggiori mai prodotte a livello tecnico e non basta purtroppo l’ottimo character design del maestro Suda a risollevarla dai suoi problemi.

Souten No Ken (2006 – 07) Serie TV

(Sakkan degli episodi 14 e 26)

Trasposizione animata della prima parte del manga omonimo, è stata trasmessa per la prima volta in Italia nel 2010 sul canale satellitare Man-Ga, con il titolo “Ken il Guerriero – Le Origini del Mito” (fedele al titolo dell’edizione italiana del manga). Il protagonista è Kenshiro Kasumi, 62° Successore della Divina Scuola di Hokuto, alle prese con la malavita della Shangai degli anni ’30 e le lotte tra i diversi clan dell’Hokuto. Dopo anni di latitanza dal mondo di Hokuto, Masami Suda torna a dirigere l’animazione di due episodi di questa produzione, ma ciò non basta a risollevare il complessivo livello tecnico della serie, che lo stesso Suda definisce “imbarazzante” (come già spiegato nell’introduzione all’intervista che il maestro ci ha rilasciato). In seguito, lo stesso Suda è stato chiamato a rifare da zero character design e animazioni per le sequenze in stile anime che compaiono nel primo pachislot dedicato a Souten No Ken nel 2010, tra l’altro l’unico prodotto a mostrare la trasposizione animata degli episodi successivi a quelli di questa serie. Vedi la scheda completa

HELLSING: ULTIMATE (2006 – 12) Serie di OAV

Hellsing Ultimate(Genga degli episodi 1 e 2)

Serie di OAV che si propone come fedele trasposizione animata del manga Hellsing di Kota Hirano (pubblicato anche in Italia da J-Pop). I “Cavalieri Reali dell’Ordine Protestante” sono un nobile casato di Londra, conosciuto come Hellsing, che da generazioni lotta contro creature di cui la maggior parte della gente ignora l’esistenza: vampiri, ghoul e qualunque entità non umana che, generalmente, viene chiamata “mostro”. Protagonista principale delle vicende della serie è Alucard, vampiro al servizio dell’Ordine, che si ritroverà al centro di una vera e propria guerra contro gli spettri nazisti del Millennium.

Tokyo Majin Gakuen Kenpucho Tou: Dainimaku (2007) Serie TV

(Assistente Sakkan)

Seconda serie di un anime per la TV ispirato ad una saga di videogames. Per l’ennesima volta ci si ritrova a contemplare i soliti liceali dotati di poteri speciali e colpi segreti. Mentre nella prima stagione se la sono vista con dei morti viventi, stavolta sono in lotta contro un’organizzazione di assasini…

Kōtetsushin Jeeg (2007) Serie TV

Kotetsushin Jeeg(Genga dell’episodio 9)

13 episodi per questa serie robotica che, di fatto, costituisce il sequel del mitico Jeeg Robot D’Acciaio. A cinquant’anni dagli eventi della serie originale, il nuovo protagonista è il liceale Kenji Kusanagi che si ritroverà a combattere nuovamente per le sorti della Terra contro la Regina Himika. Nella guerra verranno coinvolti nuovi e vecchi amici, compresi l’ormai anziana Miwa e il leggendario Hiroshi Shiba, il Jeeg originale!

BAMBOO BLADE (2007 – 08) Serie TV

(Genga)

Kojiro è lo squattrinato insegnante di kendo di una scuola superiore. Demotivato e privo di obbiettivi si trascina a scuola ogni giorno per andare in palestra dai suoi (pochi) allievi. Eppure un evento sta per sconvolgere la sua esistenza. Una scommessa, un combattimento tra due squadre di kendo femminile con una scuola rivale e un premio in palio a cui è impossibile resistere : la fornitura per un’anno di sushi deluxe! Kojiro, ora motivato, ha un solo scopo: mettere insieme una squadra in grado di vincere e per farlo ha bisogno di Tamaki Kawazoe, figlia di uno dei più grandi maestri di spada del Giappone. Piccolo problema, la ragazza non ha alcuna intenzione di unirsi alla nascente squadra…

Hayate No Gotoku! – prima stagione (2007 – 08) Serie TV

(Genga)

Serie TV di 52 episodi basata sull’omonimo manga di Kenjiro Hata.La storia segue le vicissitudini del povero Hayate il quale, a causa di enormi debiti contratti dai suoi genitori, è costretto a lavorare come domestico, guardia del corpo, confidente ed altre varie mansioni per Nagi, una ragazza ricca e capricciosa alla quale ha però rocambolescamente salvato la vita…

