Fitness Boxing Fist of the North Star – Provata la demo

Dopo l’esordio in Giappone lo scorso dicembre, arriva finalmente in Europa (e nel resto del mondo) la versione occidentale di Fitness Boxing Fist of the North Star, videogame per Nintendo Switch in cui i protagonisti di Ken il guerriero si trasformano in esigenti istruttori pronti a guidarci, giorno dopo giorno, attraverso una serie di allenamenti atti a bruciare le calorie in eccesso e rimetterci in forma.

Il gioco sarà disponibile esclusivamente in formato digitale (con buona pace dei collezionisti, che avrebbero preferito la copia fisica) a partire dal prossimo 2 marzo ma, nel frattempo, ha fatto capolino sul Nintendo eShop una demo gratuita che ci ha permesso di comprenderne meglio il funzionamento.

Iniziamo col dire che non conosco la serie Fitness Boxing, quindi non saprei dire quali siano le innovazioni o le variazioni sul tema rispetto ai precedenti capitoli. Una fra tutte è la tanto sbandierata Modalità Battaglia (sulla quale torneremo dopo), mentre per il resto devo supporre che le basi siano le medesime. Ad ogni modo, in questa demo si ha la possibilità di prendere immediatamente dimestichezza con i controlli mentre ci viene spiegato lo spirito con cui è strutturato il gioco. Che in effetti poi tanto gioco non è, perché si propone come uno strumento utile a mantenere la forma fisica, anche se poi la componente ludica non manca. Ma andiamo con ordine…

Una volta avviata la demo, verremo accolti fin dalla schermata del titolo da una voce familiare. Si tratta di Lorenzo Scattorin, perché, come potete notare anche dal trailer che ho inserito in testa all’articolo, il tutto è stato non solo tradotto ed adattato, ma anche doppiato in italiano. Le voci presenti sembrerebbero provenire, come per il già citato Scattorin, dal cast che ai tempi venne reclutato per la Pentalogia, quindi troveremo ad esempio un inconfondibile Ivo De Palma nei panni di Toki, così come, così ad orecchio, la voce di Raoh sembrerebbe di nuovo affidata a Dario Oppido. Ho cercato in lungo e in largo su internet una lista precisa dei doppiatori coinvolti ma, al momento, non ho trovato nulla. Probabilmente se ne riparlerà in un’eventuale sezione “credits” della versione completa. In ogni caso una sorpresa gradita.

Tornando al gioco vero e proprio, una volta superati i fondamentali, in cui Kenshiro ci spiegherà le basi del Fitness Boxing, avremo accesso all’allenamento libero e alla già citata modalità Battaglia. Il primo non ha bisogno di troppi approfondimenti. Si tratta di esercizi liberi che è possibile eseguire a piacere, settando vari parametri come più ci aggrada. La Battaglia, invece, ripercorre a grandi linee la trama e gli scontri più significativi della prima parte del manga, mettendoci di fronte a schiere di punkettoni e di boss finali. Nella demo potremo quindi non solo malmenare i crestoni, ma anche affrontare Shin in un duello all’ultimo sangue. Le battaglie sono abbastanza divertenti, oltre che impegnative, perché lo scopo è sia di colpire l’avversario sia di non farsi colpire. E durante i vari scambi di colpi, una barra si riempirà gradualmente ad indicare, una volta raggiunto il livello massimo, che siamo pronti per sferrare il colpo decisivo. Niente di epocale ma neanche da buttar via.

Tornando al lato puramente tecnico, il gioco propone una routine d’allenamento giornaliero e, in base ai risultati raggiunti, darà anche una stima degli anni che dimostriamo fisicamente (e sì, sono riuscito a farmene togliere 20!). Ci sono poi obiettivi da sbloccare e punti da guadagnare e spendere in un apposito negozio. Potremo infatti acquistare nuovi istruttori, nuove tenute da allenamento e nuovi brani musicali. In totale si parla di 20 brani, la maggior parte dei quali creati appositamente per il gioco, mentre 4 sono presi dall’anime storico (Ai wo torimodose!!, Silent Survivor, Yuria Eien Ni e Tough Boy) e 2 invece presi dai pachislot della Sammy.

Passando alle note dolenti, ce ne sono almeno un paio che è impossibile ignorare. Partiamo da quella meno grave: la localizzazione.

Dico meno grave perché non impatta direttamente sul gameplay ma, come è evidente anche solo dal trailer, in diversi casi traduzione ed adattamento sembrano gestiti da un branco di scimmie urlatrici. A farne le spese è in primo luogo il doppiaggio: laddove è evidente che qualcuno (senza fare nomi) sembra meno calato nella parte rispetto ad altri, chi ha curato la localizzazione ci mette sopra una bella pietra tombale con delle pause innaturali che spezzettano i dialoghi o fanno pronunciare grossolani errori come “TENACITÀ” al posto di tenacia. Diciamo che è fastidioso.

Ciò che invece in parte mi aspettavo ma comunque mi perplime lo stesso è che i sensori di movimento dei joy-con non riescono effettivamente a distinguere un diretto da un gancio o da un montante. È una cosa di cui si può rendere conto chiunque nel momento in cui si affronta Shin, il primo boss. Gli istruttori ce la mettono tutta a spiegarci per filo e per segno le posizioni corrette e come portare i colpi ma, di fatto, tutto si appiattisce nella foga della battaglia, quando si scopre che l’importante è muovere il joy-con, correttamente o meno. Punto. E potrei dire che la cosa va anche bene perché non rende il gioco troppo pesante, ma davvero non capisco il senso dell’intera operazione se, all’atto pratico, tutto si risolve agitando i sensori al momento giusto.

