40 anni di Ken il guerriero – Parla Tetsuo Hara

Il 2023 è stato una pietra miliare per noi appassionati di Ken il guerriero, segnando il 40° anniversario di un’opera che, a distanza di tanto tempo, resta non solo ineguagliata, ma anche seminale per le altre serie di successo venute dopo, tanto da essersi guadagnata, in Giappone, la nomea di “testo sacro degli shonen”.

E tra l’allestimento di un’esclusiva mostra d’arte e l’annuncio di un nuovo anime dedicato, il maestro Tetsuo Hara ha trovato il tempo anche di parlare alla rivista nipponica GOETHE, ripercorrendo la storia della creazione dell’universo di Hokuto e snocciolando alcune informazioni fino ad oggi inedite. Un lungo excursus che abbiamo pensato di riassumere a chiusura di un anno tanto speciale per ogni amante di Kenshiro e della sua epica saga. Buona lettura 👊

Come è iniziato tutto

Nella prima parte della lunga intervista rilasciata a GOETHE, il maestro Hara ricorda il suo sfortunato debutto con la breve serie Iron Don Quixote. All’epoca aveva solo 21 anni e la cancellazione, dopo solo 10 settimane, fu per lui una vera batosta. E’ storia nota che Nobuhiko Horie, il suo editor, andò da lui con una nuova idea. L’uomo aveva infatti compreso il vero potenziale del giovane Hara e non voleva lasciarlo in panchina. Si ricordò che il ragazzo, fin dalle medie, desiderava realizzare un manga di arti marziali e gli disse: “Facciamo un nuovo manga a base di kung fu. Che ne pensi di una storia con persone che esplodono quando vengono colpite in punti segreti del corpo?”

All’inizio un po’ confuso dall’idea, il maestro Hara si concentrò però sull’opportunità che gli veniva offerta di poter finalmente creare il manga che da sempre sognava. Amava tantissimo i film di arti marziali di Bruce Lee e decise, visto che l’attore era già morto quando Hara era alle medie, di farlo rivivere nella sua nuova serie. Fu allora che nacque Kenshiro, protagonista di due episodi di prova, pubblicati ad aprile e luglio del 1983, che vennero accolti benissimo dai lettori, tanto da indurre l’editore a lanciare la serie regolare, che sarebbe iniziata di lì a poco: il 13 settembre dello stesso anno.

Il rapporto con Buronson e i ritmi di lavoro

Quando iniziò la serializzazione di Ken il guerriero, venne chiamato Buronson a scriverne la trama. Entrambi erano diffidenti l’uno verso l’altro, soprattutto per via dei 13 anni di differenza che li separavano. Tale diffidenza venne superata quando ognuno dei due ebbe modo di rendersi conto del valore dell’altro. Se Buronson rimase stupito del livello artistico di Hara, a sua volta Hara venne colpito molto dalla profondità delle storie e dei personaggi creati da Buronson. A questo punto si potrebbe pensare che la serie sia stata realizzata grazie ad un continuo confronto tra i due autori, ma la verità non potrebbe essere più diversa. Per tutto il tempo in cui il manga è stato serializzato su Shonen Jump, Tetsuo Hara riceveva soltanto la sceneggiatura scritta da Buronson. “Le uniche volte che ci incontravamo era in occasioni come cerimonie di premiazione e simili”.

Il maestro ricorda il disperato impegno con cui si era dedicato a Ken il guerriero. Dopo l’insuccesso del suo manga d’esordio, di cui abbiamo parlato poco più su, voleva che questo fosse il suo capolavoro. C’era in gioco la sua carriera come mangaka. Ai tempi lavorava tra le 15 e le 20 ore ogni giorno, delegando ben poco ai suoi assistenti. “Mi addormentavo sulla sedia e cadevo come un morto sul pavimento. Questo succedeva praticamente ogni giorno e ricordo a malapena qualche volta in cui sono riuscito a dormire in un futon”.

I protagonisti

In quel periodo, il maestro Hara dice di essere come sparito dal mondo reale per essere completamente assorbito dalle pagine di Ken il guerriero, arrivando al punto di sentirsi parte dei personaggi che disegnava. Questo lo ha sicuramente aiutato nella caratterizzazione non solo dei potenti guerrieri che animano la serie, ma anche delle tantissime figure minori che ancora oggi restano memorabili. Eppure, anche in questo processo il maestro ha avuto delle iniziali difficoltà. Se per la creazione di Kenshiro è ormai arcinota l’ispirazione e la fusione tra Bruce Lee, Yusaku Matsuda e Mel Gibson (solo in un secondo momento inizierà ad avere diversi tratti di Sylvester Stallone), non è stato così semplice dare volto e forma agli altri protagonisti della storia. Inizialmente, dice Hara, tutti i personaggi a cui pensava finivano per assomigliare a Kenshiro o Shin. Fu allora che ebbe una delle idee che ancora oggi rappresenta un punto cardine di Ken il guerriero: se il protagonista era stato modellato partendo da persone reali, avrebbe fatto lo stesso con il resto del cast. E qui, il maestro tira fuori alcuni esempi noti ma anche altri che non avevamo mai immaginato. Se, infatti, vengono confermate le ispirazioni a Rutger Hauer per Raoh, a Boy George per Juda o a David Bowie per Ryuga, è la prima volta che vengono menzionati Clint Eastwood per Shu, Malcolm McDowell per Souther e il misconosciuto Robert Lambert per Rei.