Keroro Gunso – stagione 4 (2008) Serie TV

(Sakkan dell’episodio 200)

Lunga serie TV ancora in corso in Giappone, quella del Sergente Keroro (ケロロ軍曹) è la demenziale storia di un ranocchio alieno inviato a conquistare il nostro pianeta. Purtroppo, Keroro non è propriamente quello che si potrebbe definire un conquistatore intergalattico, la sua personalità è molto più vicina a quella di Otaku all’ultimo stadio e la missione pare essere proprio l’ultima delle sue preoccupazioni mentre, stabilitosi a casa dei giovani terrestri Natsumi e Fuyuki, passa il tempo a giocare ai videogames, guardare anime in TV e costruire modellini di Gundam!

Shin Kyuseishu Densetsu – Hokuto No Ken – Toki Den (2008) OAV

(Sakkan)

Masami Suda torna a dirigere l’animazione nel postapocalittico mondo di Hokuto No Ken in questo grandioso OAV dedicato a Toki, il saggio fratello di Kenshiro il cui tragico destino viene qui rivisitato nell’ambito del progetto Shin Kyuseishu Densetsu. Per l’occasione, Suda si reincontra con il mitico Junichi Hayama, suo allievo prediletto proprio ai tempi della serie televisiva storica e qui a dargli una mano anche lui come sakkan e character designer. Vedi la scheda completa

Buddha Saitan (2009) Film d’animazione

(Sakkan)

Nuova produzione basata sui libri di Ryuho Okawa, fondatore dell’organizzazione religiosa Happy Science, questo film d’animazione vede ancora una volta affrontare le tematiche legate al credo del movimento, che auspica la rinascita del Buddha nella nostra epoca ormai sprofondata nel caos. La trama: il suicidio di una famosa giornalista che stava indagando su uno scandalo legato alla corruzione causa il risveglio spirituale della diciassettenne Sayako, liceale che la stimava profondamente e ambiva a diventare giornalista proprio come lei. La ragazza inizia a vedere gli spiriti dei defunti e quasi perde la sua stessa vita, ma quest’esperienza la porterà a cercare la verità affrontando poteri oscuri…

(Sakkan dell’episodio 15)

Anime di 27 episodi tratto da una serie di romanzi (adattati anche come manga) che narrano di un mondo dove le persone decedute si trasformano in libri che vengono conservati nella Biblioteca di Bantorra. Leggere uno di questi libri significa avere accesso all’intera vita di quella persona. La preziosa biblioteca è sorvegliata da guerrieri dotati di poteri sovrannaturali, costantemente in lotta contro il culto della Chiesa di Shindeki

(Genga)

Inazuma Eleven – L’attacco dell’armata più forte: gli Ogre (劇場版 イナズマイレブン 最強軍団オーガ襲来) è il primo film animato dedicato a questa serie fanta-calcistica la cui serie TV è giunta anche in Italia. Stavolta i protagonisti devono vedersela con gli Ogre, una forza militare proveniente dal futuro ed intenzionata a distruggerli. Fortunatamente, dal futuro verrà in loro soccorso anche un amico…

GIANT KILLING (2010) Serie TV

(Sakkan dell’episodio 7, Genga)

Serie TV di 26 episodi basata sull’omonimo manga sceneggiato da Masaya Tsunamoto e disegnato da Tsujitomo. Una squadra di calcio di Tokyo sta attraversando un momento difficile. Ha appena perso cinque partite di fila e le prospettive non sono affatto rosee. Quando la squadra perde, l’allenatore viene licenziato, i giocatori venduti, gli sponsor se ne vanno, solo un miracolo potrebbe risollevarla. I dirigenti decidono quindi di assumere un nuovo allenatore, Tatsumi Takeshi, un ex grande campione di calcio…

Shinpi No Hō (2012) Film d’animazione

The Mystical Laws(Sakkan principale)

Quarto film d’animazione prodotto dal movimento religioso Happy Science, è conosciuto anche con il titolo internazionale The Mystical Laws. Nell’anno 202X, il misterioso Tathagata Killer è il signore indiscusso dell’Impero di Godom, che è riuscito a sottomettere anche l’America e le Nazioni Unite. Il protagonista, Sho Shishimaru, dotato di poteri di preveggenza e membro di una società segreta nota come Hermes Wings, si troverà coinvolto nella guerra contro il malvagio Impero dopo aver scoperto di essere la reincarnazione di Buddha.