Quindi, che dire? Di certo, se non possedete una Switch, non sarà questo il titolo che ve la farà comprare (e a 50 euro si trovano comunque giochi migliori). Può essere invece un passatempo divertente per chi la console la possiede già. La possibilità di completare obiettivi e sbloccare altri istruttori, altri costumi, canzoni e livelli, rappresenta un incentivo che spinge il giocatore ad andare avanti negli allenamenti giornalieri. Non ultimo, il fatto di essere anche utile a fare esercizio fisico lo pone su un piano molto diverso rispetto ad altri giochi e potrebbe rappresentare di per sé un motivo sufficiente all’acquisto, se non altro per provare qualcosa di nuovo.

E voi? Avete provato la demo di Fitness Boxing Fist of the North Star? Se sì, quali sono i vostri pareri? Fatecelo sapere.

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Ken il guerriero e la leggenda di “Raoh-san” il campione

Lo scorso 27 ottobre, la squadra di baseball Orix Buffaloes ha vinto la Pacific League e, tra tutti i tifosi della squadra, uno in particolare si è distinto per una dedica che ha fatto recapitare direttamente sul quotidiano Sports Nippon. Di chi stiamo parlando? Ma nientemeno che il maestro Tetsuo Hara, il quale ha voluto mandare un messaggio di congratulazioni sì a tutta la squadra ma, in particolare, al battitore Yutaro Sugimoto, che oltre ad essere un campione è ormai soprannominato da tutti i suoi compagni “Raoh-san”, perché letteralmente ossessionato dalla figura del maggiore dei fratelli di Hokuto, tanto da aver fatto sua la “posa del ritorno al Cielo”, esibendola ad ogni fuoricampo.

Il maestro Hara, saputo di questa peculiarità del giocatore, ha iniziato a seguire con più interesse l’evolversi del campionato e ha deciso di regalargli uno stupendo artwork del suo personaggio preferito, artwork che è stato pubblicato sempre sulle pagine del quotidiano.

Da lì alla collaborazione il passo è stato breve, tanto che è già disponibile diverso merchandise dedicato al connubio tra il campione ed il padre di Ken il guerriero: magliette, felpe, spille, borse, cuscini ed altro (alcuni potete vederli nelle immagini).

Sugimoto, galvanizzato per l’iniziativa, ha dichiarato che per lui Ken il guerriero è “la Bibbia della vita” e che si impegnerà ancora di più a seguire il modello di virilità di Raoh.

Un anno con Fist of the North Star LEGENDS ReVIVE

A un anno esatto dal lancio ufficiale, avvenuto il 5 settembre 2019, è tempo di tirare le somme su Fist of the North Star LEGENDS ReVIVE, primo vero titolo mobile basato sull’universo di Ken il guerriero a varcare i confini del Giappone e che, per tale motivo, si porta addosso una bella responsabilità. Saranno riusciti quelli di SEGA a toccare i giusti punti di pressione degli appassionati di tutto il mondo o la Stella della Morte splende già sui loro server? Andiamo a vedere. 😉

Siamo all’inizio del 21° secolo…

Fin dagli esordi, quello di Hokuto No Ken è stato un brand che, almeno in madrepatria, ha goduto di una vera e propria marea di adattamenti per il mercato videoludico, cambiando di volta in volta non solo la potenza di calcolo dell’hardware – e parliamo di passare da giochini a cristalli liquidi fino al più recente Lost Paradise per PS4 – ma anche e soprattutto la formula di gioco. E allora, negli anni in cui dominavano Dragon Quest e Final Fantasy, Kenshiro e soci potevano adattarsi ad un RPG con combattimenti a turni. Quando invece andava di moda Street Fighter 2, abbiamo potuto vedere Hokuto e Nanto darsele di santa ragione in una sequela quasi infinita di picchiaduro ad incontri. In mezzo ci sono stati anche i due famosi capitoli di Ken’s Rage, le slot machine e tanto, tanto altro, compresi alcuni titoli per smartphone rimasti confinati al solo mercato nipponico.Tutto questo preambolo per dire che, nel 2020, e nonostante le rimostranze di una certa fetta di appassionati, è del tutto naturale vedere le sette stelle di Hokuto risplendere in un gacha game, ovvero il genere attualmente più in voga nel mondo dell’intrattenimento mobile.

Per i profani, lo scopo di questo genere di giochi è, alla fine della fiera, collezionare e potenziare i personaggi ottenuti casualmente tramite sorteggi di vario tipo o superando particolari prove. La trama, quando c’è, è qualcosa di davvero opzionale ed ininfluente ai fini del gioco, che sostanzialmente si espleta nella ripetizione sistematica e quotidiana della medesima routine – intervallata spesso da eventi speciali – fatta di completamento di missioni, raccolta di materiali atti a potenziare i propri personaggi, upgrade dei medesimi e via così a nastro, mettendoci ogni tanto in conto qualche sorteggio per vedere se non si becca un buon guerriero.Fist of the North Star Legends Revive è proprio questo e, almeno per il momento, nulla di più. I vari protagonisti della serie, qui denominati Fighters, di base sono divisi per rarità (Normal, Rare, Super Rare e Ultra Rare) e per tipologia (Power, Technique e Life). Tali distinzioni decretano non solo il potenziale del guerriero – e va da sé che più è raro e migliori sono le sue caratteristiche – ma anche il ruolo che più gli si addice sul campo di battaglia. Perché se, ad esempio, un Fighter di tipo Life, avendo dalla sua una maggior resistenza fisica, trova la sua collocazione ideale in prima linea (Front Row) a fare da scudo agli attacchi avversari, per contro quelli di tipo Power, capaci di infliggere danni maggiori, vanno normalmente a fare da retroguardia (Back Row), protetti dai primi. I Fighter di tipo Technique, invece, essendo una via di mezzo, possono essere usati efficacemente in ogni posizione.