“Dopo aver risolto questo problema, non ho avuto altre difficoltà a creare i protagonisti di Ken il guerriero. Avevo accumulato molte idee, quindi le cose hanno preso forma rapidamente. Quando ero alle elementari, adoravo Ultraman e Kamen Rider. In queste serie, ogni settimana c’era un mostro diverso. Avendo deciso che in futuro sarei diventato un mangaka, ho iniziato a creare personaggi già da allora. Anche in classe spesso disegnavo mostri sul mio quaderno invece che ascoltare l’insegnante, tanto che un giorno fui scoperto, ma l’insegnante non si arrabbiò e piuttosto mi disse che ero bravo. Ero proprio convinto che sarei diventato un mangaka (ride)”.
Il maestro ricorda come gli siano rimaste impresse le parole di Kazuo Koike che, durante un corso, disse che “un manga è fatto di personaggi” e “non sottovalutare i personaggi minori”. Questo rafforzò molto la sua idea di infondere particolare attenzione nella creazione di figure memorabili, anche quando potevano morire nel giro di poche vignette. E se da un lato afferma che si divertiva molto a disegnare ad esempio Souther, inizialmente non voleva disegnare Raoh! Può sembrare assurdo, ma Tetsuo Hara spiega che non apprezzava l’idea di dover disegnare un personaggio che apparisse più forte di Kenshiro. All’inizio era quindi combattuto ma ha poi realizzato che Raoh, oltre ad essere un personaggio fondamentale per dare una svolta alle vicende, sarebbe servito a mostrare ancor di più la forza del protagonista principale.

Sempre restando sul lato artistico, una digressione è riservata alla creazione dell’Aura dei diversi personaggi. In realtà si tratta di uno speciale realizzato nel 2006 sempre per GOETHE durante il periodo di revival offerto dalla Pentalogia e appositamente riesumato per questa occasione. Ad ogni modo rivela come l’idea sia un effetto visivo immaginato da Hara e non presente nella sceneggiatura scritta da Buronson. Anche qui entra in gioco la minuziosità del maestro, che afferma non solo di disegnare differenti tipi di emanazione dell’Aura in base al personaggio che la sprigiona, cercando di seguirne il carattere, ma anche di variare tale tipo di emanazione in base all’evoluzione del personaggio!
Ad esempio, l’Aura di Kenshiro è come un diffondersi di morbide increspature, quella di Raoh è forte e lineare e quella di Toki è come un flusso d’acqua scintillante. Tuttavia, nella battaglia finale tra Kenshiro e Raoh, quest’ultimo assume un’Aura di tristezza e la sua rappresentazione cambia.

La fine di un’epoca

Ciò detto, tanta attenzione ai dettagli aveva un pesante rovescio della medaglia. Come detto poco più su, il maestro Hara non poteva delegare più di tanto ai suoi assistenti e questo comportava per lui un carico di lavoro eccessivo. Emblematico l’aneddoto che lo vide tentare di affidare ad un collaboratore un disegno di Re Nero solo per rendersi conto che non era il caso. Detto in parole povere, riuscire a pubblicare un episodio a settimana per tutto quel tempo, mantenendo sempre quel livello qualitativo, fu un vero miracolo. Un momento particolarmente critico da gestire fu quello successivo alla morte di Raoh. Ken il guerriero era all’apice della popolarità in patria e, nonostante i piani iniziali prevedessero la conclusione del manga, troppi erano gli interessi in gioco per fermarsi lì. Così, senza avere neanche un attimo di respiro, il maestro Hara si trovò a fronteggiare la sfida di dover proiettare storia e personaggi avanti negli anni e tentare di eguagliare il successo raccolto fino a quel momento. Ciò ebbe un evidente impatto non solo a livello di trama, ma anche graficamente. Lo stesso maestro Hara non è pienamente soddisfatto del lavoro svolto in quel periodo, tanto da aver personalmente ritoccato diverse tavole negli anni più recenti. Quando poi, nel 1988, la serie si concluse definitivamente, da un lato si sentì sollevato, libero dalle scadenze da rispettare. Dall’altro ebbe sentimenti contrastanti perché il manga si era chiuso in un momento in cui aveva ormai perso popolarità.

“Hokuto è eterno!”