PSYCHO-PASS (2012 – 13) Serie TV

PSYCHO-PASS(Genga del primo episodio)

Ambientato in un futuro prossimo, quest’anime di 22 episodi narra di un mondo in cui i progressi tecnologici hanno reso possibile misurare e monitorare con precisione lo stato mentale, la personalità e le disposizioni delle persone usando lo “Psycho-Pass”, un dispositivo installato nel corpo di ogni cittadino. Lo strumento viene usato anche per valutare le probabilità che una persona commetta un crimine, misurato dal “Coefficente di Criminalità”: quando questo valore supera un determinato limite interviene la sezione anticrimine della Pubblica Sicurezza. La storia ruota quindi attorno a Shinya Kōgami, un Agente che sfrutta tale dispositivo per lottare contro il crimine, e ad Akane Tsunemori, Ispettore di polizia che comanda la squadra a cui appartiene Kogami.

Youkai Watch (2014) Serie TV

youkai watch(Character design)

Basato sull’omonimo videogame per Nintendo 3DS prodotto da Level-5, questo anime vede protagonista un ragazzino di nome Keita che, entrato in possesso del prodigioso “Orologio degli Spiriti”, diviene in grado di interagire con fantasmi e demoni normalmente invisibili. Ovviamente, mentre una parte di tali presenze sembrano essere amichevoli e ben disposte verso Keita, lo stesso non si può dire per altre, che sembrano invece intenzionate a recare guai. Il tutto si risolverà per mezzo di numerose battaglie al grido di “Gotta catch’em all”


manifesto1200

Ken il guerriero – Trent’anni sotto il segno dell’Orsa Maggiore

01

11 Ottobre 1984.
Sono le sette di sera di un tranquillo giovedì quando, sull’emittente nipponica Fuji Television, appare un’enigmatica scritta bianca su sfondo nero: “199X”

Una seria voce narrante la legge  e quello che accade dopo è ormai leggenda. Un fungo atomico si allarga fino a mostrarsi in tutta la sua terribile potenza, rivelando uno scenario di morte e distruzione in cui sono riconoscibili le vestigia simbolo di un mondo, il nostro, che in quegli anni sembrava davvero dover finire così da un momento all’altro. Nel frattempo la stessa voce (per inciso quella di Banjou Ginga, che diverrà in seguito doppiatore di Souther) accompagna quelle immagini descrivendo sinteticamente quanto accaduto: Il pianeta è stato inghiottito dalle fiamme nucleari e trasformato in un unico gigantesco deserto…

“Tuttavia, la razza umana era sopravvissuta!”

Stacchetto, titolo – Hokuto No Ken – Seikimatsu Kyuseishu Densetsu – , sigla adrenalinica e via, gli spettatori si ritrovano catapultati in quel mondo violento ed eroico che da circa un anno già spopolava in forma cartacea ed era divenuto la punta di diamante di Shonen Jump e della Shueisha.
Prodotta da Toei Animation, la serie animata giunse nel 1987 anche da noi, in Italia, con il titolo Ken il guerriero. Stavamo ancora bevendo il latte a lunga scadenza per via del disastro di Černobyl’ e, di lì a poco, un referendum avrebbe abrogato l’impiego del nucleare sul nostro territorio. Film come “Interceptor – il guerriero della strada” e “The Day After” ci avevano già preparato al peggio da qualche anno… insomma, il tema era ben più che caldo.

Facile capire l’impatto che ebbero su di noi le parole dell’introduzione e la suggestiva quanto indimenticabile sigla italiana di Spectra…

Da allora, il nostro paese divenne una specie di seconda patria per Kenshiro e tutti gli altri protagonisti della storia. Solo diversi anni più tardi abbiamo conosciuto il manga originale che, piaccia o no, è stato pubblicato la prima volta solo grazie al fatto che eravamo ormai un popolo “innamorato” di Hokuto No Ken. In Italia come in Giappone è difficile conoscere qualcuno che non sappia chi siano Ken, Raoul, Rei, Kaioh, Toki, oppure che non abbia mai sentito nominare Hokuto, Nanto e i punti di pressione. Per un certo periodo, fra i banchi di scuola, era girata anche la leggenda metropolitana “del colpo della morte in 3 giorni” (che venne poi ripresa da Elio e le storie tese per la mitica “Mio cugggino”), c’era poi quel compagno di classe che, dapprima patito di Judo Boy, si era messo a praticare arti marziali e affermava che il suo maestro gli avrebbe un giorno insegnato la tecnica dei cento pugni. Cioé, ragazzi, lo vedeva pure mio nonno! Giuro! E ogni tanto un “uatà!!” me lo tirava pure mia sorella, nonostante preferisse vedere Beautiful…