Stabilita questa prima, importante, divisione, il giocatore si ritrova ben presto a fare i conti con altri millemila parametri di cui tener conto. Si parte dal semplice Level , migliorabile con l’esperienza, passando per la Class e i vari Equipment, che invece bisogna incrementare per mezzo di decine e decine di materiali raccolti giocando (e rigiocando più e più volte) le diverse missioni. Ci sono poi le Seven Stars, sbloccabili una ad una grazie a dei frammenti (Shards) e che influiscono direttamente non solo sulla potenza del guerriero ma anche sulle sue Skill, le abilità e i colpi segreti posseduti. Anche il Gokui è un aspetto assolutamente da non sottovalutare: di base divide i personaggi per elementi (Acqua, Fuoco, Terra e Vento) ed assegna ad ognuno delle caratteristiche che influiscono sul modo in cui si carica la barra del Chi (che serve per attivare le mosse segrete durante gli scontri). Ecco, quest’ultimo aspetto, introdotto solo alcuni mesi dopo il lancio, ha aggiunto maggior profondità alla creazione dei team, perché non basta mettere insieme dei personaggi molto forti, ma anche vedere come si relazionano in base all’elemento e alle abilità ad esso associate. Ultima aggiunta, in ordine di tempo, sono i Charms, ovvero delle vignette prese dal manga originale che, assegnate ai guerrieri, vanno a potenziare diversi parametri o, nel caso dei rarissimi Specialized Charms, ad attivare degli effetti particolari se assegnate a personaggi ben specifici.Come se già non bastasse tutto questo, alla voce Enhance Party possiamo trovare altri modi di incrementare le statistiche dei nostri personaggi quando sono raggruppati come squadra, passando, ad esempio, dalla somministrazione dei cibi preferiti di ognuno alla messa a punto di particolari veicoli (!?). Il tutto, chiaramente, mirato a favorire l’aspetto di cui stiamo per andare a parlare…

You wa SHOP!!

Ebbene sì, Fist of The North Star Legends Revive, per quanto comunque godibile anche senza dover necessariamente spendere un singolo euro, si è proposto fin dall’inizio – e pure con una certa sfacciataggine – come un titolo dalle richieste economiche esose ed aggressive. Come tutti hanno infatti scoperto molto presto, non basta continuare a giocare alle missioni Story (che rivisitano la trama della serie originale), alle Clash, ai duelli automatizzati nel Dojo, alla Trial of Nanto o alle diverse altre Challenge. Non basta nemmeno accedere ai bonus e ai minigiochi delle Guild. No, per quanto ci si sforzi le risorse, a partire dalla Stamina stessa (che serve per “pagare” l’accesso alle suddette Story e Clash) non bastano mai. Specie se, come ho già detto, le caratteristiche da potenziare tendono all’infinito. Eppure, se la faccenda si limitasse a questo, sarebbe ancora passabile come discorso. Uno potrebbe scegliere di giocare un’eternità senza pagare nulla oppure avvantaggiarsi di tanto in tanto spendendo qualcosa. Onesto.

E invece no. Una delle prime cose che saltano all’occhio è il Vip system, praticamente qualcosa che ti premia se hai deciso che su questo gioco ci vuoi accendere un mutuo. Perché se per ottenere un livello Vip 1 basta anche solo un euro, per arrivare ad esempio a livello Vip 12, fatti i debiti calcoli, bisognerebbe spenderci un totale di quasi 700 euro!! 😳

A questo aggiungiamoci i famigerati Ranked Gacha, ovvero degli eventi legati a personaggi ultra rari che premiano solo coloro che più hanno investito gemme nei tiri su quella specifica lotteria. Oltretutto, è da notare che, allo stato attuale, c’è un totale sbilanciamento a favore dei personaggi di tipo UR rispetto a quelli “normali” (SR, R e N). Praticamente avere un team composto solo da personaggi UR sta diventando lo standard perché, da un certo punto in poi, ogni nuovo personaggio aggiunto al gioco è stato classificato come UR. Tutto questo per invogliare i giocatori a spendere soldi in modo da avere sempre le migliaia di gemme necessarie non solo per ottenere i suddetti nuovi personaggi (o almeno provarci), ma anche per acquistarne il rarissimo cibo con cui potenziarli. Questa strategia avrà anche avuto un discreto successo a livello economico, ma in termini di meccaniche di gioco ha “ucciso” l’interesse verso tutti gli altri personaggi. Ci ritroviamo infatti con la storia non ancora giunta nemmeno allo scontro finale con tra Kenshiro e Raoh, ma abbiamo già quasi tutti i maggiori guerrieri della seconda parte del manga, avendo saltato a pié pari tanti personaggi minori che si sarebbero potuti aggiungere comodamente senza correre tanto.

Insomma, degli aspetti piuttosto antipatici che, se gestiti meglio, forse aiuterebbero a fidelizzare maggiormente l’utenza e ad invogliarla a spendere comunque senza sentirsi rapinata. E restando in tema di cose antipatiche…

Welcome to this crashy time!

Una delle cose più fastidiose che hanno afflitto il gioco, almeno nei primi mesi, è stata l’instabilità dei server. Tra continui crash e manutenzioni infinite (sia programmate che d’emergenza), l’utenza ha avuto davvero molto di cui lamentarsi, tanto che, oltre a regalare gemme e stamina in quantità industriale per scusarsi, il team di sviluppo ed il Producer hanno ritenuto di dover scrivere una lunga lettera per fare il punto della situazione e rassicurare tutti. È vero che la situazione, da allora, è migliorata parecchio e che i problemi di stabilità dei server sono la normalità quando si tratta del lancio di nuovi giochi, ma è pur vero che ho letto personalmente i commenti di chi, scoraggiato anche da questo, ha deciso di lasciar perdere Legends ReVive. Insomma, non un buon biglietto da visita, anche se, attualmente, i problemi sono sporadici e possiamo dire che il peggio ce lo siamo lasciati alle spalle e anche la velocità di gioco è migliorata.