Di lì in poi, Tetsuo Hara avrebbe avuto tanti alti e bassi nella sua carriera, passando da esperienze più o meno negative come Cyber Blue a capolavori indiscussi come Hana No Keiji e tanti altri, compresi Souten No Ken o Ikusa No Ko. “Ho sperimentato sia il successo che il fallimento e ho compreso che molti sono pronti a sostenermi. Anche quei mangaka ed editori più anziani che mi hanno detto cose spiacevoli, sono stati in realtà una fonte di forza per me.” Ed è con questo spirito che, all’inizio del nuovo millennio, il maestro ha deciso, sempre grazie a Nobuhiko Horie, di riappropriarsi di Ken il guerriero ed espanderne i confini grazie a nuovi progetti. Progetti di cui la recente mostra per il quarantennale tenutasi in Giappone rappresenta un punto d’arrivo significativo oltre che simbolico. Uno sguardo al passato ma marciando con decisione verso il futuro. La storia di un’opera epica che si intreccia con l’esistenza stessa del suo creatore il quale, a giugno 2023, ha finalmente ricevuto un trapianto di cornea dovuto al progressivo aggravarsi del suo cheratocono, una patologia rara che lo ha costretto per tanti anni a disegnare con un occhio solo e quasi ad abbandonare la carriera. Ora, invece, anche a celebrare questo suo ulteriore traguardo personale, il maestro ha realizzato ben 3 dipinti esclusivamente per la mostra.

Ed è proprio pensando a tali dipinti e al confine tra manga e arte che il maestro Hara pone una riflessione interessante circa l’intelligenza artificiale ed i possibili sviluppi per il futuro. Egli non nega che questo tipo di tecnologie possano essere d’aiuto nel suo settore ma, facendo appello anche alla sua esperienza personale, afferma: “Ciò che l’intelligenza artificiale non può fare è essere ‘pronta a morire’. Soffrire, soffrire, soffrire e riflettere. E poi, quando pensi ‘per questo morirei’, o ‘questo è quello che volevo’.”, è allora che ‘l’anima entra’. Quelle immagini con un’anima che rendono felici tutti i lettori… Farlo, mettere in gioco la tua vita, abbandonare i tuoi desideri, annullarti. Andare avanti, non importa quanto sia doloroso. Questo è tutto quello che ho.”



Ken il guerriero EXTREME EDITION – Cosa aspettarsi dopo l’annuncio di Planet Manga?

A diversi giorni dall’annuncio di Planet Manga dell’imminente edizione italiana della Extreme Edition del manga di Ken il guerriero, ho pensato fosse giusto tornare sull’argomento per fare il punto della situazione, anche in base alle numerose domande che abbiamo ricevuto sulla nostra pagina Facebook.

Come dicevamo già in quel post, l’Extreme Edition è stata realizzata in Giappone 10 anni fa per celebrare il trentennale di Ken, è stata tradotta e proposta negli anni recenti in vari paesi del mondo e presenta delle caratteristiche peculiari:

FORMATO

Impreziosita da copertine create appositamente dal maestro Hara, quest’edizione è composta da 18 maxi volumi da circa 300 pagine della misura di 18,2×13 cm ed uno spessore di 2,5 cm, recupera non solo le pagine a colori, ma anche tutte le pagine originariamente pubblicate su Shonen Jump e solitamente escluse dalla classica edizione tankobon in 28 volumi. Di seguito solo alcuni dei numerosi esempi:

“LAST PIECE”, L’ULTIMO TASSELLO

Nell’11° volume è contenuto un lungo capitolo inedito, il cosiddetto Last Piece, cronologicamente collocato tra la morte di Raoh e poco prima del ritorno di Kenshiro nei territori ormai controllati dall’Impero del Cielo. Una storia in cui fa la sua comparsa Shoza, giovane figlio di Juza delle Nuvole, capace di dare una scossa al successore di Hokuto, che sembra ormai divenuto l’ombra di sé stesso dopo la morte dell’amata Julia. Ai tempi ne parlai qui.

I RITOCCHI DEL MAESTRO HARA

Circa un centinaio di pagine di questa edizione sono state ritoccate direttamente da maestro Tetsuo Hara, che si è dichiarato insoddisfatto del risultato raggiunto all’epoca della prima serializzazione ed ha deciso di rivedere soprattutto i volti di Kenshiro, Kaioh ed altri personaggi. Tali ritocchi iniziano a partire dal volume 15 e si protraggono fino all’ultimo.

QUALI SONO LE DIFFERENZE CON LE PRECEDENTI EDIZIONI ITALIANE?

Il grosso delle domande che ci sono state poste riguardava l’effettiva opportunità di acquistare questa nuova edizione, soprattutto tenendo a mente il fatto che la maggioranza degli appassionati ne possiede già almeno una. Va da sé che le caratteristiche appena elencate dovrebbero bastare a fare i debiti confronti, ma cogliamo l’occasione per riassumere nel dettaglio ciò che offrivano le precedenti:

Edizione ZERO (Granata Press – 1990 / 1992)

Volumi: 16
Formato: 24 x 16
Pagine: variabile in b/n
Prezzo: 3.500£

Primissima edizione italiana, viene adattata direttamente dalla versione americana della Viz, quindi con traduzioni dall’inglese e tavole ribaltate. In ogni numero di ZERO, rivista contenitore della Granata Press, viene presentato un singolo capitolo del manga, fino al 16°.

