Maestri Hokuto Shinken

L’Hokuto Shinken tramanda i suoi segreti per mezzo della ferrea legge dell’Hisshisouden, la successione diretta di padre in figlio, da un maestro ad un unico discepolo. Tuttavia, nel mondo devastato dal caos della guerra termonucleare globale anche quest’antica tradizione è stata infranta. Oltre a Kenshiro, altri uomini possiedono la tecnica assassina definitiva …

Raoh (ラオウ)

“Il maggiore dei quattro fratelli di Hokuto. Colui che aspirava alla conquista del Cielo e che è divenuto l’uomo più forte della sua epoca per soddisfare tale ambizione. Ben addestrato ed innamorato delle arti marziali più di ogni altro, ha sempre cercato di diventare il più forte fin da ragazzino. Tuttavia, a causa della sua ambizione di voler unificare il mondo, ha deviato dal suo sentiero, instillando il terrore nella gente. Sono stati poi i suoi rivali Toki e Kenshiro a riportarlo di nuovo al suo modo originale di vivere e a combattere come un guerriero. A causa della sua mancanza di comprensione dell’amore e del dolore, affronta la vita in maniera precipitosa e brutale.
Quando però si rende conto del suo amore per Julia, raggiunge finalmente il Cielo, ed è pronto per confrontarsi alla pari nel duello finale con Kenshiro. In definitiva, un uomo forte e solitario che, a causa della sua rude personalità, ha affrontato la vita a tutta velocità, vivendo e morendo per la lotta.” (Bronson)

Noto anche come Re del Pugno (拳王 – Ken Oh), Raoh è, al pari di Kenshiro, l’altro grande protagonista dell’epopea chiamata Hokuto No Ken. Le sue contraddizioni, la sua natura passionale, le tante sfaccettature del suo carattere, lo rendono il personaggio più “umano” e reale all’interno dell’intera saga, tanto da restare un punto fermo della serie anche dopo la sua morte. La sua figura ricalca fedelmente quella del grande condottiero Oda Nobunaga, il quale riteneva di avere il Cielo dalla sua parte e, d’altro canto, venne soprannominato “Re Demoniaco” per via dei suoi metodi cruenti volti a dominare con il terrore.

Nel ricorrente dualismo Yin e Yang alla base dell’opera, Raoh rappresenta allo stesso tempo l’antitesi ed il completamento di Kenshiro. Nello scontro finale tra i due guerrieri, si comprende benissimo il messaggio degli autori: Kenshiro non sarebbe potuto divenire il salvatore senza la presenza di Raoh e, viceversa, Raoh non sarebbe potuto divenire l’uomo più forte del mondo se non avesse avuto come avversario Kenshiro. Entrambi i personaggi apprendono dei profondi insegnamenti l’uno dall’altro, crescono nel corso della storia fino allo scontro del destino. Raoh, che si è fatto carico del compito di riportare l’ordine nel caos, riesce a trasmettere a Kenshiro questo senso di responsabilità, a fargli capire che il suo ruolo non è solo quello di combattere per se stesso e per i suoi amici, ma di diventare una guida verso il futuro. Kenshiro, dal canto suo, riesce man mano risvegliare in Raoh quei sentimenti che aveva sepolto per incamminarsi sul sentiero della conquista.

Nel momento della verità, Raoh ottiene infine quello che sperava: Essere superato dal suo amato fratello minore e, sconfitto da questi in combattimento, morire senza alcun pentimento, consegnandogli il destino dell’umanità sapendo che ormai egli è pronto.

Maestro indiscusso della Tecnica Possente (剛の拳 – Gō no Ken) dell’Hokuto Shinken, Raoh si specializza negli attacchi volti all’immediata eliminazione dell’avversario. I suoi colpi peculiari sono:

  • Shinketsushū (新血愁): Si tratta di un punto segreto localizzato sul torace che, se attivato, causa la morte della vittima nell’arco di tre giorni, con un graduale e doloroso collasso di tutto il corpo. Allo scadere dei tre giorni il corpo della vittima esplode. Rappresenta una specie di “sigillo” che il Re del Pugno utilizza per diffondere il terrore attorno alla sua figura, un modo per mettere in evidenza l’amara fine alla quale è destinato chi osa opporsi a lui.
  • Musō Insatsu (無想陰殺 – Uccisione Istintiva Senza Pensiero): Tecnica che permette di sferrare un attacco istintivo contro l’avversario concentrandosi solo sul suo spirito combattivo, allontanando dalla propria mente ogni emozione e distrazione, riuscendo ad intercettare il momento esatto in cui la difesa del nemico viene meno, ovvero quell’istante in cui egli stesso lancia il suo attacco.
  • Kyōmei (鏡明): Punti segreti localizzati sulle spalle che, se attivati, causano l’esplosione delle mani della vittima.
  • Kaiamon Tenchō (解唖門天聴): Punto segreto posto dietro la nuca. Se viene attivato, causa profonde e dolorose lacerazioni sul corpo della vittima nel caso che questa cerchi di evitare di rispondere alle domande del guerriero.
  • Hokuto Gōshō Ha (北斗剛掌波 – Onda d’Urto delle Potenti Mani di Hokuto): Un attacco, portato con entrambe le mani, che Raoh non riesce ad eseguire perché interrotto dal Musou Tensei di Kenshiro
  • Musō Tensei (無想転生 – Rinascita dal Nulla): Anche Raoh, come Kenshiro, riesce a raggiungere questo stato di coscienza. Dopo aver provato il terrore di fronte agli occhi di suo fratello e di Fudo e sperimentato l’immenso dolore provocato dal suo amore per Julia, Raoh riesce a trascendere la sua natura carnale ed elevarsi, ritrovando al contempo se stesso, valoroso guerriero desideroso soltanto di potersi confrontare con Kenshiro, il Cielo al quale aveva sempre puntato.
  • Tenshō Honretsu (天将奔烈 – Violenza Impetuosa del Condottiero del Cielo): Una violenta emanazione di spirito combattivo che investe l’avversario dipartendosi dalle mani del guerriero.

Raoh è un personaggio talmente popolare ed importante nella serie che molte delle recenti produzioni ed eventi si sono focalizzate sulla sua figura. I film cinematografici Raoh Gaiden – Junai no Sho e Raoh Gaiden – Gekito No Sho sono entrambi delle rivisitazioni della trama originale in una diversa chiave di lettura, ovvero le vicende viste dall’ottica di Raoh. Allo stesso modo, il manga e l’anime TV   Raoh Gaiden – Ten No Haoh, ci consegnano le avventure “inedite” del personaggio, mostrandoci molte fasi della sua storia mai viste in precedenza. Infine, evento che ha avuto l’onore di finire anche sul Times, Raoh ha avuto una vera e propria cerimonia funebre nel 2007!

Toki (トキ)

“Il secondo dei quattro fratelli di Hokuto, così come il vero fratello di Raoh. Fin dall’infanzia, quando era ancora sotto la protezione del fratello maggiore,ha aspirato a diventare forte come lui e superarlo. Il talento mostrato nelle arti marziali è il risultato del suo continuo osservare gli allenamenti di Raoh.
Quando, però, ha rivisto se stesso e il suo talento in Kenshiro, ha deciso di ritirarsi per diventare medico. Tuttavia, giunta l’era del caos, il suo sangue guerriero si è risvegliato, richiamandolo alla battaglia, con l’ardente desiderio di combattere contro suo fratello Raoh.
Egli è sempre disciplinato, consapevole di ciò che lo circonda, e si muove per una grande causa. Le sue tecniche sono pure ed eleganti come il suo modo di vivere. Se fosse vissuto in un’epoca diversa, senza Kenshiro né Raoh, sarebbe stato di certo il successore dell’Hokuto Shinken.” (Bronson)

Toki è forse il personaggio più rispettato in Hokuto No Ken. La sua saggezza, la sua tecnica perfetta e la sua umanità ne fanno un punto di riferimento per Kenshiro, come se avesse raccolto l’eredità del defunto maestro Ryūken. Lo stesso Raoh lo considera il suo più degno avversario. Ai tempi dell’addestramento era considerato da tutti l’unico degno successore dell’Hokuto Shinken e i suoi fratelli non potevano fare a meno di ammirarlo, ma il Cielo volle diversamente…

Durante l’esplosione di una testata nucleare, Toki, Kenshiro e Julia, raggiunto un rifugio antiatomico, scoprirono che era ormai pieno e c’era spazio al massimo per altre due persone. Toki, per salvarli, li spinse all’interno e chiuse la porta di sicurezza restando all’esterno, esposto al pulviscolo radiattivo per due settimane. Da quel giorno, sapendo che la sua vita era ormai appesa ad un filo, egli rinunciò alla successione e, dopo la nomina di Kenshiro, si allontanò autosigillando la sua tecnica e dedicandosi esclusivamente all’arte medica, utilizzando la conoscenza dei punti segreti per curare.

Raggiunto un villaggio in cui le persone malate e paralitiche si radunavano in attesa della morte, Toki iniziò a ridare vita e speranza a quei poveri sfortunati, trasformando in breve tempo quel posto dimenticato da Dio nel Villaggio dei Miracoli. In breve tempo le persone iniziarono ad affluire da ogni dove per poter essere curate dall’uomo che ormai vedevano come un Salvatore e questo non potè non attirare l’attenzione di Raoh, che nel frattempo stava portando avanti la sua campagna di conquista basata sul terrore. Come Re del Pugno non poteva permettere che le persone trovassero speranza e conforto in Toki, per questo motivo lo rinchiuse a Cassandra e lo fece sostituire da Amiba.