Keep you playin’

Tornando al sistema di gioco vero e proprio – e premesso tutto quello che ho detto prima – siamo di fronte a qualcosa che, per quello ch mi riguarda, non può non creare un certo disappunto. Spacciato come RPG, questo titolo ha in comune con il genere solo l’idea del party che affronta le sfide in combattimenti a turni. Non c’è, nelle svariate modalità presenti, la minima traccia di qualcosa che davvero possa avvicinarlo ad un vero RPG. Assolutamente. I combattimenti stessi, in realtà, sono ben lontani da ciò che ci si aspetterebbe perché, una volta schierati in campo i propri personaggi, le scelte che ci vengono lasciate sono davvero troppo esigue. In buona sostanza si tappa sullo schermo per menare i nemici normalmente fino a quando non si caricano le Special (tecniche che in genere fanno un po’ più danno e infliggono vari status alterati) o le Secret (tecniche ancora più forti che possono essere usate solo ad inizio turno come attacco extra). Il punto è che tutto ciò avviene in maniera troppo semplificata e schematica. Talmente prevedibile che la CPU può calcolare al volo l’esito dello scontro e darvi il risultato dello stesso in tempo zero se premete sul pulsante “Skip”. L’unica variante sono le Combo, ovvero la capacità di tappare con precisione quando si illuminano tutte e 7 le stelle di Hokuto, aumentando il danno inflitto, ma è solo uno specchietto per le allodole. Non c’è una vera interazione nel flusso di gioco perché manca proprio il minimo sindacale per definirlo davvero un Rpg. E la cosa è ancor più difficile da mandare giù nel momento in cui si passa alle modalità PVP, cioé quelle che, in teoria, dovrebbero essere più divertenti, permettendo ai giocatori di tutto il mondo di scontrarsi tra loro. Ebbene, il Team di sviluppo è riuscito a fare un buco nell’acqua anche in questo caso, perché nel 2020, con un panorama ormai sconfinato di giochi che permettono di sfidarsi l’un l’altro in tempo reale, non te ne puoi uscire con dei combattimenti automatici in cui il giocatore può al massimo stare a guardare mentre i suoi Fighters, guidati da un’IA demente, fanno scelte tattiche pessime.

La verità è che tutto il lavoro va fatto a monte, ben prima di entrare in battaglia: la scelta dei Fighters, lo schieramento, il loro potenziamento continuo e costante. Questi sono gli unici elementi in cui il giocatore può studiare una strategia per poi vederne i risultati sul campo di battaglia, ma sono aspetti talmente risicati che, al di là della grafica davvero ambiziosa, fanno sembrare Legends ReVive un tamagotchi con i muscoli. E il fatto che ben presto si rimanga intrappolati in un eterno ciclo di ripetizione delle routine giornaliere non giova per niente.

I don’t like BLOOD…

Altre cose che non giovano affatto sono la tanto sbandierata fedeltà al manga originale – che ovviamente non c’è – e le musiche sostanzialmente anonime. Nel primo caso, da un certo punto di vista, si può anche soprassedere perché in un gioco ci si dovrebbe concentrare appunto sulla giocabilità. Ma se la campagna di marketing si focalizza anche su una presunta perfetta aderenza all’opera di riferimento, non mi puoi travisare completamente delle scene storiche. Oltretutto è brutto vedere che certi “tagli” e certe modifiche sono stati operati al solo scopo di evitare di mostrare sangue ed esplosioni. In un gioco su Ken il guerriero. Un censura esagerata che, se da un lato è comprensibile sotto il profilo commerciale, dall’altro non può non lasciare interdetti. Voglio dire, non ci si aspettava Mortal Kombat, ma nemmeno è bello vedere, solo per fare un esempio, un Amiba a cui non esplodono le mani o la mancanza della scena storica in cui Rei, al villaggio di Mamiya, fa strage delle truppe di invasione del Re del Pugno. Da questo punto di vista si poteva fare molto di più. Anche solo una galleria di illustrazioni storiche da sbloccare sarebbe stata cosa gradita.

No fan no cry

In conclusione – e riallacciandomi alla premessa iniziale – siamo di fronte all’ennesimo videogame dedicato a Ken il guerriero il cui unico vero punto di forza è solo e soltanto quello di essere dedicato a Ken il guerriero. Perché se si cerca sugli store, di giochi migliori con cui passare il tempo se ne trovano a palate. E allora, dopo un anno dal lancio, nonostante tutto, ci si gioca ancora solo perché si è fan sfegatati di Kenshiro e soci.

Questo, tuttavia, non è necessariamente un male, perché anche se il gioco è quello che è, i risultati ottenuti a livello mondiale rappresentano un’utile cartina tornasole di quanto l’universo di Hokuto sia popolare e di quanto potenziale pubblico c’è per nuovi progetti (non solo videogames). E questo è, forse, quello che lo stesso Tetsuo Hara fa trapelare nel suo recente messaggio in cui, dopo aver fatto i complimenti agli sviluppatori e ringraziato i giocatori, dice di sentirsi rinvigorito e “pronto a tutto”. Quindi sì, magari questo Legends Revive poteva essere pensato (e realizzato) in tutt’altro modo ma, mentre cerchiamo di collezionare e potenziare i nostri personaggi preferiti, possiamo immaginare che sia solo il primo passo verso una nuova direzione per l’intero brand di Ken il guerriero. E se domani avremo nuove produzioni non più “giappocentriche” come in passato, lo dovremo a lui.

Fist of the North Star LEGENDS ReVIVE – L’Hokuto nel palmo della mano!