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Edizione Z-Compact (Granata Press – 1992 / 1994)

Volumi: 44
Formato: 18 x 12
Pagine: variabile in b/n
Prezzo: 2.800/3.000£

Raggiunta la pubblicazione dei primi 16 capitoli adattati dalla versione Viz, la Granata Press continua  la saga di Kenshiro in volumetti monografici (dapprima mensili, in seguito quindicinali) stavolta adattati dalla versione originale ma sempre seguendo il modello del ribaltamento delle tavole. Ogni volumetto raccoglie più o meno la metà del contenuto di un volume originale giapponese. Nel 1993 anche i primi 16 capitoli pubblicati su ZERO verranno raccolti in 3 volumetti speciali di questa collana.

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Edizione Star Comics (Star Comics – 1997 / 1999)

Volumi: 27
Formato: 17 x 11,5
Pagine: circa 200 pagine in b/n
Prezzo: 5.000£

Seconda edizione del manga in Italia, quella della Star Comics NON è una ristampa dell’edizione Granata Press. Difatti, le traduzioni vengono completamente rifatte dal giapponese, mantenendo sia lo stesso numero di pagine dei tankobon originali e che il senso di lettura da destra verso sinistra.

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Edizione d/books (d/visual – 2005 / 2011)

Volumi: 27
Formato: 25 x 17,6
Pagine: 196 pagine in b/n, colore e bicromia
Prezzo: 8,50/9,30€

Terza edizione del manga in Italia, quella della d/visual si presenta come una versione “deluxe”, con pagine di grande formato e recupero delle tavole a colori (alcune, in realtà, prese dalla Master Edition e non dall’originale) e riproducendo quelle in bicromia con tonalità di grigio. A impreziosire il tutto una sovracoperta, una minifigure allegata ad ogni volume e diversi redazionali tra i quali analisi delle tecniche di combattimento e approfondimenti. Purtroppo, volumi alla mano, per quanto lo sforzo sia nel complesso davvero encomiabile, c’è da dire che le traduzioni ed il lettering non sono propriamente il massimo. Confrontando infatti questa versione con l’originale giapponese, ci si rende conto che alcuni passaggi sono stati mal interpretati o comunque tradotti senza tener conto del contesto. Anche il carattere utilizzato è piuttosto antiestetico e sgradevole alla lettura. La scelta di non adattare le onomatopee, se da un lato può essere positiva perché non intacca le tavole del maestro Hara, dall’altro, assieme a quanto già detto, trasforma quest’edizione più in un oggetto di collezionismo che in un’opera da leggere.

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Edizione Planet Manga (Panini comics – 2013)

Volumi: 27
Formato: 17,5 x 11,5
Pagine: 200 in b/n
Prezzo: 4,20€

Edizione pubblicata a cadenza settimanale, curata da Planet Manga, è stata pensata principalmente per il rilancio di Ken dopo 14 lunghi anni di latitanza dalle edicole. Di conseguenza, si presenta come un’edizione  che, a parte l’invidiabile traguardo dell’essere il primo manga in Italia ad uscire in allegato con un quotidiano (nello specifico il Corriere dello Sport e Tuttosport), non gode di particolari riguardi, sia per la mancanza di una sovraccoperta (che sarebbe stata auspicabile almeno per l’edizione da fumetteria), sia per le soluzioni grafiche discutibili (riguardanti principalmente il logo in copertina) che sicuramente si sarebbero potute studiare meglio, tenendo in considerazione che tale edizione avrebbe dovuto commemorare il trentesimo anniversario del manga. Ottima, invece, la qualità della stampa, mentre per quello che riguarda traduzioni ed adattamento è un’edizione da evitare come la peste.

– Leggi le recensioni dei singoli volumi – Galleria delle copertine

PREZZO E CADENZA DELLE PUBBLICAZIONI

Altra domanda ricorrente fra i commenti. Purtroppo, al momento, non siamo in grado di dare informazioni ufficiali in merito, semplicemente perché Panini non le ha ancora comunicate. Qualcuno, in rete, ha azzardato l’ipotesi di un’uscita bimestrale, mentre per il prezzo, tenendo conto della media delle corrispondenti edizioni già uscite all’estero, bisognerà prima capire se la nostra ricalcherà quella originale giapponese, con sovraccoperta, o quella dell’americana Viz, con copertina rigida. In realtà la differenza sarebbe di pochi euro ma, ad esempio su Amazon, si oscilla tra i 15 e i 19 euro a volume. Restano comunque nostre speculazioni e restiamo in attesa di notizie.