Ho già parlato estesamente della genesi di Kenshiro e della Divina Scuola di Hokuto in un lungo articolo in occasione del trentennale del manga originale (lo trovate qui), mentre sempre per il trentesimo anniversario ho pensato all’iniziativa congiunta “Thirty Years of Battles” (di cui potete gustare i contributi cliccando qui). Sempre per lo stesso motivo abbiamo tradotto con dovizia le interviste a Buronson e Tetsuo Hara della serie “Raccontando Hokuto” (cliccate qui), così come ho recensito in maniera oggettiva Last Piece, il nuovissimo capitolo celebrativo del manga (qui)… ma oggi… oggi diamo a Cesare quel che è di Cesare pagando tributo alla mitica serie TV!
Chiudiamo quindi simbolicamente i festeggiamenti sulla scia dei ricordi, lasciando la parola a chi, in un modo o nell’altro, ha avuto o ha a che fare in maniera significativa con l’anime.  Buona lettura!

masami sudaMasami Suda

(character designer e direttore dell’animazione)

Un uomo, una leggenda. Colui che, attraverso un character design potente e dinamico, ha definito il peculiare stile dei personaggi. Senza le sue idee ed intuizioni, l’Hokuto No Ken televisivo non sarebbe mai stato il successo planetario che è diventato.

“30 anni fa l’animazione giapponese era ancora caratterizzata da opere nel complesso piuttosto semplici, prive di una chiara elaborazione nel disegno, nelle ombreggiature e via dicendo. Perciò, a quel tempo s’incominciò ad andare un po’ a tentoni nella ricerca di qualcosa di davvero innovativo. Parlando della questione con il regista Ashida decidemmo di focalizzare la nostra attenzione su una composizione generale che avrebbe trasceso qualsiasi canone fino ad allora acquisito e di porre enfasi su una energia travolgente, ben sapendo che forse saremmo stati sommersi da critiche alle quali eravamo preparati.
Eppure, contrariamente a quanto ci eravamo aspettati, la nostra opera venne accolta senz’alcuna critica, anzi ricordo con piacere che fummo sostenuti in maniera decisiva dai più piccoli e dai giovani in generale.
Personalmente provo una profonda soddisfazione per quel che riuscimmo a fare in quel periodo.

claudio maioliClaudio Maioli

(cantante della sigla italiana)

Compositore della musica e cantante della sigla, il mitico Spectra ci ha regalato veri e propri brividi con la sua interpretazione, contribuendo a rendere ancora più tetra l’atmosfera generale del postapocalittico mondo di Ken.

“Devo dire che è passato tanto tempo. All’epoca avevo quasi quarant’anni e, trattandosi di lavoro, mi sono concentrato esclusivamente sul comporre una musica che rendesse un buon servizio alla storia e quindi alle immagini che l’avrebbero narrata.
Per oltre 15 anni ho ignorato che il cartone e la sigla avessero un seguito. Quando l’ho scoperto, per un po’ di tempo, ogni volta che i fan me lo confermavano con grande affetto e stima rimanevo sorpreso, poi pian piano ci ho fatto l’abitudine. “

alessio ciglianoAlessio Cigliano

(voce italiana di Kenshiro)

Attore, doppiatore, direttore del doppiaggio e dialoghista, è stato la primissima voce italiana del nostro eroe, quella che riecheggia costantemente nei ricordi di noi fan ogni volta che pensiamo alle gesta di Kenshiro… anche se stiamo leggendo il manga!

“Il primo impatto è stato negativo. Non avevo mai seguito anime che andassero oltre i robot spaziali e trovavo l’ambientazione cupa e inutilmente violenta. Pensai che non l’avrebbe visto nessuno… E mai valutazione fu più sbagliata!! Anni dopo, con l’affermarsi di internet, mi trovai casualmente su un forum a tema e poi rimbalzai di forum in forum. Fu allora che compresi la portata del fenomeno e la mia erronea valutazione.”

norman mozzatoNorman Mozzato

(voce italiana di Raoul)

Attore, doppiatore e regista, con la sua interpretazione possente ed autoritaria, Norman Paolo Mozzato ha reso immortale il personaggio di Raoul, principale antagonista di Ken, nel cuore dei telespettatori.
Un maestro della voce per un maestro di Hokuto!