Lo stiamo seguendo fin dai primissimi annunci ma solo ora trovo un po’ di tempo per fare il punto della situazione: Fist of the North Star LEGENDS ReVIVE, dopo un breve periodo di beta testing (a cui ha partecipato anche il nostro amico Carmine Napolitano) conclusosi lo scorso 21 giugno, da un momento all’altro verrà reso disponibile per tutti i sistemi Android e iOS. Tuttavia, in totale controtendenza rispetto al passato, sarà il primo videogame per dispositivi mobili dedicato a Ken il guerriero a varcare i confini del Giappone e ad essere localizzato anche per il mercato occidentale! La pre-registrazione per la versione global è infatti aperta già da diversi giorni. Basta andare sul sito ufficiale: hokuto-revive.sega.com/en/

Come si può notare fin dal trailer di lancio, molta cura è stata riposta verso i fan storici della serie. Non solo nel comparto visivo, in cui molte scene in 3D sono accompagnate da altre provenienti direttamente dal manga originale, ma anche nel sonoro: se da un lato, infatti, salta subito all’orecchio la presenza della mitica “Ai wo torimodose!!” (anche se in versione cover), i più attenti avranno sicuramente notato che la voce narrante appartiene al grandissimo Shigeru Chiba, che nell’anime televisivo “urlava” le anticipazioni alla fine di ogni episodio!

Stando alle parole del già citato Carmine, che ha avuto modo di provarlo, la formula è quella, oramai consolidata, del Battle RPG che in Giappone gode di sempre maggiore popolarità.
I primi passi vengono svolti con un breve tutorial, ambientato durante lo scontro finale con Souther, in cui vengono illustrate le mosse base. Superata questa parte, si torna lì, dove tutto è iniziato, al primissimo episodio della serie, in cui sarà Bart a farci da cicerone e a spiegarci tutti gli altri meccanismi del gioco.

 

In buona sostanza, come ci si aspetta da un videogame basato su Ken il guerriero, andremo a ripercorrere tutti gli eventi della prima serie ma con la differenza fondamentale che Kenshiro non sarà da solo a combattere. Dovremo infatti costruire una “squadra” in cui, oltre al protagonista, avremo modo di includere anche altri personaggi. Per esempio, una volta sconfitto Zeta, sarà possibile “acquisirlo” così come gli altri avversari. Le battaglie si svolgono a turni (prima attacca la nostra squadra, poi tocca agli avversari, e poi di nuovo a noi, e così in avanti..) in cui possiamo disporre di diversi tipi di tecniche fra cui le tecniche mortali (必殺) e le tecniche segrete (奥義).

Tutti i personaggi possono essere poi migliorati grazie all’esperienza, nonché ai numerosi oggetti che collezioneremo mano a mano che andremo avanti col gioco. C’è ovviamente l’immancabile slot machine con la quale possiamo pescare qualche altro articolo che può interessarci. Naturalmente. chi è più avvezzo a questo genere di giochi, avrà già notato, anche solo guardando le immagini, che i diversi personaggi hanno differenti livelli di rarità e di potenza e che questo meccanismo sarà alla base delle eventuali micro transazioni per l’ottenimento di guerrieri sempre più forti. E’ facile prevedere, come accade praticamente in tutti i giochi di questo tipo, che ci saranno molteplici eventi e personaggi disponibili a tempo limitato e svariati bonus (alcuni dei quali già ottenibili con la pre-registrazione).

In conclusione, pur non trattandosi di un gioco innovativo e dalla realizzazione tecnica discreta ma non sconvolgente, resta un prodotto godibile che promette ore e ore di divertimento, non solo a detta del nostro Carmine ma anche di diversi utenti giapponesi che hanno avuto modo di provarlo.

Chiudiamo con un messaggio speciale del maestro Tetsuo Hara, che il nostro MusashiMiyamoto è andato a tradurre direttamente dal sito giapponese (in quello inglese c’erano delle inesattezze).

 


Mi piacerebbe iniziare ringraziando gli appassionati per il sostegno e l’affetto che continuano a darci. E’ merito vostro se, l’anno scorso, Ken il guerriero ha potuto celebrare il suo 35° anniversario.
Al fine di commemorare questo traguardo, abbiamo fatto squadra con SEGA per dar vita a Fist of the North Star LEGENDS ReVIVE.

Quando mi hanno chiamato a dare un primo parere durante lo sviluppo, ero stupefatto dal grado di fedeltà all’opera originale, che si spingeva fino ai più piccoli dettagli.
Avere a disposizione un gioco di questo livello, nel palmo della tua mano e ovunque tu voglia, è proprio il tipo di esperienza innovativa che ci si aspetta in questa neonata era Reiwa. Sono stato anche sorpreso e, senza volerlo, ho sorriso nel vedere spesa così tanta cura ed attenzione nel reimmaginare non solo i personaggi più popolari della serie, ma anche le comparse meno note.

Il gioco offre un’esperienza che può essere fruita appieno tanto dai veri cultori di Ken il guerriero quanto da chi lo ha conosciuto da poco. Spero quindi che ve lo godiate e possiate creare la vostra propria leggenda nel mondo di Hokuto.

Tra l’altro SEGA mi ha chiesto di realizzare un’illustrazione di Kenshiro e Raoh. A conti fatti è stata la prima volta che li  ho disegnati nell’era Reiwa. Magari a voi non sembra così importante, ma ritrarli a figura intera mi ha davvero toccato nel profondo. (Ride).

L’era Reiwa (“Splendida Armonia”, secondo la traduzione ufficializzata dal governo nipponico) è iniziata il 1° maggio 2019 con l’ascesa al trono dell’Imperatore Naruhito e l’abdicazione del padre Akihito, che con questo gesto ha posto fine alla precedente era nota come Heisei (“Pace Raggiunta”).


PARLANE NEL FORUM

Hokuto Ga Gotoku – Ancora dettagli dal Tokyo Game Show

SEGA ha mantenuto le promesse e, in occasione del Tokyo Game Show, ci ha dato in pasto davvero tante nuove informazioni riguardo all’imminente videogame su Ken il guerriero per PS4. Ci tocca quindi scrivere un ulteriore post dopo quello (già bello pieno di novità) che abbiamo redatto qualche giorno fa. Partiamo quindi da dove eravamo rimasti, ovvero il prezzo della Seikimatsu Premium Edition, che sarà di 11.390 yen (circa 92 euro). Sia questa che l’edizione standard sono già prenotabili, quindi, se non vi spaventa affrontare l’intero gioco tentando di decifrare l’idioma degli antichi samurai, affrettatevi.