TRADUZIONE E ADATTAMENTO

Infine, cosa che sta particolarmente a cuore a noi veri appassionati di Ken il guerriero, è necessario spendere più di qualche parola sull’eventuale localizzazione. Perché le gesta del successore di Hokuto, nel nostro Bel Paese, sono state funestate sempre, fin dall’esordio sulle reti locali, da un adattamento che, volendo essere buoni, potremmo definire semplicemente non consono all’epicità dell’opera. La situazione era ovviamente migliorata con le prime edizioni del manga da parte di Granata Press e Star Comics che, slegandosi dalle ridicolaggini del doppiaggio dell’anime storico, avevano contribuito ad alzare l’asticella. L’edizione d/visual, come già detto, spesso e volentieri si lasciava andare a traduzioni fuori contesto ma ancora passabili. Quando nel 2013 è arrivata l’edizione Planet Manga, ci si aspettava dunque che, storto o dritto, il risultato non potesse essere che migliore. Se non altro perché, esistendo già tre diverse edizioni dello stesso manga in italiano, sarebbe bastato anche solo prenderle a riferimento e confrontarle per evitare qualsiasi tipo di errore. E invece no. Alla Planet sono stati capaci di tornare indietro fino a ricordare i “fasti” dell’adattamento dell’anime storico. Anzi, peggio. Perché, per fare anche solo un esempio tra i tanti, se nel nostro doppiaggio “Tentei” veniva appropriatamente tradotto Imperatore (del Cielo), loro sono stati capaci di uscirsene con “Imperatrice”, che non solo spoilera un colpo di scena importante, ma è proprio sbagliato a prescindere. Per questa e tante altre “meraviglie” vi rimando ad un post riassuntivo (a meno che non vogliate farvi davvero male leggendo le recensioni di ogni singolo volume che ho linkato poco più su).

Con questi precedenti, e conoscendo la consolidata politica di Panini riguardo alle ristampe e alle edizioni cosiddette “deluxe” dei suoi titoli, con prezzi esorbitanti ma che all’interno riciclano traduzioni ed adattamenti errati, senza fare il minimo sforzo neanche per revisionarli, le aspettative non sono delle migliori. In più, uno dei “cavalli di battaglia” del loro massimo sforzo con il minimo impiego, è sempre stato quello di non adattare le onomatopee perché, a loro dire “gli autori non vogliono che venga rovinato il loro lavoro”. Ora, ognuno può avere le proprie idee sull’adattamento delle onomatopee, ma far passare una scelta al risparmio come volontà degli autori originali solo per mettere a tacere i clienti, nemmeno è un bell’atteggiamento. Certo è che, se c’è un’esplosione enorme, un conto è leggere un grosso BOOM che riempie lo sfondo, un altro una serie di ideogrammi che, di fianco, in piccolo, hanno scritto BOOM.

Ciò detto, la verità è che c’è almeno una soluzione che permetterebbe di tagliare la testa al toro: acquistare e tradurre la già menzionata edizione della Viz:

Tradurre sarebbe sicuramente più alla loro portata e avrebbero le onomatopee già adattate. In più, avrebbero la totale approvazione degli autori, visto che quella della Viz è un’edizione assolutamente autorizzata.

Ora resta da vedere se, per una volta, alla Planet decideranno di dare ascolto agli appassionati. Noi gli vogliamo lasciare la possibilità di stupirci. In alternativa, se proprio dev’essere un’edizione da tenere solo ad abbellire lo scaffale, siamo pronti ad investire i nostri soldi nel recupero dell’originale giapponese (che, per la cronaca, stanno attualmente ristampando in patria con in più i commenti di altri grandi mangaka come Toriyama, Hojo e Araki, tra i tanti).

E voi come la pensate? Scrivetelo nei commenti.

Yamato Video porta KEN IL GUERRIERO su Anime Generation!

IL RITORNO DELL’UNICO VERO RE DEGLI ANIME DI COMBATTIMENTO!

Direttamente dalla pagina Facebook di Yamato Video, arriva la conferma che aspettavamo da tempo!

Ken il guerriero, l’anime televisivo storico prodotto da Toei nel 1984 e approdato in Italia alcuni anni dopo, artefice di un vero e proprio fenomeno culturale che ha caratterizzato soprattutto gli anni ’90, arriva finalmente su Anime Generation, il canale tematico di Amazon Prime Video.

A partire dalla prossima settimana, infatti, la serie sarà riproposta sulla nota piattaforma di streaming in versione “vintage” – con audio storico – a blocchi di 10 episodi alla volta.

Ma gli annunci non finiscono qui, perché nel 2024, con il coincidere del quarantennale della prima messa in onda dell’anime, la serie verrà presentata in una nuova versione completamente rimasterizzata sia nel video sia nell’audio!

Le sorprese comunque non sono solo queste. Altri annunci verranno fatti quando sarà il momento, quindi continuate a seguirci! 😉

Ken il guerriero – Warner Bros Japan produrrà il nuovo anime

Come preannunciato da un leak (a cui, in tutta onestà, non avevamo minimamente creduto) oggi, 13 settembre 2023, in occasione del 40° anniversario di Ken il guerriero, è stata ufficialmente data la notizia di un nuovo progetto anime dedicato alle gesta del successore del Pugno di Hokuto.

