Fist of the North Star Ken’s Rage Mobile: Merita davvero?

Mentre il mondo videoludico è in subbuglio per Cyberpunk 2077, sugli store giapponesi fa timidamente capolino Shin Hokuto Musou Mobile, trasposizione per dispositivi iOS e Android della saga che in occidente è meglio nota come Fist of the North Star Ken’s Rage e che in passato ha intrattenuto i possessori di PS3 ed Xbox360.

Fusione tra il mondo di Hokuto e lo stile “Warriors” dei giochi Koei Tecmo, questo nuovo capitolo ha destato subito l’interesse e l’attenzione degli appassionati sin dal primo annuncio. Potevamo quindi esimerci dal tentare di sviscerarlo anche se ancora non ne è prevista una versione global? Ovvio che no…

Non chiamatelo porting

Come era prevedibile a chiunque abbia mai giocato ad un qualsiasi titolo pensato per il mercato mobile, Ken’s Rage NON È un porting dei precedenti episodi usciti su console casalinghe. I punti in comune sono tanti: stile grafico, musiche, filmati, ecc… ma il tutto è stato preso ed adattato alle esigenze di un settore, quello dei free to play che, a dispetto del nome, in particolare nel 2020 si è mostrato capace di smuovere miliardi grazie alle micro transazioni (basti pensare al successo di Genshin Impact).

Ecco quindi che ci si ritrova ad affrontare principalmente due modalità: quella più classica, dedicata alla rivisitazione della storia del manga in cui utilizzeremo quasi sempre Kenshiro ed un’altra, quella a squadre, in cui potremo affrontare diverse missioni creando dei team di massimo 3 guerrieri. Altre si sbloccano man mano che sale il nostro Rank.

Dopo aver terminato un paio di tutorial, la maggioranza del tempo la passeremo a spendere AP, i punti che servono per svolgere le missioni e che si rigenerano al ritmo di 1 ogni 3 minuti. È una cosa presente in praticamente ogni gioco di questo tipo, pure in Candy Crush, quindi rassegnatevi. La novità però è che, al momento, pare servano solo per la modalità a squadre. Per la modalità storia servirà invece accumulare (tramite missioni e obiettivi) delle specie di pietre raffiguranti le sette stelle di Hokuto.

Quale che sia la modalità che andrete ad affrontare, entrambe avranno almeno una cosa in comune: la durata di 2, massimo 3 ondate di nemici.

Sì, avete capito bene. Questo Ken’s Rage portatile, nell’ottica del divertimento “mordi e fuggi”, offre dei livelli che difficilmente vi terranno impegnati oltre i due minuti. Per carità, da un certo punto di vista meglio questo che gli interminabili livelli della modalità sogno della precedente incarnazione casalinga, ma in alcuni casi, specie nei livelli iniziali, più facili, si resta davvero con l’amaro in bocca.

Oltretutto i comandi sono semplificati, togliendo molto del gusto che c’era nel concatenare le combo. Le mosse vanno poi ottenute ed equipaggiate a parte (oltre che potenziate), quindi non basterà avere fortuna nei sorteggi ed ottenere un guerriero potente. Che comunque non è un male. A differenza di Legends Revive, qui si ha davvero la possibilità di concentrarsi sui propri personaggi preferiti, perché tutti hanno la possibilità di salire di livello allo stesso modo. Poi sì, sicuramente il futuro ci riserva personaggi sgravi che avranno peculiarità tali da farli spiccare sugli altri, ma è comunque bella l’idea che, se voglio giocare usando il Colonnello, nulla mi impedisce di portarlo al livello attualmente più alto (SSR).

Un’altra cosa di cui tenere conto sono gli elementi di appartenenza sia dei personaggi che dei colpi. Secondo uno schema in perfetto stile “forbice – carta – sasso”, nel gioco sono presenti 5 elementi diversi che si influenzano a vicenda. Questo è molto importante nel momento in cui si selezionano i guerrieri e gli attacchi da usare in una missione. Tentare di affrontare un nemico il cui elemento è più forte del nostro si rivelerà più ostico. Meglio quindi selezionare con cura.

Ci sono delle cose che comunque, a tanti anni di distanza dalla precedente incarnazione della saga, continuano a farmi storcere il naso. Per prima cosa il tentativo goffo e sgraziato di cercare di ricreare le scene del manga utilizzando dei fermo immagine con i pupazzoni del gioco. Una cosa che, scusate il francesismo, faceva cagare a spruzzo già allora, figuriamoci nel 2020.

Le famose sette cicatrici sul giubbotto 🙄

Secondo, il fatto che, a distanza di tanto tempo, non si siano sprecati ad inserire alcuni dei personaggi mancanti. Un esempio su tutti il Fante di Fiori, qui rimpiazzato da un “coso” generico…

Che poi, in un gioco del genere, in cui il focus è tutto sul collezionare i diversi personaggi della serie, è una scelta incomprensibile.

In definitiva

Per rispondere alla domanda del titolo, questo Ken’s Rage merita davvero? Beh, se siete come me dei fan di Ken il guerriero e non vi dispiace l’idea di farvi largo tra orde di nemici durante la pausa caffè, usando diversi guerrieri e stili di combattimento, assolutamente sì. Se invece preferite giochi con meccaniche più articolate e profonde, purtroppo resterete delusi.

Una cosa però è certa. Così come per Legends Revive, questo segna un ulteriore passo per il mondo di Hokuto nel mercato mobile. E, passo dopo passo, non è detto che non arrivino prodotti sempre migliori 😉

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