Passiamo poi ai personaggi introdotti grazie all’ultimo aggiornamento del sito ufficiale giapponese. Della presenza di  Jagi e Souther ne avevamo già parlato, ma stavolta possiamo postare immagini migliori.

Il più paraculo dei fratelli di Hokuto è sempre lui, viscido e rancoroso verso Kenshiro. Pare che in Hokuto Ga Gotoku ricorderà molto da vicino il Goro Majima di Yakuza (anche perché avrà lo stesso doppiatore). Questo significa che sarà una spina nel fianco probabilmente per tutta la durata dell’avventura, sbucando spesso dall’ombra nel continuo tentativo di vendicarsi uccidendo l’odiato fratello minore o architettando piani alle sue spalle.

Riguardo al Sacro Imperatore, non ci vengono date informazioni diverse da quelle che già conosciamo se abbiamo seguito la serie originale, ma lo screenshot che lo accompagna ci aiuta a dedurre che, molto probabilmente, sarà l’artefice del rapimento di Xana, altro personaggio inedito che governa la città in vece del suo defunto padre, il che ci introduce proprio a…

Nadai, il fondatore di Eden, morto in circostanze misteriose e tutt’oggi ricordato e venerato dai cittadini come un eroe. Anch’egli personaggio nuovo di zecca, non sappiamo che ruolo avrà nella storia, ma siamo ansiosi di scoprirlo.

Infine, già intravisto nel trailer che vi abbiamo mostrato pochi giorni addietro, Uighur è stato finalmente svelato in via ufficiale. Anche in questo universo alternativo rivestirà il ruolo di Guardiano di Cassandra. Quest’informazione è importante perché la mitica prigione NON sarà situata all’interno di Eden. Come è infatti emerso da un’intervista agli sviluppatori (di cui parleremo meglio tra poco), ad un certo punto dell’avventura sarà necessario trasportare un malato al di fuori delle mura della città. Questo sarà possibile grazie ad un fuoristrada che da quel momento in poi potrà essere usato per spostarsi liberamente nel deserto!

Oltretutto il veicolo potrà essere migliorato e personalizzato raccogliendo diversi materiali, cosa che lo renderà anche in grado di inoltrarsi sempre più nel deserto. Questo, ovviamente facendo attenzione alle orde di predoni che, come da tradizione, ci inseguiranno senza tregua per prendersi la nostra vita ed i nostri averi. In questa modalità sarà anche possibile partecipare ad un vero e proprio rally nel deserto (Yaha! Rally) con in palio svariati premi.

Comunque, tornando alla missione di cui parlavamo, il trasporto del malato, questa circostanza  ci induce a pensare che l’obiettivo sarà quello di portarlo da Toki e rivivere, tramite questo espediente narrativo, le situazioni che porteranno poi Kenshiro a recarsi a Cassandra e sfidare Uighur per liberarlo.

Sempre a detta degli sviluppatori, infatti, il mondo esterno a Eden rappresenterà una grossa differenza rispetto alle classiche meccaniche della serie Yakuza. La superficie esplorabile, tra città e deserto, sarà enorme e l’esperienza di gioco, sempre dipendentemente dallo stile del singolo giocatore, sarà comunque più lunga dei precedenti titoli. Il deserto sarà infatti pieno di “punti di interesse” e di sorprese. Questo in pratica significa che oltre a Cassandra, l’avventura dovrebbe portare Kenshiro anche alla piramide di Souther (forse per liberare Xana?) e in altri luoghi “storici” della saga originale.

Sempre all’esterno delle mura sarà possibile trovare reliquie della civiltà pre-olocausto, tra cui, udite udite, alcuni videogames classici della SEGA, incluso il primo Hokuto No Ken per Mark III (da noi Master System).

Nel deserto c’è anche un vecchio campo da baseball abbandonato in cui, con una trave d’acciaio ben salda in mano, si dovranno effettuare dei fuoricampo tirandola direttamente nelle gengive dei predoni che cercheranno di investirci! Un minigioco completamente fuori di testa ma, allo stesso tempo, del tutto in linea con il tipo di umorismo della serie originale!

 

Altri minigiochi sono presenti all’interno di Eden, come quello, molto discusso, del “Kenshiro Barista”, che ha fatto storcere il naso a tutti quei fan di Hokuto che non hanno capito che si tratta di una citazione dalla serie Yakuza. In tale modalità, oltre a shakerare i cocktails, il nostro guerriero del bancone si farà carico dei problemi dei clienti, cercando di risolverli.

Ma la vita notturna di Eden non è fatta solo di bevute. In un altro minigioco, Kenshiro sarà infatti chiamato a fare da buttafuori in un Night Club, tenendo al sicuro le ragazze dagli avventori più cafoni (o semplicemente più ubriachi). Avrà a disposizione diverse opzioni, dalle più gentili (tipo chiedere semplicemente di andar via o scusarsi) alle più vigorose (tipo…. Ganzan Ryozan Ha!!).

Comunque, se vi sentite più filantropi, nessun problema: Kenshiro è pronto anche ad infilarsi un camice bianco e curare i pazienti in un ambulatorio grazie alla manipolazione dei punti segreti. Un minigioco ritmico che, in qualche modo, riprende il minigioco del karaoke della serie Yakuza. Ma attenzione! Tra i pazienti sembra che ci saranno dei delinquenti che non meritano di essere trattati con i guanti.