Ma cosa sappiamo veramente?

Innanzitutto la produzione sarà affidata a Warner Bros Japan, che recentemente è stata responsabile dell’adattamento di Bastard!! per Netflix.

Quello che poi si evince dalle dichiarazioni di Buronson e Tetsuo Hara, padri dell’opera, è che, fatte salve le rituali frasi di entusiasmo, sarà un remake molto più fedele al manga originale, sia sul piano artistico, cercando di ricalcare il potente e dettagliato stile del maestro Hara, sia per quello che riguarda la trama, attenendosi strettamente alla storia creata da Buronson senza infarcirla di personaggi ed episodi “filler”.

A detta sempre di Hara, lo staff (non ancora annunciato) che si occuperà del progetto è veramente devoto a Ken il guerriero, mentre per ciò che riguarda il cast, com’era prevedibile, tutte le voci saranno nuove.

E fin qui le notizie certe.

Passiamo ora al non detto. Che è quello che ci preoccupa di più.

Ciò che sicuramente ci sarà ma su cui tutti stiamo facendo finta di non sapere è la CGI. Al momento non possiamo sapere in che misura e come verrà usata, ma è un dato certo. Si spera non come nell’anime di Souten No Ken Regenesis (che in Italia è stato salvato in parte solo grazie all’ottimo lavoro di doppiaggio). Anche su quello, ai tempi, leggemmo dichiarazioni entusiaste di Hara 😅.

Altro dato importante che si evince facilmente dalla visual in alto: la serie darà un taglio netto al passato, quindi scordiamoci il ritorno di animatori storici come il mitico Junichi Hayama, ultimo depositario della magnificenza dell’anime storico. E lo stesso vale per tanti altri aspetti, compresa la colonna sonora. Purtroppo il desiderio del maestro Hara di distanziarsi dalla versione di Toei, fin dai tempi della Trilogia, ha portato al massimo a usare Ai wo Torimodose!! e Yuria… eien ni nelle recenti produzioni, ma per il resto niente.

Altro aspetto da non sottovalutare affatto, la tendenza, sempre del maestro Hara, a smorzare sempre più la violenza per rendere Kenshiro maggiormente appetibile al grande pubblico. Ve ne potete rendere conto da soli riguardando i film e gli OAV della Pentalogia o il già citato anime di Regenesis. Ora, per carità, non è che uno si aspetta un approccio necessariamente simile al film del 1986 o alla Trilogia, ma c’è la concreta possibilità che le soluzioni che verranno messe in atto per censurare esplosioni e squartamenti vari facciano storcere più di qualche naso.

E per ora mi fermo qui ma, mentre attendiamo altre notizie, non dimenticate di dire la vostra

Ken il guerriero REGENESIS – Hideki Tsuji mostra le bozze del nuovo capitolo!

Direttamente dal suo profilo Twitter (non lo chiameremo mai “X”), Hideki Tsuji ci mostra per la prima volta le tavole del manga di Souten No Ken Regenesis a cui stava lavorando prima della lunga pausa che ancora tiene in sospeso le vicende del 62° successore di Hokuto.

Pubblicato anche in Italia da Planet Manga, questo nuovo tassello dell’immensa saga di Hokuto ha subito purtroppo una brusca battuta d’arresto quando, nel 2020, il talentuoso Tsuji, chiamato a sostituire il maestro Tetsuo Hara ai disegni della nuova serie, è stato costretto a fermarsi per via di una grave forma di depressione con la quale sta ancora lottando. L’artista ha più volte manifestato il suo desiderio di tornare ad occuparsi di Kenshiro Kasumi e poter almeno concludere l’attuale arco narrativo che lo vede confrontarsi con gli esponenti del Tento ma, almeno fino ad ora, nessun annuncio è stato fatto in via ufficiale sulla ripresa delle pubblicazioni.

Noi comunque non smettiamo di sperare. E, a quanto pare, neanche il mitico Tsuji ❤️

ToyManiac’s Ultimate Hokuto No Ken Figures Wiki

Un breve post per segnalare, a tutti i collezionisti, l’ottimo lavoro svolto dal sito ToyManiac che, oltre a tante altre serie, ha catalogato in maniera dettagliata varie linee di figures dedicate a Ken il guerriero.

Trovate tutto…

KEN IL GUERRIERO – News in pillole (Agosto 2023)

Manca ormai meno di un mese alla data del 40° anniversario di Ken il guerriero e, man mano che ci avviciniamo allo storico traguardo, si moltiplicano le iniziative e le news che lo riguardano. Non avendo avuto modo di aggiornare il sito nei mesi scorsi, ho pensato allora ad un lungo post riassuntivo a beneficio di tutti gli appassionati del mondo di Hokuto. Quindi mettetevi comodi e buona lettura. 😉

La prima importante notizia riguarda la mostra che ripercorrerà, attraverso le potenti immagini disegnate da Tetsuo Hara, non solo la parte più significativa della serie, ma anche l’impatto che l’opera ha avuto nella società. In realtà ne avevamo già parlato ma, se all’inizio veniva indicato un generico “autunno 2023” come periodo dell’evento, ora finalmente è stata ufficializzata una data precisa. La mostra si terrà infatti, come già stabilito in precedenza, a Tokyo, presso la galleria Mori Arts Center delle Roppongi Hills, da sabato 7 ottobre a domenica 19 novembre 2023.