In seguito, con la caduta di Cassandra per mano di Kenshiro, Toki riprese a combattere sia per aiutare il fratello minore, sia per tener fede ad una promessa che lui e Raoh si erano scambiati da ragazzi: Se quest’ultimo avesse intrapreso un sentiero errato, Toki avrebbe dovuto fermarlo. Purtroppo, anche con tutta la sua forza di volontà, il nobile guerriero non riuscì a sconfiggere Raoh a causa della sua malattia. Ridotto ormai allo stremo dopo quel terribile duello, non gli rimase che attendere la morte, la quale giunse non molto tempo dopo per mano di Ryuga, che con il suo attacco diede il colpo di grazia al fisico già debilitato dell’uomo.

Come guerriero, Toki utilizza prevalentemente uno stile di combattimento basato sulla Tecnica Flessibile (柔の拳 – Jū no Ken). Grazie ad essa è capace di distrarre lo spirito combattivo dell’avversario accompagnandone i movimenti e disperdendone la potenza. Oltre a ciò, predilige l’utilizzo dell’Hokuto Ujō Ken (北斗有情拳 – Tecnica dello Spirito Puro di Hokuto), ovvero una serie di colpi che possono uccidere gli avversari senza provocare dolore ma inducendo sensazioni paradisiache. Nota del traduttore: “Ujoo” è un termine buddista derivante dal sanscrito “Sattva”. Originariamente la parola ha il significato di “esistenza, essere senziente, entità”. Venne poi a significare in senso più ampio “purezza, ordine, equilibrio”. La traduzione cerca di rendere in italiano un concetto che possa richiamare quello originario in tutti i suoi significati e sta a indicare che l’entità stessa raggiunge uno stato di purezza proprio della condizione originaria dell’esistenza.

Nel manga originale, i colpi utilizzati da Toki sono:

  • Hokuto Ujō Hagan Ken (北斗有情破顔拳 – Colpo Deformante dello Spirito Puro di Hokuto): Il guerriero colpisce gli avversari con il suo spirito combattivo raggiungendo ed attivando il punto segreto Kensei. Le vittime muoiono contorcendosi orribilmente mentre provano sublimi sensazioni di piacere.
  • Shintanchū (新胆中): Un punto segreto che, se attivato, immobilizza la vittima.
  • Shinreidai (心霊台): Un punto segreto che riesce a contrastare limitatamente gli effetti del Shinketsushū, prolungando di un giorno la vita della vittima ma a prezzo di un dolore indescrivibile.
  • Hokuto Ujō Danjin Ken (北斗有情断迅拳 – Colpo della Celere Sentenza dello Spirito Puro di Hokuto): Con questo attacco è possibile colpire più avversari donando loro una morte piacevole mentre le loro teste esplodono.

Toki, nel duello finale contro suo fratello Raoh, rivela di aver appreso anche la Tecnica Possente per poterlo raggiungere:

  • Hokuto Shinken Ōgi Tōkei Kohō (北斗神拳奥義闘勁呼法 – Segreto della Divina Scuola di Hokuto: Concentrazione della Forza Combattiva): E’ una tecnica di respirazione che permette al guerriero di accumulare tutte le sue energie con l’inspirazione e rilasciarle tutte in un solo colpo con l’espirazione.
  • Tenshō Hyakuretsu Ken (天翔百裂拳 – Cento Pugni Distruttivi Volanti): Il guerriero si libra elegantemente in aria ed esegue una devastante scarica di pugni diretti ai punti segreti dell’avversario.
  • Sekkatsukō (刹活孔): Si tratta di punti segreti che permettono di concentrare le proprie forze vitali, aumentando enormemente la potenza, a prezzo della vita stessa. Toki utilizza questi tsubo per sopperire alla sua malattia e poter affrontare Raoh ad armi pari.

Il personaggio è stato protagonista di un manga e di un OAV a lui dedicati.

Jagi (ジャギ)

Individuo violento e completamente privo di scrupoli, Jagi é il terzo dei figli adottivi di Ryūken e l’unico a non discendere da un qualsiasi ramo della Dinastia Principale di Hokuto.  Follemente ossessionato da Kenshiro,  “colpevole” di essere divenuto successore senza (a suo dire) averne i requisiti, é costretto a celare il suo volto, orribilmente sfigurato proprio dal sottovalutato fratello minore, in seguito al suo tentativo di soppraffarlo per costringerlo a rigettare la nomina. Da quel giorno, Jagi inizia a mettere in atto la sua vendetta contro l’odiato fratello, dapprima istigando Shin a rapire Julia e, in seguito, iniziando a spacciarsi per lui compiendo terribili atrocitá a suo nome. Tra i tanti efferati crimini commessi, vi è quello di aver saccheggiato il villaggio di Rei, sterminando la sua famiglia e rapendo sua sorella Aily, motivo per il quale, in seguito il guerriero di Nanto si metterà in cerca dell’uomo dalle sette cicatrici (Jagi, infatti, nella sua follia, si è autoinflitto le sette ferite per potersi spacciare per il fratello).