 

Ma parliamo finalmente dell’intervista agli sviluppatori di Yakuza Studio, dalla quale sono emersi molti altri dettagli. Innanzitutto l’idea di base, fondere il mondo di Hokuto con le meccaniche di Yakuza, non è venuta pensando di voler riscrivere un mito ma, piuttosto, riflettendo sui tanti punti di contatto fra le due serie, entrambe caratterizzate da forti sentimenti e faide famigliari. Di lì la collaborazione con il maestro Tetsuo Hara, che ha personalmente supervisionato la creazione non solo dei personaggi, ma anche della stessa città di Eden. Il luogo, che rappresenta il centro nevralgico delle vicende che si svilupperanno nel gioco, è stato infatti studiato con cura, tenendo a mente l’ambientazione post-atomica della serie originale e tutto ciò che ne consegue. Sostanzialmente, la città è il risultato di un’opera di ricostruzione fatta mediante il recupero delle vestigia del mondo precedente. Al suo interno non vi saranno quindi grattacieli diroccati, zone lasciate all’abbandono o carcasse di veicoli arrugginiti, perché tutto è pensato per essere funzionale alla vita della comunità che vi risiede. All’esterno, tuttavia, rimane quel mondo in rovina che tutti conosciamo e che non mancherà di fornire la giusta sfida al guerriero di Hokuto.

Anche il sistema di combattimento (giustamente, aggiungerei) sarà più tecnico rispetto al classico Yakuza. Come molti avranno capito dal video di gameplay che abbiamo postato sulla nostra pagina facebook qualche giorno fa,  Kenshiro potrà avere 2 livelli di “Burst Mode”, entrambi attivabili con la pressione del tasto R2 del joypad. Il primo sarà caratterizzato dallo sprigionarsi di un’aura azzurra ed il secondo da un’aura rossa. Questo gli permetterà, per un limitato periodo di tempo, di strapparsi il giubbotto e scatenare appieno la furia dei suoi colpi sugli avversari. Da notare che, similmente alla serie Yakuza, normalmente Kenshiro NON può saltare. Questo magari risveglierà in molti lettori amari ricordi legati a Ken’s Rage 2, in cui il salto venne soppresso in favore di combo ancor più ripetitive di quelle del primo capitolo, ma la differenza è che, in Hokuto Ga Gotoku, Kenshiro potrà saltare liberamente durante il Burst Mode ed effettuare anche mosse speciali legate al salto. A tali meccaniche si aggiungono le “Heat Action”,  ovvero dei QTE attivabili dopo aver aperto la difesa avversaria e che risulteranno spesso in colpi fatali. Ovviamente non tutti gli avversari hanno la stessa forza e Kenshiro, per poterli affrontare, dovrà migliorarsi con l’esperienza, potenziandosi ed acquisendo nuove tecniche letali. Bella l’idea, tra parentesi, di rendere disponibile l’Hokuto Hyakuretsuken fin da subito non come parte di una combo o come mossa speciale, ma come colpo con cui sbizzarrirsi premendo ripetutamente i tasti.

Relativamente al discorso del combattimento si è accennato anche al livello di violenza delle scene, per le quali gli sviluppatori stanno cercando di tenersi entro il rating CERO D, ovvero quello dei giochi destinati ad un pubblico dai 17 anni in su (stesso rating ottenuto, a suo tempo, dai due capitoli di Ken’s Rage di Koei), ma sarà prevista comunque un’opzione per la censura del sangue. Per quello che concerne invece le preoccupazioni dei fan circa la fedeltà all’opera originale, gli intervistati hanno voluto rassicurare tutti sul fatto che il gioco, benché presenti una storia totalmente inedita, rispetterà fermamente lo spirito di Hokuto No Ken. I personaggi noti al pubblico come Raoh, Toki, Rei e tutto il resto del cast, saranno gli stessi di sempre, con lo stesso carattere e le stesse motivazioni, solo calati in un contesto differente. E quel 10% di personaggi del tutto inediti, sarà perfettamente integrato con loro. Una breve parentesi è stata fatta anche sul sistema di commercio che, coerentemente con l’epoca in cui i personaggi vivono, sarà il baratto, mentre la moneta corrente pare che sarà l’acqua!

Passiamo infine ai dettagli che sono stati rivelati, sempre sul sito ufficiale, riguardo alla trama. Avevamo già detto che Kenshiro giungerà a Eden alla ricerca dell’amata Julia. Tuttavia, alle porte della città, avrà modo di scontrarsi con degli uomini e questo lo metterà in cattiva luce agli occhi di Juggle, il capo della milizia di Eden, che lo farà arrestare e lo sbatterà in prigione.

Ken deciderà però di evadere, trasformandosi ben presto in un latitante. A fermarlo sarà Xana che, senza rivelarsi apertamente come capo della comunità, cercherà di dissuaderlo dal continuare a fuggire e nascondersi. Per essere di nuovo libero, gli dirà, dovrà tornare in cella e guadagnarsi la vittoria negli scontri al Colosseo.

Kenshiro accetterà ed affronterà tutti gli avversari che gli si pareranno davanti nell’arena, fino ad arrivare allo scontro finale con il gigantesco Devil Rebirth, riuscendo con la sua forza non solo a sconfiggerlo, ma a guadagnarsi l’ammirazione dello stesso Juggle, che lo libererà. Da questo momento in poi sarà ospite di Eden e potrà finalmente iniziare la ricerca del suo amore perduto…

Per ora è tutto, ma ricordate che le news su Hokuto Ga Gotoku non sono di certo finite qui. Restate allora sintonizzati sulle frequenze di 199X se volete continuare a saperne di più 😉

Un grosso ringraziamento va a MusashiMiyamoto

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Hokuto Ga Gotoku – Ancora nuovi personaggi

Continuano gli aggiornamenti su Hokuto Ga Gotoku, l’atteso nuovo videogame di SEGA dedicato a Ken il guerriero.  Solo qualche giorno fa avevamo parlato di Toki, Aili e Rei, ora tocca a 4 new entry piuttosto particolari.

RAOH

Il Re del Pugno, dominatore di fine secolo, primo dei quattro fratelli di Hokuto. Utilizza l’Hokuto Shinken per perseguire il suo cammino di conquista, volto a governare con la violenza l’epoca tumultuosa in cui vive.