Sono previste ulteriori date in altre città. La mostra sarà infatti a Nagoya nel mese di marzo 2024 e a Kobe durante l’estate dello stesso anno. Nella primavera del 2025 si sposterà invece a Fukuoka. Di seguito, un piccolo assaggio degli oltre 400 pezzitra tavole del manga, illustrazioni a colori e artwork totalmente inediti realizzati dal maestro Hara per l’occasione – che troveranno spazio durante l’evento.

Come avevamo già accennato in precedenza, l’esposizione sarà suddivisa in 6 tappe che andranno a ripercorrere, in ordine cronologico, gli eventi che vanno dal primo capitolo fino alla sconfitta di Raoh. Quindi, se la prima tappa metterà in risalto l’inizio dell’epopea di Kenshiro, con Shin, i Golan, lo Sciacallo e Devil Rebirth, nella seconda l’attenzione si sposterà sulla lunga saga che vede coinvolti Rei, Yuda, Shu e Souther, i grandi maestri del Nanto Seiken. La terza tappa, invece, getterà uno sguardo approfondito e nostalgico alle produzioni e al merchandise scaturiti dalla serie. Di conseguenza, ampio spazio troveranno i materiali originali dell’anime storico prodotto da Toei (che, nel frattempo, dallo scorso 3 agosto ha iniziato a pubblicarne gli episodi sul suo canale YouTube, ma solo per il pubblico nipponico), i videogiochi e le diverse linee di action figures.

La quarta tappa della mostra tornerà a concentrarsi sul manga originale presentando le tavole e i momenti salienti che vanno dallo scontro tra Toki e Raoh a tutta la saga che coinvolge i Nanto Goshasei. La quinta tappa si focalizzerà poi su un vasto repertorio di illustrazioni a colori, soprattutto le varie copertine realizzate ai tempi della serializzazione su Shonen Jump mentre la sesta ed ultima tappa farà rivivere lo scontro finale tra Kenshiro e Raoh.

A tutto questo si aggiungono i progetti realizzati grazie alla campagna di crowdfunding conclusasi lo scorso 9 luglio e che, a fronte di un obiettivo di 2.000.000 di yen, è riuscita a raccoglierne ben 21.366.748 , ovvero il 1068% della cifra prevista.

Quindi, non solo saranno presenti le riproduzioni del trono di Souther e della tomba di Misumi in scala 1:1, ma i nomi dei sostenitori della campagna saranno messi in mostra nella galleria e stampati nel libro di illustrazioni che verrà pubblicato in seguito mentre alcuni premi esclusivi saranno riservati ai più “generosi” tra loro. In particolare alcuni avranno l’onore di accedere in anteprima all’esposizione e godere di una visita guidata insieme a Tetsuo Hara, altri tre potranno ricevere una riproduzione in 3D di 15 cm del maestro mentre uno solo riceverà un artwork creato appositamente!

Altra piccola chicca, assieme ai biglietti, in vendita a partire dallo scorso 4 agosto, verrà fornita un’audioguida con la mitica voce di Shigeru Chiba .

Un po’ più defilato rispetto a questo evento è il nostro caro Buronson, che non perderà comunque l’occasione per celebrare il suo più grande successo. Da anni ormai concentrato sul promuovere la città di Saku, suo paese natale nella prefettura di Nagano, l’autore non solo ha finanziato personalmente un corso di manga di 100 ore (il reclutamento per il nuovo anno inizierà il prossimo 1° settembre), ma ha partecipato a diverse altre iniziative a tema Hokuto che hanno avuto risalto sui media nazionali ed esteri (una su tutte, i famosi tombini decorati con i protagonisti della serie). Chiaro quindi che la ridente cittadina non poteva restare fuori dalle varie commemorazioni e, tra i tanti eventi in programma (che verranno svelati prossimamente), uno in particolare vedrà protagonista questo sceneggiatore tanto prolifico quanto generoso. Nella giornata del 18 settembre, presso l’Aula Magna del Sakudaira Exchange Center, dalle 9:00 alle 11:00 ci sarà una proiezione dell’anime televisivo storico di Ken il guerriero a cui seguirà, dalle 14:00 alle 16:00, una lunga intervista al maestro Buronson intitolata “La storia segreta dietro la nascita di Hokuto No Ken”, durante la quale verrà trasmesso anche un videomessaggio di Shuichi Mochida, attuale dirigente della Coamix. L’evento sarà gratuito ma a numero chiuso e per potersi prenotare bisognerà farlo attraverso l’app di messaggistica Line o scaricando un apposito modulo di domanda da compilare e reinviare per posta (o consegnare di persona) alla divisione Turismo di Saku. Tra tutti i candidati ne verranno estratti a sorte 350.