Jagi ritiene che ogni mezzo sia lecito pur di sconfiggere un avversario e predilige l’uso delle armi rispetto all’Hokuto Shinken. I colpi da lui utilizzati nel manga originale sono:

  • Hokuto Senjusatsu (北斗千手殺 – Assassinio delle Mille Mani di Hokuto): Una serie di rapidi affondi con le mani portati in sospensione aerea.
  • Hokuto Rakangeki (北斗羅漢撃 – Attacco dell’Illuminato di Hokuto): Il guerriero assume una posizione di guardia, poi inizia a muovere velocemente le braccia creando l’illusione che esse si moltiplichino. Infine attacca l’avversario.

Jagi è stato protagonista del manga Jagi Gaiden tra il 2008 e il 2009.

Ryūken (リュウケン)

63° maestro successore dell’Hokuto Shinken, non avendo discendenti naturali ha adottato Raoh, Toki, Jagi e Kenshiro. Nella serie originale  appare soltanto nel corso di alcuni flashback, eppure risulta sempre un personaggio chiave, un uomo che é riuscito a superare perfino le barriere della morte grazie alla sua saggezza, ai suoi insegnamenti, alla sua lungimiranza e al suo esempio.

Maestro severo ed esigente, Ryūken viene ricordato spesso per i suoi metodi duri, a volte brutali, volti a forgiare i suoi allievi per trasformarli in degni candidati alla successione, e per la sua capacità di osservazione. Anche se sembra reprimere ogni sentimento dietro una maschera d’insensibilità, il lettore riesce sempre a percepire dei motivi più elevati dietro le sue azioni ed il suo modo di essere, come se il personaggio, la cui saggezza appare sempre irraggiungibile,  avesse già previsto tutta la serie di eventi che vediamo svilupparsi poi nel manga. In definitiva, Ryūken resta quindi un punto di riferimento saldo ed incrollabile sia per i protagonisti, che nella sua memoria cercano consiglio nei momenti decisivi della serie, sia per il lettore, che tramite questo personaggio può comprendere più a fondo dei passaggi fondamentali della trama.

In due flashback distinti, Ryūken combatte contro Raoh e contro Jukei facendo ricorso a tecniche segrete di altissimo livello, ignote anche ai suoi stessi allievi:

  • Hokuto Shinken Ōgi-Shichisei Tenshin (北斗神拳奥技-七星点心 – Tecnica Segreta dell’Hokuto Shinken-Punti Vitali delle Sette Stelle): Si tratta di una tecnica arcana che permette, tramite una serie di movimenti che seguono gli angoli morti della difesa dell’avversario descrivendo la forma delle sette stelle di Hokuto, di immobilizzare il nemico rendendolo incapace di reagire agli attacchi.
  • Hokuto Senki Raidan (北斗仙気雷弾 – Fulmine dello Spirito dell’Eremita di Hokuto): Il guerriero sembra moltiplicarsi e sferra un potente e rapido colpo con le dita della mano alla nuca dell’avversario, raggiungendo dei punti segreti che lo neutralizzano all’istante.

Ryūken é anche protagonista in Souten No Ken, dove compare con il suo vero nome di Ramon Kasumi e, nel 2006, gli é stato dedicato lo speciale episodio manga Ryuken Gaiden.

Kōryū (コウリュウ)

Fratello minore di Ryūken, ha spontaneamente sigillato la sua tecnica e ceduto il passo nella lotta per la successione, ritirandosi in romitaggio sui monti. Nel manga viene detto che Kōryū era addirittura più forte del fratello maggiore e Raoh decide quindi di affrontarlo per mettersi alla prova prima di doversi a sua volta scontrare in duello con l’amato fratello Toki. Kōryū, senza alcuna esitazione, mette a repentaglio la sua stessa vita per tentare di fermare Raoh, ma viene sconfitto e ucciso da quest’ultimo.

L’unico colpo mostrato da Kōryū nel manga è lo Shichisei Massatsu (七星抹殺 – Annientamento delle Sette Stelle): Un potente attacco con il quale il guerriero tenta di annientare definitivamente l’avversario. Nel manga, il colpo non viene portato a termine, ma è facile ipotizzare che si tratti di una tecnica che, richiedendo grande concentrazione di forze, tenda a lasciare scoperto il guerriero che la esegue e il fatto che Raoh anticipi l’attacco uccidendo Kōryū sembra esserne la conferma.

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