RIHAKU

Uno dei pochi medici della città, si trova nell’ospedale di Eden. Uomo di sconfinata sapienza, al punto da non poter essere ritenuto un semplice medico, conosce bene le arti marziali e la situazione al di fuori dell’Eden.

NOTA: Per ora non è chiaro se il personaggio di Rihaku, qui presentato in maniera molto differente rispetto alla sua controparte classica, sia stato riscritto o viva, per così dire, “sotto copertura”.

TARUGA

Secondo in comando nell’Armata del Re del Male, a dispetto della superficialità con cui si esprime, è in realtà un individuo crudele e senza scrupoli. Padroneggia l’uso delle pistole, preziose nell’era in cui vive, ed ha appreso anche delle arti marziali che lo mettono molto al di sopra di un normale combattente.

LYRA

Donna dalle forme generose che ha in mano il mondo della notte di Eden, dai night club alle scommesse sui combattimenti al Colosseo. Donna dal carattere forte, ma allo stesso tempo saggia e fredda nei giudizi, è molto popolare anche fra le donne della città. Gode della piena fiducia di Xana, la sovrana dell’Eden.

In chiusura ricordiamo che Hokuto Ga Gotoku è previsto per il 2018 in Giappone come esclusiva PS4. Non ci sono, al momento, piani ufficiali per una localizzazione occidentale.

Ringrazio Carmine Napolitano per la traduzione

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KEN IL GUERRIERO – News in pillole (settembre 2017)

Eccoci con l’ormai consueto appuntamento mensile delle news in pillole. Stavolta forse meno corpose delle altre ma non meno interessanti. Andiamo a vedere 😉

 

Ken il guerriero su Kickstarter!

È stata lanciata su Kickstarter, la popolare piattaforma di crowdfunding, una campagna per la realizzazione di un prestigioso ebook contenente l’intera saga a fumetti di Hokuto No Ken!

Sì, avete letto bene! Tutta la storia nata per mano di Buronson e Tetsuo Hara racchiusa in un dispositivo con due schermi ad alta risoluzione creato appositamente per potersela gustare sia in lingua originale che in inglese. L’edizione inclusa sarà l’Extreme Edition pubblicata tra il 2013 ed il 2014, in occasione del 30° anniversario della serie. Questo significa che conterrà non solo un centinaio di tavole ridisegnate dal maestro Hara, ma anche il famoso capitolo bonus Last Piece, di cui abbiamo parlato approfonditamente all’epoca.

È importante notare che quest’operazione, che per noi può sembrare superflua, visto che abbiamo già diverse edizioni cartacee del manga originale in italiano, rappresenta l’unica opportunità, al momento, di averne un’edizione completa ed ufficiale in lingua anglofona.

Per tutti gli altri dettagli vi rimando direttamente su Kickstarter, sperando che quest’iniziativa ottenga tutto il sostegno possibile.

Hokuto Ga Gotoku: Toki e Aili saranno presenti nel gioco

Mentre aspettiamo novità dall’imminente Tokyo Game Show 2017, il sito nipponico Famitsu ci svela gli artwork di altri 3 personaggi che saranno presenti in Hokuto Ga Gotoku, il videogame prodotto da SEGA in uscita nel 2018 per PS4.

E se della presenza di Rei sapevamo già grazie al trailer ufficiale (e di conseguenza immaginavamo che nella storia fosse coinvolta anche sua sorella Aili), non ci aspettavamo invece la presenza di Toki, il secondo dei fratelli di Hokuto. A questo punto è ormai chiaro che il gioco presenterà una trama completamente svincolata dall’opera originale, cosa che potrebbe far storcere il naso a chi è cresciuto seguendo il cartone in TV ma che, al contrario, potrebbe rivelarsi il suo vero punto di forza, dando al giocatore la possibilità di vivere una storia non scontata e ricca di colpi di scena.

Hokuto No Ken incontra Quiz RPG: The World of Mystic Wiz

È in corso, fino al 2 di ottobre, una speciale collaborazione tra il mondo di Hokuto e The World of Mystic Wiz, un gioco di ruolo basato su quiz e carte per dispositivi Android e iOS. Durante il periodo della collaborazione potrà apparire nel gioco il personaggio di Raoh, mentre anche quiz e carte potranno diventare a tema Hokuto. Come al solito è un’operazione che non ci riguarda perché anche questo gioco pare non essere disponibile al di fuori del Giappone (o meglio, pare che lo fosse fino allo scorso gennaio ma poi il servizio è stato chiuso assieme ad altri dello stesso sviluppatore). Resta però godibilissimo ed esilarante lo spot pubblicitario che l’accompagna. Potrei stare a guardare la faccia di quel fulminato tutto il giorno…. 😂

Anche Keiji va a teatro

Dopo Hokuto No Ken – La leggenda dei crestoni di fine secolo, lo spettacolo teatrale andato in scena dal 6 al 10 settembre (e di cui faremo un approfondimento tra qualche giorno), anche la serie manga Gifuu Doudou!! di Tetsuo Hara e Nobuhiko Horie verrà portata sul palco da attori in carne ed ossa. Con la doppia performance di Hiroki Ino e Akira Kagimoto, la rappresentazione andrà in scena all’ AiiA 2.5 Theater di Tokyo dal 17 al 26 novembre 2017, e alla Miel Parque Hall di Osaka il 9 e il 10 dicembre.

La serie originale Gifuu Doudou!! è il manga erede di Hana No Keiji – Kumo No Kanata Ni (Keiji dei fiori – oltre le nuvole) ed ha iniziato ad essere serializzato dal 2008. L’arco più recente, Gifuu Doudou Naoe Kanetsugu- Maeda Keiji – Hanagatari (il racconto dei fiori) è attualmente in corso di pubblicazione sul mensile Comic Zenon. Nel manga viene ritratto Kanetsugu Naoe, amico fraterno di Keiji Maeda; sceneggiatura e direzione saranno affidate a Tsuyoshi Kida.

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Ringraziamenti:  Carmine Napolitano