Nel frattempo, sulla piattaforma WOWOW, nei mesi di settembre e ottobre verrà riproposto il famigerato musical di Ken il guerriero. Dopo essersi guadagnato vari riconoscimenti sui palcoscenici di Giappone e Cina, questa versione dell’epica storia di Hokuto No Ken è pronta a portare la sua ricca dose di disagio anche agli abbonati di questo servizio di streaming.

Un po’ diversa, invece, la situazione su DMM TV, che, a partire dal prossimo 22 settembre, distribuirà in esclusiva il drama Kenshiro ni Yoroshiku, basato sul l’omonimo manga di Jasmine Gyuh di cui avevamo già parlato. Koichi Nakamura, protagonista della storia, sarà interpretato dall’attore Ryuhei Matsuda, mentre Rika Sakamoto, la sua giovane assistente, avrà il volto di Nishino Nanase. Sceneggiatura e dialoghi degli episodi saranno scritti da Hidetomo “Bakarhythm” Masuno.

Per assurdo, la surreale trama di questa serie, che vede il protagonista cercare di apprendere l’Hokuto direttamente dalle pagine del manga di Ken il guerriero per potersi vendicare di uno yakuza che gli ha portato via la madre, potrebbe trasformarla nel più bel tributo di questo quarantennale. Perché sì, la storia ha tanti risvolti comici, ma i continui rimandi all’opera originale non possono lasciare indifferenti gli appassionati dell’uomo dalle sette cicatrici. Onestamente spero tanto che arrivi anche da noi.

A chi piace piuttosto il lato collezionistico del mondo di Hokuto, interesseranno certamente le seguenti notizie…

Sono aperti i pre-order per l’impressionante statua di Kenshiro e Julia prodotta da Prime 1 Studio. Definita all’inverosimile e con una colorazione il più vicina possibile alle illustrazioni del maestro Tetsuo Hara (che ne sembra particolarmente entusiasta), di impressionante ha anche il prezzo: quasi 1.500 euro!

Completamente sold out è invece la statua di Raoh e Re Nero di Spiceseed, il cui pre-order era iniziato lo scorso 5 agosto. 49 cm di “dimensione artistica” alla modica cifra di circa 1900 euro (tasse escluse…).

E se le vostre finanze non arrivano a tanto ma morite lo stesso dalla voglia di commemorare questo anniversario con un acquisto importante, la Kaiyodo ha da poco reso nuovamente disponibile la sua statua da 50 cm di Kenshiro in “megasofubi” (ne parlammo qui) a meno di 250 euro. Originariamente prodotto nel 2016, questo modello è ormai alla sua seconda ristampa (la prima fu nel 2019) e si presenta con un totale recolor.

Dal canto suo, la Medicos, dopo aver annunciato, circa un paio di anni fa, la produzione di 3 action figures dedicate rispettivamente a Rei, Yuda e Toki, da allora sembra essere andata in letargo (almeno per quello che riguarda la licenza di Ken il guerriero), limitandosi a mostrare solo un prototipo dell’Uccello D’Acqua di Nanto. Quindi, a meno di qualche sorpresa dell’ultimo minuto, sembra che non ci saranno altre novità da parte di questo produttore.

Sempre restando in ambito action figures, a molti potrà interessare la recente acquisizione della licenza di Hokuto No Ken da parte della DIG. Kenshiro e soci avranno l’onore di dare il via alla linea DIGACTION ma, al momento non c’è nulla più che un’immagine promozionale, quindi nulla su cui discutere davvero. Dando però uno sguardo agli altri prodotti dell’azienda ci si può fare un’idea di quello che è il livello generale dei suoi prodotti, realizzati con stampanti 3D.

Un’altra iniziativa particolare l’avevamo accennata lo scorso giugno e riguarda Takara Tomy che, in occasione del 40° anniversario degli ZOIDS, ha avviato una serie di collaborazioni tra le quali una con Hokuto No Ken. Questo porterà alla produzione, nel 2024, dello Zoid Wild Liger Black King, una fusione tra il modello Murasame Liger e il mitico Re Nero.

Chiudiamo la carrellata con il “Kanda Curry Grand Prix 2023” che, come ogni anno, si tiene nel quartiere di Kanda a Tokyo. 142 attività sono infatti pronte a servire le loro ricette al curry in una competizione per stabilire chi è il migliore. La novità di quest’edizione è che i primi 500 clienti di ognuno dei summenzionati locali avranno l’opportunità di pescare delle card in edizione limitata con i personaggi di Ken il guerriero. In aggiunta, alcune particolari ricette create per l’occasione daranno ulteriori opportunità di pescare le card.

In chiusura, vi ricordo un paio di link se avete voglia di venire a parlare con noi:

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