“Raoul è stato un personaggio di una difficoltà estrema per due grandi motivi: il primo era la lunghezza dei suoi dialoghi e il secondo era la necessità di andare in sincrono con il suo labiale, dato che i pochi fondi di cui disponevamo non permettevano alcun tipo di post-produzione.
Nonostante tutto ho un ottimo ricordo dei valori della serie e dell’onore che questo personaggio rappresentava.”

giorgio bassanelli bisbalGiorgio Bassanelli Bisbal

(direttore del doppiaggio di Ken il guerriero – La trilogia)

Direttore di doppiaggio, dialoghista e doppiatore, è un grandissimo fan di Ken il guerriero e, oltre a dirigere il doppiaggio di Ken il guerriero – La trilogia, è stato più volte coinvolto come supervisore e curatore delle edizioni italiane di Ken.

“Ero molto piccolo, forse era il 1988, la prima volta che l’ho visto su Junior TV.
Mi sono trovato di fronte alla parte finale del primo episodio, quando Zeed, che tiene in ostaggio Lin, viene sconfitto da Ken e cade a terra. Mi ricordo che rimasi talmente colpito da questa scena che non aspettai altro che la sigla finale per sapere di che cartone si trattasse e, il giorno dopo, mi sintonizzai prontamente a quella stessa ora per vedere il secondo episodio.
Qual è stata la mia impressione? Il fomento. Un crescendo di fomento.
Cosa me ne ha fatto innamorare? La storia, le musiche, i disegni… tutto me ne ha fatto innamorare. La carica emotiva che c’è nella serie era qualcosa di quasi irripetibile. A quei tempi, i due anime che assolutamente ritenevo diversi da tutti erano Maison Ikkoku e Ken il guerriero che, guardacaso, venivano trasmessi entrambi da Junior TV, quindi camminavano a braccetto per me, benché fossero due cose completamente diverse. “

fighiFighi

(webmaster di Hokutonoken.it)

Reduce degli anni ’80, nel 2000 fonda quello che senza alcun dubbio è stato il primissimo punto d’approdo di ogni fan di Hokuto No Ken in Italia, dando un contributo fondamentale alla diffusione ed alla condivisione di tutto ciò che riguarda questo universo.

“Alla prima messa in onda dell’episodio 1 di Ken il Guerriero, al tempo su TelePadova, io ero lì. In quegli anni non si perdeva nessun cartone animato, figuriamoci quelli mai messi in onda prima. Dopo la prima puntata rimasi subito estasiato dal personaggio e uscii immediatamente in cerca dei miei amici per parlare di questo nuovo cartone animato che anche loro dovevano vedere assolutamente.
Parecchi anni più tardi arrivò internet e capii in fretta che questo anime, da tanti criticato e bistrattato, poteva essere invece uno strumento per unire le persone attorno ad una stessa passione. Da quella convinzione nacque HokutoNoKen.it e la community di appassionati di Ken il Guerriero che lo frequentano.”

 

Curiosità: Ken il “tappabuchi”

Nessuno (all’infuori del Giappone, ovviamente) sembra sapere che il 4 ottobre, una settimana prima della messa in onda di Hokuto No Ken, su Fuji Television veniva trasmessa la finale della Central League di baseball. Le condizioni atmosferiche erano però tali da ritenere che la partita sarebbe stata sospesa a causa della pioggia. L’emittente aveva quindi pensato a Ken come “piano B” nel caso fosse stata costretta ad interrompere la diretta, ma le cose andarono per il verso giusto: gli Hiroshima Toyo Carp vinsero la Central League e non fu necessario anticipare la messa in onda di Hokuto No Ken.

Chissà, magari anche più di qualche fan avrà pregato che piovesse pur di vedere il proprio idolo in TV una settimana prima 😉

Il primo episodio in immagini

神か悪魔か!? 地獄にあらわれた最強の男
“Divinità o Demonio!? Un uomo fortissimo fa la sua comparsa all’inferno”

  • Supervisione artistica: Toyoo Ashida
  • Sceneggiatura: Shoozoo Uehara
  • Sakkan: Masami Suda
  • Fondali: Morishige Suzuki
  • Titolo italiano: Sotto il segno dell’Orsa Maggiore

Per le immagini ringrazio il sito amico Hokuto Legacy

Ringraziamenti

Ringrazio tutti coloro che gentilmente hanno dedicato il loro tempo per esprimere un pensiero e aggiungo un ringraziamento speciale per MusashiMiyamoto, Andrea Florio e Luca Cordella.